Presentazione:
Non importa quanto tempo passi, Elvis è sempre il Re. Nessuno ne dubiti. Del rock, della musica popolare o di qualsiasi altra cosa. Tuttavia, non tutto nella sua carriera fu positivo. In questo libro, Eduardo Izquierdo, studioso della sua opera, approfondisce i meandri che circondano la creazione e la registrazione del leggendario "From Elvis in Memphis", l'album con cui, nel 1969 e dopo alcuni anni di declino, torna alla ribalta, realizzando un capolavoro considerato l'apice della sua maturità.
Era un Elvis sicuro di sé, che prendeva decisioni, dimostrava talento ed era desideroso di tornare a regnare e che ha dimostrato il suo amore incondizionato per la musica e le canzoni in un album che ha resistito alla prova del tempo.
Eduardo Izquierdo analizza tutto questo, tracciando con sottigliezza un profilo di coloro che circondarono Elvis durante la registrazione, dall'imprescindibile produttore Chips Moman (decisivo nell'aiutarlo a sentirsi libero e creativo) a Priscilla (sua moglie), senza dimenticare alcuni degli amici che lo aiutarono ad affrontare decisioni difficili. E, naturalmente, l'astuto Colonnello Parker e la sua lunga ombra.
In "From Elvis In Memphis: La última gran evasión de Elvis" Eduardo Izquierdo, con il suo delizioso linguaggio colloquiale e la grande padronanza dei fatti, dimostra che questo album non è stato solo la rottura del Re con il suo recente passato ed è quello che include l'immortale "In The Ghetto". Esplorando ogni dettaglio, canzone per canzone, ci immerge nelle sessions di registrazione notturne e nei mille aneddoti che hanno accompagnato la sua creazione e le successive stagioni a Las Vegas. E, cosa più importante, conferma che è stata proprio quell'opera a riportarlo al posto più alto, quello che gli è sempre appartenuto e che non avrebbe mai dovuto abbandonare.
Il libro, composto di 176 pagine, ha la copertina morbida, è in bianco e nero, stampato su carta bianca sporca. Dimensioni: 14 x 21 cm.
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