INTERVISTA A LISA MARIE PRESLEY - ELVIS WEEK 2017

Lisa Marie Presley ha dato prova del fatto che il talento musicale nella sua famiglia non è finito con suo padre, pubblicando 3 album corposi, l'ultimo dei quali nel 2012, dal titolo "Storm and Grace", che è stato prodotto da T. Bone Burnett.
Ha ereditato molte qualità da Elvis, sia fisicamente che musicalmente.
"Variety" l'ha incontrata alla vigilia della "Elvis Week" a Memphis che commemora il 40° anniversario della scomparsa del re del rock 'n' roll.  Per lei stare a Graceland è sempre un'esprienza privata, sebbene sia in mezzo a migliaia di persone che invadono la casa della sua infanzia.

Al concerto per il 35° anniversario, durante la Elvis Week, hai fatto un duetto con le immagini di tuo padre sulla canzone "I Love You Because". Per il 40° anniversario questa settimana sarai in grado di partecipare alla Elvis Week oppure sei troppo impegnata?
No, questa volta, ho avuto troppo da fare. Tristemente, e purtroppo, non ho avuto la possibilità di preparare qualcosa. Sono presa da cose importanti e devo rimanere concentrata. (Presley è attualmente alle prese con il procedimento per il divorzio). Così non ho avuto la possibilità di farlo e la cosa mi deprime, ma va così. Non sarò parte di questo questa settimana, ma parteciperò ad un certo punto.

Anni fa è stato comunicato che hai venduto l'85% dell'azienda, tenendo il diritto di veto su cose importanti, e hai tenuto Graceland, separata dagli affari. Ti piace partecipare alle cose che riguardano gli affari oppure preferisci starne fuori?
Non sono coinvolta giorno per giorno in tutto quello che succede, ma prendo parte alle decisioni importanti. Non sto dicendo che le cose quotidiane non siano importanti. Ma ci sono per le principali... E il fatto che Graceland sia ancora mia è ancora un fattore. L'espansione è qualcosa che abbiamo pianificato per un po', pertanto è bello vedere che sta veramente succedendo. L'hotel è qualcosa su cui abbiamo messo le speranze per moltissimo tempo. Sai, dobbiamo rimanere al passo con i tempi ed espanderci il più possibile. Siamo in grado di farlo adesso, ed è eccitante.

Tanto è quasi libero il pubblico di esplorare Graceland, altrettanto c'è un limite leggendario per il piano superiore. Quello era il tuo regno quando eri bambina e ci è sempre stato detto che tutto è rimasto invariato dagli anni '70. E' un posto che sei ancora in grado di spiare e provare nostalgia?
Oh, sì,  sicuramente. (Prima di tornare a Los Angeles) vivevo a Nashville prima dell'anno scorso, e frequentemente...beh, non spesso, ma ogni tanto andavo là, andavo al piano superiore e stavo là per tre giorni e non scendevo. (Ride). Vado là quando ho bisogno di una pausa per un po'. Pertanto, sì, nella mia mente è come se questo fosse il luogo dove lui ringiovaniva e poteva avere una sorta di protezione, ed ho iniziato ad andarci per lo stesso motivo ad un certo punto. E' un luogo speciale. Chiudevo la porta ed ero completamente salva. C'è questa sensazione in quel luogo e non riesco a provarla da nessun'altra parte.
Fortunatamente posso ricreare quando voglio quella sensazione - intendo, la vibrazione in cui vengo lasciata in pace. Perché per le mie piccoline e per i miei figli più grandi, quando andiamo là, mi assicuro che possano avere ancora tutto questo. E' importante.

Hai un disco preferito o un film preferito di quelli di tuo padre?
Amo la musica degli anni '70, principalmente perché c'ero. Per quanto riguarda i film, sono molto parziale su "Love Me Tender" e "Jailhouse Rock". Li adoro. Mi diverto con tutti, ma in quelli si percepisce che lui era veramente in grado di mostrare la sua capacità recitativa nel modo in cui voleva in quel periodo. So che quelli erano i suoi preferiti per lo stesso motivo.

Nel tuo primo album, hai inserito canzoni come "Lights Out" e "Nobody Noticed It", materiale che si riferisce alle tue origini e commenta in modo interessante la tua esperienza con la famiglia e le persone intorno alla famiglia. Nel periodo in cui hai creato il tuo terzo album con T Bone Burnett, non ne hai più fatto menzione. Qualche pensiero su un quarto album molto presto, e se è così, c'è qualche argomento di cui vorresti parlare?
Beh, sì, sto pensando di tornare a scrivere. E non appena sarò in grado di farlo, lo farò. Sempre quando scrivo, inevitabilmente, è autobiografico e qualcosa che c'è nella mia mente, che è moltissimo in questo momento! Pertanto sarà interessante, questo è sicuro. Non sarà noioso.

Nel periodo in cui uscì il tuo primo album, è stato riportato che hai detto: "Questo è quello che lui fu per me come bambina: questa enorme, elettrizzante, potente, grande, bella presenza". E' stata una bella cosa da dire. Ma ti riferisci a lui nello stesso modo come adulta come quando eri bambina, quando hai molto tempo per riflettere? Su cosa ti focalizzi riguardo il suo cambiamento anno dopo anno? Oppure quella adorazione d'infanzia di una grande e bella presenza è bloccata nell'eternità e niente può cambiarla?
Penso che sia bloccata nell'eternità e niente possa cambiarla. E poi, d'altro canto, sto passando attraverso ciò con cui ho avuto a che fare, e so cosa ha passato lui, e più invecchio, più posso relazionarmi con gli ostacoli che lui ha avuto e le trepidazioni che ha passato. Posso comprenderle sempre di più. Capisco di più mentre invecchio. Lui era abbastanza giovane (quando è morto). Pertanto non posso dire che sapevo molto a 42 anni o che so molto adesso. Quello che so è che non conosco tutto. So che ne ha passate molte e...ho sempre questa idea nella mia testa. E' sempre lì.

Quindi quella empatia con gli ostacoli che lui ha affrontato è cresciuta per te mentre affrontavi le stesse cose nella tua vita?
Sì. E poi sperando...(pausa) So che, se fosse vivo, qualcuno avrebbe 150 proiettili in mezzo agli occhi. (Ride). Lo sai? E' quello il lusso che ho perso, ossia avere lui a proteggermi. Quando ero piccola, ero a casa di un'amica una volta, e una vicina mi disse qualcosa di cattivo su di lui, e io mi arrabbiai così tanto, che quando tornai a casa glielo dissi. Mi chiese l'indirizzo, salì in macchina e andò da quella donna. Non so cosa disse, non so cosa successe. Ma so che avevo sempre le spalle protette. Quella sensazione è finita, non l'ho più avuta. Quindi ci sono momenti, voglio dire, in cui vorrei che lui ci fosse perché…non sarei mai in una sorta di vulnerabilità.
E nel provare questi momenti, ci sono momenti in cui sento come se, a chiunque io faccia riferimento, sarebbe già morto da molto tempo se fosse per lui e se lui fosse ancora vivo, sai?

Ti senti come se fossi stata in grado di tornare a quel tipo di protezione che lui aveva per te, essendo una delle proprietarie del suo patrimonio e della sua eredità, assicurandoti che la sua immagine venga maneggiata nel modo giusto?
Oh, sicuramente, sì. Ma soprattutto mi sento come: non guardate me, ma guardate là a lui.

Source: variety.com