12 OTTOBRE 1976: TELEFONATA TRA ELVIS PRESLEY E RED WEST


N.d.R.: Alcuni passaggi di questa conversazione possono apparire incomprensibili in quanto Elvis Presley e Red West parlano per sottintesi di vicende e persone che loro conoscono benissimo, invece, per chi legge, possono essere oscure.
Qualche giorno dopo, Red West consegna la registrazione della telefonata ai giornali, così quella che per Elvis Presley era una conversazione privata e confidenziale, viene data in pasto al mondo.
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Sono Red West. State per sentire una conversazione telefonica tra me ed Elvis Presley, che ho registrato nell'Ottobre del 1976, mentre ero a Los Angeles a scrivere il libro "Elvis What Happened?" insieme a mio cugino Sonny West e Dave Hebler. Non era un segreto che stessimo scrivendo il libro e, conoscendo Elvis come io lo conoscevo, sapevo che avrebbe cercato di contattarci.
Sapevo anche che saremmo stati definiti bugiardi,Giuda, venduti e qualsiasi altro epiteto dai fans e da altre persone intorno a lui a cui eravamo stati legati fino a quel momento. Sapevo anche che, durante la conversazione, avrebbe fornito abbastanza informazioni da dare credito a quello che dicevamo nel libro. 
E’ stato molto di più di quanto mi aspettassi. E molto di più di quello che volevo sentire. Intendo dire che ho sentito un uomo triste e solo. Un uomo con il quale ero cresciuto e visto passare dalla quasi povertà a diventare il più grande intrattenitore che questo mondo vedrà mai. 
Un ragazzo nel corpo di un uomo che non era in grado di gestire la celebrità che era diventato.
Ho avuto il triste presentimento che non avrei più rivisto il mio migliore amico. Ed infatti fu così.


ELVIS: Come te la passi?

RED: Mi sono appena svegliato.

ELVIS: Ho appena fatto una scorpacciata di canzoni. Ho comprato un paio di chitarre nuove e stavo cantando come un matto, guardando i bambini incantati. Sono da solo; Linda è a L.A.
Sta cambiando appartamento. Avevamo quell'appartamento; hanno
 scoperto che dietro c'ero io ed hanno raddoppiato l'affitto. Ne ha trovato un altro in fondo alla strada. Charlie mi ha detto della conversazione che avete avuto, immagino di dover dare una spiegazione.

RED:
Speravo venissi da me per parlarmi.


ELVIS:
Tu non fai cose del genere, perché quelli sono affari di mio padre.


RED: No, non lo sono.


ELVIS: Stavo arrivando all'esasperazione. Tu conosci quella questione del racquetball. Due campi da gioco per 1.300.000 dollari? Io avevo capito che si volesse usare solamente il mio nome. E questo è tutto. Ed è quello che ho firmato nel contratto.
L’ho fatto a titolo di favore per il Dr. Nick e Joe.
Sto cercando di spiegare alcune cose che hanno portato a questo punto. Avevo torto riguardo ad Hebler. Brutta cosa da parte mia. Lui era molto minaccioso e subdolo. Odiava tutti voi ragazzi e chiunque altro, ed io ho tenuto questo figlio di p*****a.

Me lo sentivo. Due cause legali in due anni. Non so se l’hai saputo. Stavano cercando di farci passare per matti. Sto parlando di alcune persone influenti che stavano controllando referti psichiatrici. Cercavano di dimostrare che eravamo pazzi. Tutto il gruppo.

RED:
Non riuscivo a crederci. Tu avevi lasciato la città. Tuo padre ci ha chiamati e ci ha parlato della necessità di tagliare le spese e darci una settimana di preavviso. Ai facchini cinesi, ne danno due.


ELVIS:
Non sapevo niente di tutto questo. Della settimana di preavviso.


RED:
Mi è crollato il mondo addosso. All'inizio mi sono sentito offeso. In ogni caso, dove eravamo rimasti?


ELVIS:
Sai, la mia voce è bassissima. Posso far passare J.D. Sumner come un tenore. Abbiamo cantato per tanto tempo. Ho una nuova chitarra Martin, e le mie dannate dita sono piene di vesciche a forza di suonare.


RED:
Ti capisco, anche le mie si riducevano cosi quando mi sedevo e cercavo di scrivere canzoni. Le prime 3 dita diventavano troppo grandi. Intendo dire che avevo delle grandi vesciche sui polpastrelli. Ma *****, vorrei potermi schiarire la mente svegliandomi o comunque  parlando.


ELVIS: Non mi sento al massimo delle mie possibilità. (n.d.r. traducendo più letteralmente è come dire: "sono come un automobile che va a tre pistoni anziché a quattro").

RED:
Ma come ho detto, quello spettacolo sta andando molto bene, ho ottenuto una parte fissa e credo partirà nelle prossime 3 o 4 settimane, e credo di continuare con quello.

ELVIS: Bene; sai, quello che è successo, è stata la combinazione di un sacco di cose una dietro l'altra. Non era necessariamente un fatto personale o nemmeno per le dannate cause legali. E' stata come una miccia che si è accesa, sai. Semplicemente a causa di un sacco di cose che mi sono arrivate addosso. 

RED: Si certo. 

ELVIS: E...forse ho perso di vista... specialmente te, la tua famiglia e tutto quanto.


RED: Sì. C'era freddezza Elvis.

ELVIS: Io voglio bene a Pat (n.d.r.: Pat è la moglie di Red West).

RED:
Certo.


ELVIS:
E...tu hai una bella famiglia e tutto quanto.



RED: Ho avuto a disposizione un sacco di tempo per pensarci. Intendo, sai, posso sedermi qui e gli altri dicono: "Oh, i vecchi tempi" e tutte quelle str*****e, ma mi passava per la testa. E tutto quello che ho sempre fatto è stato cercare di... Forse qualche volta anche essendo iper-protettivo. E questa è la sacrosanta verità.

ELVIS: Certo.

RED:
E...


ELVIS:
Certo, lo so.


RED:
E io c’ero. Io c’ero. E come dici che lo sai, sai che avevi problemi.


ELVIS: Beh, sai di cosa si tratta. Quel vecchio tizio in “Nick Mano Fredda” (n.d.r.: "Cool Hand Luke" nell'originale) diceva: mancanza di comunicazione.

RED: Certo, quella è la sacrosanta verità. Sicuramente nell'ultimo anno più o meno non abbiamo comunicato tra noi.

ELVIS: Come ti ho detto è stata una serie di cose… Se potessi te le elencherei una per una...

RED: Certo...

ELVIS: ...per dimostrarti le motivazioni della lontananza. Mancanza di comunicazione.

RED: Esatto.

ELVIS: Mio padre è stato male. E' quasi morto. La mia famiglia è legata alla reputazione degli Stati Uniti. Avvocati e cause legali fanno di una briciola una montagna.

RED: Certo, certo, lo so. Sai, ci sono stati alcuni momenti difficili. Arrivava una causa legale e chiunque altro vedeva una possibilità per averne vantaggio. Crescevano come funghi e poi tutti i ragazzi, e suo cugino che ci stava attaccato al ****

ELVIS: Esatto, è questo che intendo. Uno se la cava o crede di cavarsela. Quello che cercano di fare è creare un modello di pazzia e violenza.

RED:
Certo.


ELVIS: Come condannarmi per aver sparato a quella lampada là in...

RED:
Che diamine era successo?


ELVIS:
L’Hilton Hotel con la pistola calibro 22...


RED:
Si, Oh, certo. Beh, eravamo conosciuti come il gruppo di selvaggi.


ELVIS: Questo è sicuro. Ma i bei vecchi tempi sono ancora un dato di fatto.

RED:
Si, sono un dato di fatto e lo saranno sempre. Intendo dire che quello che è fatto è fatto. Abbiamo avuto un sacco di bei momenti per un po'. Ma come hai detto, le cose sono diventate veramente serie. E sono arrivati una sacco di problemi.

Non so, abbiamo perso di vista un sacco di cose. Un sacco delle cose belle. Non so, il divertimento. Il divertimento se n'è andato.

ELVIS:
Il divertimento ha cessato di esistere. 


RED: Già.

ELVIS: Non sono riuscito a metterlo a fuoco. Non sono riuscito a capirlo.

RED: Si. Sono passato di là l’altro giorno. Sono passato di là per un attimo, dopo che voi eravate andati via ed era ancora "Presley Center Courts" e poi...

ELVIS: Dovrebbero toglierlo perchè...

RED: Ah...

ELVIS: Dovevano toglierlo.

RED: L’avevano già fatto... Si, ti stavo dicendo, poco prima che io arrivassi là. Non ho più visto quell'insegna.

ELVIS: Oh bene. L'ultima cosa che sentito è che era ancora su. Ma sai, un buon truffatore, quando si tratta del mio nome….
Hanno trovato questi costruttori e si sono vincolati ad un contratto. Due campi da gioco da mezzo milione di dollari ciascuno?


RED:
E' troppo caro.


ELVIS:
Che m***a! Il povero vecchio Joe ha dovuto far impegnare la casa a sua madre. Ha fatto un'ipoteca sulla sua casa per avere i soldi.


RED:
Potrei raccontarti cosa significa fare affari con certa gente. A loro non interessa se pignori tua madre.


ELVIS:
E' quello che ha dovuto fare.


RED:
Certo. Joe se ne è tirato fuori?


ELVIS: Eh?


RED: Joe ha risolto?

ELVIS: Mmm, sì... C’è in corso un processo per cercare di risolvere. I costruttori, che sono stati messi a contratto per costruire quella dannata cosa hanno il coltello dalla parte del manico. Io me ne sono tirato fuori, sai.
RED: Bene.

ELVIS: Ho dovuto. Perchè ho capito che era una truffa. Avevo avuto un brutto presentimento, sai.


RED:
Ah non sapevo, non sapevo se fosse vero o no. Avevo la sensazione che lo fosse.


ELVIS: E’ iniziata come una cosa innocente. Mi era stata detta una cosa, del tipo che non avrei dovuto mettere un soldo, capisci... Niente soldi, oppure non se ne fa niente.

RED:
Certo.


ELVIS: Questo era il contratto che ho firmato. Ne ho parlato con mio padre dopo che è uscito dall'ospedale.
Ne avevamo parlato per qualche tempo, ma sai, se è per aiutare Joe ed il Dr. Nick, potevano usare il mio nome anche se non ci avrei guadagnato niente.


RED: Certo, è stato solamente qualcosa per aiutarli. Nick, sai, Nick...non penso che Nick conoscesse bene il tizio. Il tizio era...

ELVIS: Non lo credo nemmeno io.

RED: Ci è stato tirato. Ha visto la possibilità di fare un po’di soldi, ci sperava, come pure Joe. Ma quell'altro tizio... è quello di cui non mi fidavo.

ELVIS: Oh, che figlio di p*****a. Lo sapevo! Ho parlato ieri con i miei avvocati della questione del racquetball. Sai, il signor Davis è morto.

RED: Si, lo so. L’ho visto sul giornale poco prima di partire.

ELVIS: Il ragazzo che ha preso il suo posto ha detto che...ha detto che... ha iniziato a spiegarmi per evitare tutta questa questione legale, e poi ha detto: "Elvis, questo figlio di p*****a è un truffatore, un corrotto".
Capisci, sono entrati di corsa e hanno detto una cosa... Capisci, quello che era iniziato a succedere era... Hanno iniziato ad insistere per diecimila, ventimila...

RED: Hanno insistito con te per questo?

ELVIS: Sì.

RED: Oh certo, c'è un motivo...

ELVIS: Questo è quello che ho pensato. Io ho detto: "Voi ragazzi ci state mettendo tutto quel pacco di soldi?" Capisci... Loro hanno detto: "Sì, ci stiamo dentro, pertanto è tutto nostro. Gli avvocati, quelli vi fregheranno".

RED: Sì, mi ricordo che era con noi durante in tour.

ELVIS: In tour e fingeva di essere interessato ai libri di numerologia e cose varie. Ma tutto andrà a posto. Ma sono stati abbastanza furbi per fare questo. Esattamente. 
Poi l’importo è aumentato a 80.000 dollari.
Io ho detto: "Ok per cosa?".
"Per una segretaria".


RED: Bastardi! Caro mio, ti dico una cosa: quelle segretarie avevano fatto una società o qualcosa del genere.

ELVIS: E’ esattamente quello che ho detto. Ho detto: "Ma come diamine fa una segretaria a costare 80.000 dollari?".

RED: *** No, in questo paese tu devi uscire da quel casino.

ELVIS: Si. Intendo dire che ho cercato di andare loro incontro, sai. Non volevo rovinare il loro entusiasmo, i loro sogni, o qualsiasi altra cosa.

RED: Hai solamente rovinato le loro segretarie (ride).

ELVIS: Segretaria da 80.000 dollari.

RED: Ossignore! Quanto guadagna il Presidente del Consiglio?
.
ELVIS: Beh, sai... Loro avevano tutti quei biglietti da visita di m***a.  Riguardo il Presidente del Consiglio... E’ iniziato come "Presley Center Courts" e l’hanno cambiato in "Elvis Presley Center Courts", senza nemmeno mai chiedermi niente a riguardo.
Avevano preparato tutti quei biglietti da visita di m***a....Presidente…. Vice Presidente… E non erano venuti a chiedermi niente.

RED: Oh cacchio! Una volta che avevano ottenuto il tuo nome scritto sopra… Una volta che questo Mike ci ha messo il tuo nome… Voglio dire, l'ho sentito; è andato a Nashville ed ovunque, dicendo: "Io rappresento il signor Elvis Presley in questa iniziativa del racquetball".
Solamente per il tuo nome, sai, è riuscito ad ottenere quel cavolo che voleva, ma ah… Non so cosa sto cercando di dirti. 

Dobbiamo tornare sul mio problema. Io non ho mai fatto niente di simile. Sono solo il vecchio Red, che cercava di fare il suo lavoro e...

ELVIS: Ehi... Non lo stavo usando come esempio, ti stavo solo raccontando.

RED: Certo, oh no, lo so, stavamo solo parlando di qualcosa che non conosco, quel campo di racquetball... Io conosco solamente i miei problemi.

ELVIS: Quello che è iniziato come un’amicizia ed un favore e tutto il resto, si è trasformato in un progetto da 1.300.000 dollari. Ma ti rendi conto quanto tempo ci vuole per averne dei guadagni…. E per metterci quei soldi...

RED: Certo, temo di sì,  ci vorrebbe…

ELVIS: Diventerebbero talmente vecchi, tanto da pensare che la racchetta assomigli ad un banjio (ride) "Ehi, cos'è questo?"... cercando di giocare (ride).

RED: L’intonaco sta cadendo dalle pareti. Ah ****. Beh, come Nick, povero vecchio Nick! Tutti che cercano di guadagnare, come le "Nick Patatine Fritte" (n.d.r.: Nick's Chips) in cui si è andato a cacciare ed è stato un flop. Avevano capito tutto, tranne il **** camion che le ha prelevate dall'Arkansas. E' naufragato come...

ELVIS: Le patatine fritte di Nick, ****(ride).

RED: Infatti è colato a picco come....

ELVIS: Non ho mai visto nessuno guidare verso un ospedale dentro qualcosa...(omissis) Intendo dire che avevo un insieme di emozioni; ho sbattuto sul pavimento la prima notte, sono proprio rotolato. "Le patatine fritte di Nick" ****, ah ****. La prima cosa che mi è venuta in mente è stata un giocatore d’azzardo che diceva che era a Las Vegas e che batteva Nick il greco. 
Sai, è un giocatore d’azzardo. Questo è quello che ho immaginato nella mia mente. 
Le patatine fritte di Nick. Semplicemente no. Ovviamente lui non lo sa, sai. E questi bastardi appaltatori sono semplicemente uomini d'affari senza scrupoli.

RED: Certamente. Guarda, inizi ad avere a che fare con una persona del genere e l'unica cosa che conta sono i dollari. Nient'altro.

ELVIS: Già, ma il modo in cui è stato fatto, intendo dire, è come aver portato il vitello al macello.


RED: Sì certo. Te ne sei tirato fuori. Tu ne sei fuori adesso, giusto?

ELVIS: Si, sono nella fase per uscirne....

RED: Certo, non te ne faccio una colpa, perché... Inizi a fare affari con un gruppo di persone... Se lo fai da solo, allora sai cosa sta succedendo, ma quando lo fai con altre 2 o 3 persone, allora...

ELVIS: Con la mia firma, tutti devono essere diventati matti.

RED: Sicuramente, so che Mike lo è diventato.

ELVIS: Gli avvocati ieri mi hanno letto il contratto, dove dice che se succedesse qualcosa, Elvis dovrebbe rispondere per l'intera questione. 

RED: ah bene, vedi allora , non ti hanno detto...

ELVIS: Capisci, dannazione... Non mi interessa nemmeno così tanto il racquetball. 

RED: Sì, certo.

ELVIS: Si, pagherei il debito per l'intero affare. Quindi quella era una novità per me. Inoltre, proprio ieri ho scoperto che questo tizio, Mike, si è sistemato: la quota per la gestione era di 50.000 dollari all'anno... Sopra il conto...

RED: Certamente...

ELVIS: Sì, sopra il conto... Joe non ne sapeva niente; Nick non sapeva un cavolo di niente. Eppure gli avvocati avevano ragione.

RED: Si, certo. E' quello che immaginavo. Questo Mike ha ingannato Nick e chiunque altro. A lui andava bene, sai. E’ uno schifo! Nick è sempre… Pensavo fosse furbo e pensavo che anche Joe fosse sveglio.

ELVIS: Non quando si tratta di affari.

RED: No. Penso che siamo su una linea condivisa o qualcosa...

ELVIS: E tutta la questione, capisci, è che non potrò mai trarne nessun tipo di profitto. E’ stato solo una cosa fatta per amicizia, sai. Non pensavo fosse…. Non c'era niente di male nell'aiutare questi tizi ad avere un paio di campi da racquetball, uno qui ed uno a Nashville. Comunque ero d'accordo. Non ci vedevo niente di male.

RED: No, no certo....

ELVIS: Ma vedi, il documento che ho firmato non menzionava niente di tutto questo. Pertanto il mio avvocato presume che questa schifezza sia stata aggiunta dopo che ho firmato. Capisci cosa intendo?

RED: Sì.

ELVIS: Eh, perché, capisci... altrimenti non avrei firmato. E  dopo un po' avrei dovuto saldare il debito per un paio di cacchio di campi di racquetball, campi da racquetaball da mezzo milione di dollari.

RED: Certo...

ELVIS: E’ stata una sorpresa totale anche per me. Mezzo milione di dollari per un campo da racquetball? Perché dannazione... Posso far entrare Earl con un martello e farlo costruire da Albert. E chi si è visto si è visto!

RED: Davvero per 39.38 dollari. Oh beh, loro devono avere la sauna, un centro benessere e tutto il resto. Non costerà mai come costruire quei due cavolo di campi di racquetball.

ELVIS: Beh, presumo ci saranno 10 campi in ogni posto.

RED: Beh...

ELVIS: Intendo dire 10 posti per giocare come al Memphis State.

RED: Sì certo...

ELVIS: Ma ancora...

RED: Quello è...

ELVIS: Fai portare, fai portare le docce per uomini e per donne, non potresti mai arrivare a mezzo milione di dollari.

RED: Sono un sacco di soldi.

ELVIS: Beh, lo sai, ne ho uno costruito qui sul retro, lo sai che ne ho uno. Quel figlio di ******  è costato solo 80.000 dollari. Se vedessi quanto è bello.

RED: Certo, hai dannatamente ragione! Certo.

ELVIS: Questa gente è semplicemente come hai detto tu. Hanno visto la mia firma ed hanno fatto i salti mortali.

RED: Certo, sissignore. Tutti sono stati tirati dentro quando hanno ottenuto la tua firma. E poi, quando avrebbero dovuto iniziare a prendere lo stipendio questi tizi? Mike e la segretaria e tutta quella ******

ELVIS: Già...

RED: E si presumeva che tu pagassi per tutto quanto.  Sì, stronzate, stronzate. Che vadano al diavolo!

ELVIS: Oggettistica e varie, biglietti da visita, piccoli opuscoli, piccole pubblicità, e questo e quello. E tutto a mia insaputa, sai, senza consultarmi, senza chiedermi niente, capisci...

RED: Certo.

ELVIS: Pertanto hanno messo in piedi un cavolo di mostro.

RED: Esattamente. Hai ragione, l'hanno fatto. Hanno cercato di trarre vantaggio da te. Non te ne faccio una colpa se li mandi all'inferno! Ma... poi immagino tu sappia tutta quella pressione e tutto quanto, le cause legali, tutto ha portato alla fine del nostro rapporto, tutto quanto. Ma è stato uno shock per tutti noi. 
Il vecchio Dave era qui fuori. Era completamente a pezzi. Eravamo tutti a pezzi.
Naturalmente avevo alcune proprietà e oggetti. Ho venduto la mia casa, mi è dispiaciuto farlo, sai. Ma quando si deve fare qualcosa, bisogna farlo.

ELVIS: Hai venduto la tua casa?

RED: Eh si. Ho venduto la mia casa, entrambe le macchine ed ogni cosa. Ed Hebler si è trovato senza niente ed anche Sonny se l'è vista brutta. Beh, sai, è stato un brutto momento per tutti, te lo dico.

ELVIS: Beh, immagino non sia stato davvero un buon periodo. E' stato un brutto periodo anche per me.  

RED: Esatto.

ELVIS: Non ero uscito dall'ospedale da abbastanza tempo per iniziare ad occuparmi di qualcosa.

RED: Certo, ma...

ELVIS: Mio padre era... L’ho quasi perduto. E’ mio padre, indipendentemente da qualsiasi altra cosa.

RED: Oh certo. Ascolta, posso capire. Ma noi eravamo semplicemente...siamo rimasti sotto shock per un po'. Cosa facciamo? Capisci... Ma poi ci abbiamo pensato, a tutto lo stress ed a tutto il resto ed abbiamo detto: "Beh, presumo sia arrivato anche lui al limite della sopportazione". Solo che, vorrei, sai...siamo sempre stati capaci di parlarci, un sacco, la maggior parte delle volte. Ci sono state volte in cui non ci siamo riusciti. Ma se l'avessi sentito da te, sarebbe stato più facile da accettare.

ELVIS: Beh, per gli affari e cose di quel tipo, non lo faccio. Non me ne occupo.

RED: Ah, intendi riguardo licenziarci e tutto il resto?

ELVIS: Certo.

RED: Bene.

ELVIS: Io dovevo andare a Palm Springs, analisi e peso... (omissis) Campi da racquetball... Vedo ancora tutte palline sfuocate... 

RED: Sì...

ELVIS: Ma Charlie mi stava dicendo... Charlie ha parlato con te e tu hai pensato che io fossi all'altra linea.

RED: Eh, beh, l'ho pensato. Ho sentito quel....
ELVIS: Ero a casa di mio padre a ragionare su queste questioni. 

RED: Certo...

ELVIS: Sai, se avessi voluto sentire qualcosa, non sarei andato. 

RED: Sai bene come tutti diventano paranoici...

ELVIS: Oh certo...

RED: Qualcosa del genere. Non so perché, l'ho semplicemente pensato.

ELVIS: Oh certo, come guardarti alle spalle e non sapere chi diavolo c'è, indipendentemente da tutto. 

RED: Certo, ma, ad ogni modo, capisci, ormai è tutto fatto ed è così. Immagino che adesso...

ELVIS: Come stanno Pat, i bambini e gli altri?

RED: Stanno tutti bene. Stanno resistendo finché non riesco ad ingranare qualcosa.

ELVIS: Bene.

RED: Ma è stata proprio dura.

ELVIS: Si, io ero rimasto molto deluso da Hebler. Mi ha ingannato in un modo terribile. Io pensavo che fosse nel modo in cui entrambi avevamo capito.

RED: Beh, cosa ha fatto? Cosa ha fatto?

ELVIS: Sai, mi diceva alcune cose, chi odiava.

RED: (ride) Chi odiava?

ELVIS: Sì…

RED: *****

ELVIS: Eh,  lo sai, è andato avanti per un periodo di due anni. Ed Parker mi aveva detto di tenerlo a distanza, ma non avevo capito. Sono stato stupido! Capisci...

RED: Veramente io non capisco di cosa tu stia parlando, eh...

ELVIS: Beh, è difficile da spiegare. Non credo che gli piacesse nessuno in questo gruppo, tranne forse Dean.

RED: Sì, beh, io….

ELVIS: Penso di essere diventato il simbolo del denaro per lui, Red. Penso che con l'andare delle cose, abbia perso di vista "Elvis", prima di tutto. Questo può succedere facilmente.

RED: Certo, credo anch'io.

ELVIS: Sai, quando è successo, Red, sono diventato un oggetto, non ero più una persona.

RED: Certo.

ELVIS: Ma sai, io non sono quel simbolo; intendo, una cosa senza importanza, una maschera che va in giro a cantare. Non sono un'immagine costruita. Sono una persona.

RED: Giusto, quello è il modo in cui ho sempre cercato di pensarci.

ELVIS: E tu ti stai sbagliando molto su una cosa e ascolta, non diventare paranoico. Perché ti sto semplicemente parlando come un amico. Adesso siamo sulla linea privata e non c’è niente altro, tranne noi.

RED: Va bene.

ELVIS: Non sono per niente fot**o. Al contrario, non sono mai stato meglio nella mia vita.

RED: Bene. Quello di cui stavo parlando è che a quel tempo eri abbastanza incasinato. Di questo stavo parlando.

ELVIS: Beh, sono passato attraverso un divorzio, lo sai, c’eri anche tu.

RED: Si, quello che stavo dicendo...

ELVIS: Quella questione del matrimonio, quella questione del matrimonio, non avevo niente a che fare con quello. E’ stato fatto tutto in fretta. Ah, io non sapevo nemmeno chi c'era. E’ stato fatto in una stanzetta della grandezza di un bagno con un Giudice della Corte Suprema. E’ stato fatto ad una tale velocità, che non mi sono nemmeno reso conto di essermi sposato.

RED: Oh sì, stai parlando del tuo matrimonio.

ELVIS: Sì.

RED: Giusto. Beh, sai, ma non pensare a queste cose. Ma al momento, ancora una volta...è una vecchia storia... Ero con te e, improvvisamente, sono stato messo da una parte e mi è stato detto che non era prevista la mia presenza.

ELVIS: Ho fatto un casino.. Me ne sono accorto, me ne sono accorto dopo, ma vedi... non è stata una mia decisione.

RED: Va bene.

ELVIS: Non è stata opera mia.

RED: Sai, ho pensato che fosse stato il Colonnello e…

ELVIS: E' stata una cosa fatta alla velocità della luce. Non avevo niente a che fare con... Sai, improvvisamente stavo andando a sposarmi. 

RED: Certo.

ELVIS: Davvero, quando stai in queste situazioni, ti concentri su una cosa sola (ride).

RED: Sì sì, vero.

ELVIS: E’ stato piuttosto difficile.

RED: Bene, questo posso capirlo. E’ successo tanto tempo fa, ma questo fu un punto che sottoposi a Charlie, e...ma torniamo indietro agli ultimi 6 anni. Diciamolo, non ti sei divertito. Hai solamente...fai il tuo lavoro, vai al lavoro e poi...

ELVIS: A me piace il mio lavoro.

RED: Si, lo so, quello è il solo momento in cui ti vediamo veramente. In verità io non ti vedo più. Il resto del tempo è...non so...è solo...

ELVIS: Ci siamo divertiti abbastanza a Vail. 

RED: Oh sì, ci siamo divertiti a Vail. Quello era l’uomo, l’unica volta negli ultimi anni che siamo veramente tornati  a....tornati  a... beh...qualsiasi cosa sia... tornati a sapere come divertirci. Ed intendo dire che tutti si sono divertiti. 

ELVIS: Sì, so di essermi divertito.

RED: Si, anch'io mi sono divertito. Perchè era qualcosa che tutti abbiamo voluto fare, per evadere da tutto e...

ELVIS: Si, sai è bello, perchè, sai, vogliono che prenda una casa là.

RED: Sì.

ELVIS: E vogliono comprare da mangiare e tutto il resto. Perciò...questi ragazzi del settore immobiliare se ne intendono. Intendo dire, è un bel posto, ma il mio pensiero adesso non è su questa cosa. 

RED: Giusto, non ti biasimo, puoi sempre andare lassù e affittare qualcosa.

ELVIS: Certo, esattamente.

RED: Ma... io non voglio arrabbiarmi sul serio. E' passato molto tempo da quando ho parlato con te. Non voglio diventare troppo serio nella conversazione. Ma eravamo tutti preoccupati per te. Mi sono sempre preoccupato per te. Riguardo il fatto di prendere alcune cose, intendevo...

ELVIS: Ti sei preoccupato per me tantissimo fino a che non ti sei rivoltato ed hai cercato di ferirmi. Ma vedi, so cos'è.

RED: Beh, è stato dopo che tu hai fatto del male a me. Tu avevi già ferito me e la mia famiglia molto pesantemente. Sai, ci hai lasciati fuori al freddo. Pertanto, non parliamo di me che cerco ferirti.

ELVIS: Sono successe cose che tu non sapevi.

RED: Si, beh, tutto quello che so è che ero fuori al freddo e non riuscivo a capire.

ELVIS: Tutto quello che so è che si sono creati attriti in questo gruppo. Le vibrazioni erano tanto negative, la gente aveva paura a muoversi e tutto il resto...

RED: Si anche questo è vero.

ELVIS: Perciò chissà... Che diavolo hanno sentito e cosa è stato detto loro. Io so solo che c'era molta molta tensione. Una situazione dove poteva esserci divertimento e qualcosa di rilassante.

RED: Certo...

ELVIS: Qualcosa è andato male...

RED: Sì.

ELVIS: E... ah... poi all'apice della questione del racquetball e tutto il resto, tutte le questioni personali. Ero anche arrabbiato. Era un dato di fatto, lo sai, dovevamo tagliare le spese.

RED: Sì, beh...(interrotto)...

ELVIS: Avevo la sensazione…. (interrotto)

RED: Qualsiasi cosa dovessi fare, tu sei il capo. Lo dissi a tuo padre. Sai, devi fare quello che devi. Se hai bisogno di tagliare le spese licenziandomi, capisci che è un po' strano per me. Presumo potessi tagliare da qualche altra parte. Pensavo di essere importante per l'organizzazione. Ma sono contento di aver scoperto che, tutto sommato, non lo ero. Perchè allora ho ancora un po' di vita da vivere. Ho intenzione...ho intenzione di godermela. Sono ancora abbastanza giovane da trovare qualcos'altro, sai.

ELVIS: Oh certo.

RED: Ma, ah...era solo una questione di taglio delle spese. Proprio non riesco a capirlo. Tutti gli altri, un sacco di ragazzi che giravano, pensavo di essere più importante di loro nell'organizzazione, ma evidentemente non lo ero. Comunque sono contento di averlo scoperto. Così...

ELVIS: Beh, è stata solo una situazione sfortunata. Proprio in questo periodo, si sta rimettendo in piedi. Mio papà ha perso peso ed è arrivato a 74 kg.

RED: Intendi adesso?

ELVIS: Penso che adesso sia intorno ai 77 - 80 kg, qualcosa del genere. (n.d.r. Elvis parla di 170 - 180 libbre). Questo mi ha scioccato e mi ha spaventato a morte. Perciò sai come mi sento, sai come ti sei sentito riguardo tuo papà.

RED: Sì è vero. Beh...

ELVIS: Il sospetto, Red, è stato messo in questo gruppo. Non riesco a capirne l’origine. Sospetto. Proprio come la canzone che abbiamo fatto. "Non possiamo andare avanti insieme con pensieri sospettosi". (n.d.r.: il riferimento è alla canzone "Suspicious Minds")

RED: Certo...

ELVIS: Pertanto, eh... forse ho agito bruscamente. Sono il primo ad ammetterlo. Senza pensarci.

RED: Certo, bene.

ELVIS: Sai che Sonny non c'era mai, Red.

RED: Si.

ELVIS: Sai che ne abbiamo parlato.

RED: Sì.

ELVIS: E’ un ragazzo fantastico, ma non ha mai condiviso niente con noi. Io non ho...io non ho  niente contro Sonny. Solo Hebler ha cercato di farsi strada passando sopra ogni cosa usando la prepotenza...

RED: Sì.

ELVIS: ...con alcuni di questi ragazzi giovanI.
RED: Sì...

ELVIS: Loro facevano domande... E non avrebbero mai potuto avere una risposta diretta... Venivano rifiutati a qualsiasi angolo.

RED: Certo...

ELVIS: Quello era l'unico modo in cui loro potevano capirlo. Io so, tu sai, come funzionava quando avevo 24 anni, cavoli! Intendo dire che la mia mente vagava per i quattro venti.

RED: Sì.

ELVIS: Hanno bisogno di un certo tipo di guida. Alcune cose non venivano fatte, alcune piccole cose non venivano fatte, Red, sai come fanno l'addestramento per il servizio militare. Reggimento. Fare le stesse cose ogni giorno ed ogni notte. Intendo dire che noi sapevamo... Tu hai fatto durante il servizio militare quello che chiunque altro faceva legittimamente. Ma alle 7.00 in punto dovevamo fare questo e che alle 3.00 dovevamo fare quello. E facevano quello a ripetizione.

RED: Certo.

ELVIS: E’ così che ti addestrano. E tutta la loro energia e giovinezza, senza una guida appropriata, viene sprecata. 

RED: Sì.

ELVIS: Sentivo che dovevo parlare con te e farti vedere questo mio lato.

RED: Sì, e lo apprezzo. Sai, questo è quello che desideravo che facessimo fin dall'inizio. Forse avrei potuto capire un po' meglio. Ma quello che è fatto, è fatto. Vai avanti da qui. Davvero, credimi quando ti dico che ti auguro il meglio. Spero tu abbia il meglio e che tu rimanga esattamente dove sei, all'apice, per altri 40 anni. Te lo auguro davvero, con tutto il cuore.

ELVIS: Ci sto lavorando.

RED: Ma vorrei vederti più in salute, E. (n.d.r. E = Elvis). Non sei stato in salute per un po' di tempo.

ELVIS: Oh sì sto bene.

RED: No, non stai bene.

ELVIS: Sì, sto bene.

RED: Bene, lo dici tu.

ELVIS: Ho fatto controlli fisici dalla testa ai piedi nelle ultime due settimane.

RED: Ok, allora sono contento di sentire che stai bene.

ELVIS: E’ una delle cose richieste dal Lloyds di Londra, l’ufficio dell'assicurazione.

RED: Bene, allora non c'è bisogno che mi preoccupi di questo.

ELVIS: Quella... ah... quella cosa che ho avuto, quel blocco all'ultima parte dell'intestino, si è risolto da solo, grazie a Dio.

RED: Bene.

ELVIS: Ho seguito una strana dieta liquida. Quel grande intestino laggiù doveva avere una massa.

RED: Certo, quello è stato trattato.

ELVIS: Ho seguito una dieta. Venti giorni era ridicolo. Poi ho saputo che era un altro errore.

RED: Sì.

ELVIS: Si è scoperto che il grande intestino non aveva niente con cui lavorare, così ha smesso di funzionare. Continuo a sentire quelle cavolate sul fatto di essere grasso e di mezza età, sai.

RED: No, no, sapevo che non era quello. Sapevo che non lo eri eri… (ride). 
Mangiavi molto, ma non eri grasso, come le persone grasse. Tu potevi dire che c'era qualcos'altro che non andava. Questo intendo, tu non avevi...tu non eri in salute.
Qualcosa dentro funzionava male. Quello è ciò che ho cercato...Quando cerco di parlare con te di questo, tu ti arrabbi, l'hai fatto poco tempo fa. Tu non volevi ascoltare. 
Di questo sto parlando, amico. Tu eri...qualcosa andava male dentro di te. Noi non sapevamo di cosa preoccuparci, non sapevamo cosa fosse. Sapevamo che non era grasso comunque, era qualcos'altro. E tu...

ELVIS: Sai, pensavo di averti detto che si trattava della parte finale dell'intestino. 
Credevo di dovermi sottoporre ad un'operazione e doverne togliere una parte.

RED: Si, esatto, c’ero e ricordo quando stavamo per farlo. Sto semplicemente dicendo...

ELVIS: Mi stava mandando fuori di testa perchè non sapevo cosa fosse.

RED: Certo. sono contento di sentire che tutto si è sistemato. Lo sono davvero.

ELVIS: Si è sistemato da tanto tempo. C’è stata solo una mancanza di comunicazione. Quello che abbiamo vissuto, Red, è stato pazzesco. Come quella canzone che fece Roy Hamilton "La comprensione risolve i problemi".

RED: Certo, noi non l'abbiamo fatta...

ELVIS: E’ una bella canzone folk.

RED: Sì è vero. Non c'è stata molta comprensione per un lungo periodo.

ELVIS: Beh, non so se veniva da me e te, tanto quanto avrebbe potuto venire qualcun altro. Capisci le vibrazioni negative...

RED: Esatto. Avrebbe anche potuto essere benissimo. Non me ne intendo molto di questioni psichiche.

ELVIS: Beh, nemmeno io, ma so che costantemente inviamo e riceviamo. Tutto il tempo.

RED: Giusto, ne abbiamo discusso. Le menti, se possono creare un'immagine nell'aria, presumo possano creare anche un'onda di pensiero nell'aria.

ELVIS: Quindi, ecco perché lo sentivo, sentivo le cose negative ma, non riuscivo a mettere a fuoco esattamente di cosa si trattasse. Pertanto avevo proprio raggiunto il punto di ebollizione, speravo che tu capissi. E' stata una questione temporanea.

RED: Certo.

ELVIS: Era quello che era. Red, vedi, non ho cercato di parlare con nessuno. Mi sentivo terribilmente solo. Sai, come quel numero 8. Si dice che loro sono immensamente soli nel cuore. Per questa ragione si sentono molto soli, mentre in realtà hanno un cuore generoso verso gli oppressi. Mentre nascondono i loro sentimenti nella vita, fanno quello che a loro piace. Beh, io sono una persona numero 8 e lo sei anche tu.

RED: Sì, questo è vero. E' stato triste. E' stato triste, amico. E' stato davvero spaventoso.

ELVIS: Sì, posso capirlo.

RED: Ma ascolta, sono abbastanza vecchio. E' un altro passo in quella direzione. Devo imparare a tenergli testa. Vado avanti e cerco di fare qualcosa. Cosa posso dire... Non mi sento dispiaciuto per me. Sono un uomo cresciuto. Posso fare qualcos'altro, altre cose. Come hai detto tu, c'è stata una mancanza di comunicazione alla fine dei conti. Forse non ho comunicato, non ero abbastanza presente quando volevi parlare con qualcuno o qualsiasi altra cosa. 

ELVIS: Certo, può essere tutto questo. Come secondo la canzone di Aubrey: "Può essere che fossi assente e ascoltassi troppo velocemente". Ma mi ha dato fastidio quando hai detto che è stata una cosa crudele o qualcosa del genere a Charlie.

RED: Non ti sento E.. Mi dispiace.

ELVIS: Sul fatto di essere stati fot**i.

RED: Sì.

ELVIS: Perché io non lo sono. Ho una figlia e una vita. Che cosa ha un uomo se guadagna il mondo e perde la sua anima?

RED: Certo.

ELVIS: Mi piace cantare, è stata la mia vita da quando avevo due anni.

RED: Sì, lo so.

ELVIS: Sai, stavamo seduti qui, suonando la chitarra, cantando vecchie canzoni, "L’amore è una cosa meravigliosa", e lo sai, Charlie ed io parlavamo di quell'accordo, dimenticandoci quella parte di accordo (ride).

RED: Si, vero, cosa posso dire...  Mi manca il cantare, sai. Ma è così che vanno le cose.

ELVIS: Ok, prenditi cura di te e della tua famiglia. E se hai bisogno di me per qualsiasi cosa, lo sai, sarei più che felice di aiutarti.

RED: Lo apprezzo, lo apprezzo.

ELVIS: Davvero, non dare importanza ad articoli o pubblicazioni od a niente di quella m***a di cui ho saputo. 
Ho sentito pettegolezzi, chiacchiere... Non so niente, ero in tour ed ho sentito chiacchiere. Non mi sono mai veramente seduto con nessuno... Non so nemmeno... Conosco te come persona e Pat, se c'è qualcosa che posso fare, qualche modo per avere un lavoro, qualsiasi altra cosa. Fammi sapere. Io ci sono ancora, figliolo.

RED: Lo apprezzo. Lo apprezzo veramente. Dirò a Pat quello che hai detto. Quello la farà sentire meglio, era ferita. Lei non riesce a capirlo. I miei bambini veramente, specialmente...

ELVIS: Tutti noi...

RED: Eh...

ELVIS: Tutti noi soffrivamo in modo diverso. E’ come la canzone Desada Deraida: "Ascolta l'ottuso e l’ignorante, perché anche loro hanno la loro storia" e poi Hank Williams ha scritto: "Non ti sei mai messo nei panni di quell'uomo o guardato le cose attraverso i suoi occhi".

RED: Giusto, quello è vero.

ELVIS: Così sai, dopo aver analizzato la questione della colpa, posso vedere più chiaramente. Ecco perché sto dicendo che qualsiasi cosa possa fare, ne sarò più che felice.

RED: Ok, lo apprezzo...
ELVIS: abbiate cura di voi.

RED: Ok, lasciami dire ancora una cosa prima di riattaccare. Se tutti sono preoccupati per il libro, dì loro di non esserlo. Compreso tu. Stiamo scrivendo le cose belle, Elvis.
La gente...

ELVIS: Preoccupato per cosa, preoccupato per il libro? Beh, non penso proprio.

RED: Ok.

ELVIS: No, non da parte mia.
RED: Ok. Bene. Perché ero fuori, ero a pezzi. Mi era stata fatta un’offerta per scrivere il libro. Ho detto: "Scriverò il libro se posso raccontare tutto dal primo giorno, tutti i bei giorni. Lui ha detto va bene. Qualsiasi cosa".

ELVIS: Bene, fai tutto quello che è necessario.

RED: Okay.

ELVIS: Voglio che tu e Pat sappiate che ci sono ancora.

RED: Ok, lo apprezzo. E tu abbi cura di te.

ELVIS: Ok.

RED: Ok.

ELVIS: Stai tranquillo.

RED: Arrivederci.