INTERVISTA A BOB NEAL - GIUGNO 1973

Il Rockville International nel Giugno 1973 a Nashville, Tennessee, ha intervistato Bob Neal nel suo ufficio della "Bob Neal Talent & Booking Agency".

Come hai iniziato ad interessarti alla musica?
A mia madre piaceva tantissimo la musica classica, ma a me non interessava molto la musica durante la crescita. Come molti altri bambini, ho preso lezioni di pianoforte e, nel periodo del college, mi sono unito ai chorus-club, ma niente di più.
Dopo la fine del college, sono entrato in radio. Ero un deejay. A quel tempo, prima che venissero chiamati deejays, nel 1939 si era annunciatori o giornalisti o qualcosa del genere.
Sono stato in radio per un certo numero di anni, stabilendomi a Memphis nel 1942 e rimanendoci fino al 1958; stavo in radio per la maggior parte del tempo.
Verso la fine degli anni '40, ho iniziato a fare un programma la mattina presto alla WMPS Radio, in cui si ascoltava musica country.

Che genere di musica suonavi prima di quel periodo?
Quando ho iniziato a stare in radio nel 1939, sostanzialmente la musica che veniva fatta girare allora era musica in senso generale; un po' di pop, un po' di musica classica, qualche programma country. Quando ho iniziato quel programma specifico nel 1948, chiamato "The Bob Neal Farm Program", suonavo esclusivamente musica country.
Il programma si basava principalmente sulle richieste degli ascoltatori per dare una linea alla musica da suonare. Ho fatto quel programma dal 1948 al 1956. Di conseguenza, prendendo sempre più familiarità con la musica country, ne trovavo sempre di più. La reazione al programma era molto positiva ed ho iniziato occasionalmente a fare piccoli spettacoli nello spazio di 100 o 150 miglia da Memphis. Prendevo persone del luogo e, ogni tanto, qualche musicista di Nashville, come Johnny e Jack, Kitty Wells o Bill Carlisle e mi organizzavo per farli suonare all'auditorium di una scuola superiore, di un ginnasio o cose del genere.
Inserivo gli spettacoli nel mio programma radiofonico.

Mi sembra di capire che tutto era piuttosto limitato, finchè hai deciso di rischiare ed hai organizzato uno spettacolo all'Auditorium di Memphis.
Il primo spettacolo andò bene e sono seguiti altri spettacoli, ma il tuo più grande successo è arrivato dopo una telefonata da Sam Phillips, giusto?
Sì, Sam mi telefonò e mi disse che aveva questo nuovo ragazzo che aveva appena inciso un disco e desiderava che lo inserissi nello spettacolo. Mi accordai con Sam e così Elvis partecipò allo spettacolo del 10 Agosto 1954. Ottenne una reazione incredibile, che mi stupì davvero, visto che aveva appena iniziato. Poi, un paio di mesi dopo, ci pensai e chiesi ad Elvis se aveva un manager. Mi disse di no; gli dissi che non ero mai stato un manager, ma potevamo provare.
Così diventai il suo manager per circa un anno e mezzo. 

Mentre ti occupavi di fare da manager ad Elvis, hai lavorato con Sam Phillips. Che ricordo hai del periodo alla Sun?
A Sam Phillips viene dato il merito di aver scoperto un sound diverso, ma lui era stato un ingegnere radiofonico prima di quel periodo, ed io so che abbiamo fatto alcune cose nei programmi radiofonici a Memphis negli spot pubblicitari, in cui usavamo l'electronic-slap-back-type-sound.
Sam è stato il primo a far fruttare quel sound nei suoi dischi. E' stato anche molto fortunato ad avere persone come Elvis, Johnny Cash, Roy Orbison e Carl Perkins che hanno bussato alla sua porta. E' stato come se tutto si fosse combinato nel migliore dei modi nello stesso momento.
Ovviamente un sacco di persone hanno criticato Sam Phillips per il modo in cui ha gestito gli affari dell'azienda.
Lui non era un buon imprenditore come avrebbe potuto essere, perchè con il materiale che aveva in quel periodo, se avesse avuto la lungimiranza e i concetti di vendita che avevano altri discografici, la Sun Records avrebbe potuto diventare una grande etichetta discografica, anzichè raggiungere un picco e poi crollare.

Quale è la tua opinione sul crollo della Sun nel 1963?
Beh, Sam sembrava aver perso interesse. Negli ultimi periodi con Johnny Cash e Jerry Lee Lewis, per quanto ricordi, sembrava aver perso interesse in gran parte delle incisioni.
C'era Jack Clement che lavorava con lui, e Jack ha sistemato le cose un sacco di volte.
Sam era coinvolto in vari altri progetti ed investimenti, e non sembrava avere più interesse nell'ambito delle incisioni discografiche. Per qualche ragione che non so, sembrava che fosse rimasto affascinato da quel settore per un po' di tempo e poi il suo interesse andò in un'altra direzione.

Credi che sia stato il tipo di azienda discografica, in cui lui controllava le registrazioni, le stampe, l'amministrazione, ecc... a contribuire al suo successo?
Sì, ha contribuito al suo successo, ma come ho detto un attimo fa, ha anche impedito alla sua compagnia di diventare grande. Sam è una persona, e lo è sempre stato, che crede nel fatto di poter fare tutto da solo o supervisionare tutto. Non ha mai pensato in prospettiva di diventare come la RCA o la Columbia o la Mercury, o qualsiasi altra cosa, in cui c'è un certo numero di persone a cui è stata delegata autorità e gestiscono i negozi. Penso che Sam abbia sempre pensato di essere il centro di tutto, e probabilmente questa è la ragione per cui la Sun non si è espansa, e poi è crollata.


Tu hai lavorato con Elvis come suo manager per circa un anno e mezzo, finchè un certo Tom Parker è entrato in scena. Quando Parker prese la gestione di Elvis, in realtà c'era ancora un contratto tra te e Presley, giusto?
Sì, avevo un contratto con Elvis e quando, con parte dei miei sforzi, Parker iniziò ad interessarsi, avevamo un contratto di collaborazione. Vedi, andavo bene con il mio programma radiofonico a Memphis. Avevamo un negozio di dischi, una grande famiglia ed io non volevo davvero... Beh,  avevo capito che Elvis sarebbe diventato una grande star e non volevo passare per quello che stava lontano dalla città tutto il tempo. Così ho preferito stare lì e ho dato tutto, più o meno, nelle mani del Colonnello con nessun....intendo dire, era un rapporto di amicizia.

Stai ancora seguendo la carriera di Elvis?
Sì, e penso che il Colonnello abbia fatto un lavoro enorme con Elvis. Probabilmente io avrei fatto in modo diverso per quanto riguarda i concerti. Elvis è sempre stato molto apprezzato dal pubblico per le sue esibizioni dal vivo e penso che, probabilmente, anzichè tenerlo lontano dal pubblico per così tanto tempo, era meglio tornare a fare concerti di quando in quando.
Ad ogni modo, chi si mette a discutere col successo, visto che apparentemente sta funzionando tremendamente bene, e da quando è tornato con gli spettacoli dal vivo, è sempre un tutto esaurito...pertanto, come dicevo, chi si mette a discutere con il successo.

Le tracce inedite di Elvis alla Sun è un argomento che salta ancora fuori quando i collezionisti di rock'n'roll parlano di Elvis e delle Sun Records. Cosa puoi dirci riguardo tutte le incisioni di Elvis alla Sun?
Ero coinvolto in quel lavoro perchè l'interesse per Elvis cresceva velocemente. All'inizio, quando le persone parlavano con Sam, era per ammontare di soldi abbastanza moderato. 
Ricordo una volta in cui eravamo in tour con Elvis in Texas, quando Mitch Miller, che era lì con la CBS, chiamò e chiese quale fosse il prezzo. Ed io gli dissi che, poichè non avevo niente a che fare con l'azienda discografica, l'avrei scoperto e l'avrei richiamato.
Credo che Sam, a quel tempo, avesse detto di volere 18.000 dollari, ed io chiamai Mitch e lui scoppiò a ridere, perchè a quel tempo, all'inizio degli anni '50, non stavano facendo grandi affari con le incisioni e non investivano molti soldi. 
Successivamente il Colonnello trattò con la RCA e, alla fine, l'affare andò in porto e pagarono 35.000 dollari per i masters completi, nastri e tutto quanto, più un bonus di 5.000 dollari che andrò ad Elvis per la firma del contratto.
A quel tempo quello venne considerato un grande affare. Sam ne fu felice perchè non aveva mai avuto un sacco di soldi od un capitale, e questo gli fece avere un certo capitale con cui operare, per costruire o per fare qualche investimento per il futuro.

Conosci qualche motivo per cui la RCA sta ancora negando di avere nastri di Elvis?
Beh no, perchè quello era parte dell'accordo, del contratto. Loro hanno comprato tutto...tutti i nastri...i masters...demo...venne tutto consegnato alla RCA.

Dopo che Elvis andò con Parker, tu sei tornato alla radio, ma hai anche iniziato ad organizzare spettacoli country, sei finito alla gestione degli affari e sei rimasto coinvolto con Roy Orbison, Johnny Cash, Jerry Lee Lewis ed anche Carl Perkins. Lui è uno dei tuoi preferiti, mi sembra di capire.
Carl è una persona meravigliosa. L'ho incontrato nello stesso periodo in cui ho incontrato Johnny Cash a Memphis, e quello è stato il periodo in cui uscì con "Blue Suede Shoes". E' sempre stato una persona molto piacevole, un elegante showman ed una persona molto attraente. Ho sempre avuto una grande ammirazione per lui.
Credo che sia uno degli artisti e autori più sottovalutati del genere country, country-rock, rockabilly od in qualunque modo vogliate chiamarlo. Col passare degli anni, penso che sia stato maggiormente apprezzato oltreoceano di quanto lo sia stato a casa sua, che è...capisci, è fantastico che stia ricevendo riconoscimenti, ma non è diventato così famoso qui a casa come credo avrebbe potuto essere, e non ne conosco le ragioni.
Sostanzialmente è stato nel momento in cui è entrato nell'ambito del rock, al tempo di "Blue Suede Shoes".
L'unica cosa che ho pensato potesse essere una ragione, è che Carl non ha seguito la corrente nel diventare un classico tipo da rock, come hanno fatto molti artisti in quel periodo.

Come Frankie Avalon ed altri che realmente non avevano talento, ma avevano l'esposizione mediatica ed il tipo di immagine che Carl non ha mai accettato di avere...lui era solamente Carl Perkins.

Non gli sarebbe stato d'aiuto se non fosse la persona amichevole che è. Intendo dire, dal primo minuto in cui lo si incontra, lui è tuo amico e nell'industria discografica non si può essere amici di tutti...
Questo è vero, se Carl fosse stato come altre persone, con più pretese, è prossibile che avrebbe fatto la differenza. Ha avuto un grosso danno a livello di esposizione quando, con il grande successo di "Blue Suede Shoes", andò a New York per lo show di Perry Como ed ebbe l'incidente automobilistico. Quando è tornato ed ha fatto lo spettacolo con Perry Como è stato un bene, ma è stato molti mesi dopo. C'è così tanto coinvolgimento nella musica, sia pop, country o rock, e se Carl fosse stato in grado di avere l'esposizione mediatica in quel momento, credo che sarebbe stata tremendamente forte.
Nel frattempo Elvis aveva inciso la canzone ed è un dato di fatto che molti jukeboxes nel Paese mettevano la versione di Elvis Presley, perchè Presley aveva l'immagine di avere ragazzini urlanti che gli andavano dietro. Semplicemente pensavano che funzionasse meglio in questo modo.

Cosa ti piace particolarmente nell'industria musicale?
L'ho sempre trovata molto interessante, è sempre stimolante scoprire nuovi artisti da lanciare.
E' stato eccitante lavorare con Elvis Presley nei vecchi tempi e lo è ancora lavorare con artisti professionisti come Sonny James. E' stato entusiasmante lavorare con un artista un po' diverso, Johnny Cash, ed ancora oggi lo è con Tom T. Hall.
E' stato eccitante lavorare con un ragazzo di talento come Carl Perkins ed ancora lo è con Johnny Rodriguez. E' gratificante ed interessante e mi sono sempre divertito essere coinvolto nel business.

Bob Neal nacque nel Congo Belga il 06 Ottobre 1917.
Iniziò l'attività di manager per Elvis Presley il 01 Gennaio 1955, preceduto da Scotty Moore.
In Febbraio del 1955 diede vita alla "Elvis Presley Enterprises, Inc.", con un ufficio al 160 Union Avenue. I colori usati su carta da lettera, buste e tessere del fan club erano il nero ed il rosa. Helen Neal, moglie di Bob, svolgeva il lavoro di segretaria.
Bob Neal è mancato il 09 Maggio 1983 a Nashville.

Source: biwa.ne.jp