INTERVISTA A WILLIAM A. GRAHAM - REGISTA FILM "CHANGE OF HABIT"

William A. Graham è stato un regista televisivo e cinematografico americano.
Nell'arco della sua lunga carriera ha diretto gli episodi di molte serie TV - conosciute anche qui da noi in Italia - tra cui "The Fugitive", "Twelve O'Clock High", "The Big Valley", "Batman" e "Ironside".

Inoltre, ha prodotto e diretto il sequel della romantica avventura di "Return to the Blue Lagoon" ed è stato regista dell'ultimo ruolo di Elvis Presley in un film, ossia "Change of Habit", nel 1969.

Raccontaci come ti è stato chiesto di dirigere Elvis in "Change Of Habit".
A quel tempo, ero sotto contratto con la Universal; mi avevano proposto diverse cose e stavo dicendo che volevo un progetto su cui lavorare e loro mi avevano promesso di darmi un film, ma fino a quel momento avevo fatto solo film per la televisione ed episodi di alcune serie. Poi è arrivato il film di Elvis, che mi ha sorpreso, perché non pensavo che Elvis fosse l'attore più adatto per quel film, ma ho letto la sceneggiatura ed ho pensato che, con un po' di riscrittura, avremmo potuto ricavarne qualcosa di buono. 
Così ho detto: "Ok, facciamolo". 
Ho incontrato Elvis e siamo andati d'accordo, ed è così che ho iniziato a lavorare al film.

Com'è stato il tuo primo incontro con Elvis?
Ero un po' nervoso all'idea di incontrare Elvis. Avevo soggezione di lui, come molti di noi. Ma con mia sorpresa, si è rivelato molto disponibile, una persona con cui era molto facile parlare e siamo andati d'accordo.

Quindi Elvis ti ha davvero messo a tuo agio.
Mi ha messo a mio agio. Naturalmente aveva l'obbligo di fare l'approvazione del regista e, presumo, abbia pensato che io andassi bene, poiché ha detto: "Andiamo avanti e lavoriamo con Billy".

Hai cambiato alcune cose di Elvis, come i suoi capelli.
All'epoca Elvis aveva la pettinatura per la quale era diventato famoso. Aveva una specie di ciuffo davanti ed aveva i capelli pieni di brillantina. Anche se era un film che parlava di un medico che lavorava nel ghetto, non sembrava proprio la pettinatura adatta. 
Quindi gli ho parlato e gli ho detto: "Elvis, come ti sentiresti nel cambiare un po' lo stile dei tuoi capelli?". 
Beh, ha detto che sarebbe stato disponibile all'idea, e quindi abbiamo parlato di chi se ne sarebbe occupato ed io ho detto: "Ti piace il modo in cui i miei capelli sono pettinati?". 
Avevo una signora giapponese a Beverly Hills che, in quel periodo, mi tagliava i capelli e lui ha detto: "Sì". 
Così siamo andati a trovare Jan e lei gli ha lavato via tutta la brillantina dai capelli, ha modificato il suo taglio ed è stato un vero successo.
Era abbastanza insolito vederlo fare e ad Elvis in realtà è piaciuto molto.

A Priscilla è piaciuto ancora di più.
Priscilla si è messa in ginocchio ed ha detto: "Billy Graham, grazie, grazie, grazie. Non sai com'è vivere con tutta questa brillantina su ogni cosa". 

Vivevano in una casa a Trousdale ed era completamente bianca. I tappeti erano bianchi, i mobili erano bianchi, tutto era bianco. Quindi, quando Elvis si appoggiava contro una sedia o un divano, lasciava una grande macchia di brillantina. Come ad esempio sui cuscini nella camera da letto. Quindi Priscilla è stata estremamente contenta di vedere questo cambiamento.

Eri un po' nervoso quando hai chiesto a Elvis di cambiare un po' il suo modo di portare i capelli?
Oh, sì. Sai, voglio dire che Elvis era un'icona e non si scherza con le icone.
Un'altra cosa di cui ero responsabile era lavorare con Elvis sul suo modo di recitare. Quando ho iniziato a lavorare come regista, sono andato al "Neighborhood Playhouse" di New York: una famosa scuola di recitazione.
Sai, insieme all' "Actor Studio", è stata la scuola di recitazione più famosa del Paese ed il responsabile della scuola era Sandy Meisner. Pertanto avevo imparato alcune cose, non perché volevo diventare un attore, ma perché pensavo che avrei potuto lavorare meglio con gli attori se avessi saputo qualcosa riguardo la recitazione.

Quindi ho iniziato a lavorare con Elvis. Sono andato a casa sua e, provando alcune scene del film, ho scoperto che sapeva gestire l'umorismo abbastanza bene e che sapeva anche gestire una scena di combattimento.
Sapeva sostenere una discussione molto bene, in modo molto credibile. Ma in alcune altre situazioni, come ad esempio una scena d'amore o se era richiesta qualche sottigliezza, era un po' timido. 

Così ho deciso che avremmo potuto lavorare su quegli aspetti ed ho iniziato ad insegnargli alcuni elementi di quello che veniva chiamato "The Method! - Il Metodo-, alcune delle cose che avevo imparato al "Neighborhood Playhouse". 
Ad esempio, la recitazione è reazione. Sai, tu non devi pensare solo a come leggere la tua battuta, tu devi ascoltare quello che dice l'altro attore e reagire a quello. 
La recitazione è un comportamento reale in una circostanza immaginaria ed è molto utile, quando stai preparando una scena, fare un po' di improvvisazione, nella quale ricrei la situazione della scena, ma invece di usare il dialogo scritto, interpreti la scena come se fosse una scena della tua vita reale. Questo ti consente di dare una performance più credibile.
Beh, ad Elvis è piaciuto molto, ha risposto all'input che riceveva da me ed abbiamo fatto ogni genere di cose. Abbiamo fatto improvvisazioni, abbiamo fatto ciò che chiamano semplici problemi di azione. Un esempio di questo è stato avere Priscilla in camera da letto a fare un sonnellino. Ora, l'incarico di Elvis, in questa scena, era quello di sgattaiolare nella camera da letto, strisciare sulle sue mani e sulle sue ginocchia attorno ai piedi del letto, risalire e vedere se riusciva a rubare il Rolex d'oro di lei dal comodino senza che lei si svegliasse. Così abbiamo fatto cose del genere. 
Il Colonnello ne è venuto a conoscenza ed un giorno mi ha chiamato nel suo ufficio ed ha detto: "Ho sentito che sei andato a casa di Elvis, ragazzo mio ". 
Ed io ho detto: "Sì, è vero. Ho lavorato con lui. Abbiamo lavorato sulla recitazione e sta davvero andando molto bene". 
Lui ha detto: "Bene ascolta, ragazzo. Lascia che ti dica una cosa. Realizziamo questi film ad un certo prezzo e loro creano una certa quantità di denaro, niente di meno e niente di più. Non puntare a qualche Oscar, figliolo, perché non siamo provvisti di smoking". 
E quindi quello è stato il rimprovero per me. Ho continuato ad andare a fare visita ad Elvis, ma il Colonnello era un po' sospettoso sul fatto che avremmo portato il film in una direzione leggermente diversa dalle solite cose commerciali di Elvis.

Quindi pensi che il Colonnello Parker non volesse davvero che Elvis si espandesse come attore per ottenere ruoli più seri?
Oh, non lo so. È solo che lui ha messo in piedi qualcosa che Elvis stava facendo e rifacendo con successo e credo non volesse rischiare di mandare all'aria il successo. Sai, non voleva modificare la formula.

Cosa pensi di Elvis come attore?
Penso che avesse del reale potenziale. Penso che se avesse potuto lavorarci un po' di più e se avesse potuto ottenere sceneggiature migliori, avrebbe potuto essere un attore davvero bravo.

Qual è stato il tenore sul set con Elvis ed il resto del cast?
Il tenore era molto rilassato. È stato meraviglioso lavorare con Elvis.
Elvis è stato l'uomo più simpatico che abbia mai incontrato in vita mia. E' stato l'uomo più educato che abbia mai incontrato. Chiamava tutti "signore" o "signora", sai, a partire dall'ultimo addetto alla guardia del cancello fino alla dirigenza dello studio. Tutti erano "signore".
Era molto reattivo alle direttive. Non ha mostrato alcun tipo di egocentrismo, il tipo di temperamento che ti aspetteresti da una grande stella - ed era una grande stella! 

È stato meraviglioso con la troupe. Non gli piaceva andare in mensa all'ora di pranzo perché la gente l'avrebbe infastidito per gli autografi, così spesso mangiava nella sua roulotte. E poi, abbastanza spesso, usciva e si sedeva in qualche luogo sul set, tirava fuori la sua chitarra e cantava e suonava per noi.
Sai, suonava alcuni dei vecchi successi, come "Hound Dog" o "Blue Suede Shoes" e questo era meraviglioso per noi. Era davvero emozionante.

Ti dirò qualcos'altro che gli è successo durante le riprese. Stavamo girando questo scena musicale su una giostra, nella quale portava questa bambina al parco e la faceva salire sulla giostra; lei girava sulla giostra ed Elvis cantava per lei. Beh, era una ragazzina molto giovane e poteva lavorare solo per poche ore al giorno con noi. 
Così, quando è arrivato il momento di fare l'inquadratura di primo piano ad Elvis, la bambina non era disponibile. Inoltre, sai, la sua capacità di attenzione non era eccezionale, pertanto Elvis mi disse: "Mi sento sempre meglio quando canto una canzone se posso guardare qualcuno e se posso cantare a qualcuno. Mi chiedo se ti dispiacerebbe stare accanto alla telecamera e lasciarmi cantare per te quando faccio i primi piani".

Qualche scherzo sul set?
Abbiamo scherzato e ci siamo divertiti molto. C'era un'atmosfera molto spensierata sul set. Tutti si divertivano ed abbiamo avuto un cameraman meraviglioso, che era molto veloce, quindi siamo stati in grado di rimanere nei tempi previsti senza problemi. Avevamo Russ Metty come cameraman. Russ Metty immagino sia famoso più che altro per aver girato "Touch Of Evil", il film di Orson Welles con Charlton Heston, che è diventato una sorta di cult. E Russ era così veloce da non lasciarci nemmeno il tempo di andare in bagno. È stato semplicemente fantastico e ha fatto davvero un buon lavoro.

La bambina ha avuto un problema ed è stata maltrattata da un medico sul set?
No, non c'era un dottore sul set e non penso che fosse realmente autistica, ma era il ruolo che stava recitando.
Siamo andati a vedere un dottore a San Jose: aveva modo di curare l'autismo, che lui chiamava "riduzione della rabbia" ed era molto controverso. 

Non tutti avevano fiducia in quel tipo di terapia. Voglio dire, le persone credono ancora che non esista un trattamento per l'autismo.
Mary Tyler Moore era molto preoccupata per il modo in cui lo stavamo facendo. Implicava che Elvis tenesse la bambina tra le sue braccia e la lasciasse dimenarsi perché si sentiva trattenuta, ma lui l'avrebbe comunque trattenuta ed avrebbe continuato a tenerla fino alla fine, finché si fosse calmata. 

E questo medico a San Jose ha detto di aver curato con successo molti bambini e di averli guariti dall'autismo usando questa tecnica.

Cosa ricordi di Mary Tyler Moore sul set?
Beh, Mary Tyler Moore si chiedeva cosa stesse facendo in un film di Elvis Presley. Non era particolarmente il genere di film in cui appariva di solito.
Era anche molto preoccupata per come appariva in telecamera, perché soffriva di diabete, che le causava rughe premature alla pelle. E così a Russ veniva sempre richiesto di mettere una luce speciale su di lei, una luce che era proprio accanto alla cinepresa e che avrebbe eliminato tutte le rughe, così lei si distingueva da una specie di bagliore celeste creato da questa luce. D'altra parte, sai, non voglio dire nulla di male su Mary Tyler perché lei è un'attrice fantastica ed una persona meravigliosa ed ha fatto un grande lavoro nel film.


Alla fine del film, ha seguito la chiesa o è andata con Elvis?
Beh, stavamo cercando di renderlo ambivalente. Stavamo cercando di non dire da che parte sarebbe andata, ma sicuramente aveva una forte spinta verso Elvis. Suppongo che spettasse al pubblico decidere la direzione che avrebbe preso. Ho sentito che alla fine se n'è andata con Elvis, ma chissà? Immagino che non lo sapremo mai.

Vuoi fare un commento su Barbara McNair e Jane Elliott nel film?
Jane Elliott ha avuto una piccola storia d'amore con Elvis e, qualche volta, usciva con Elvis tra le riprese. Barbara McNair è stata meravigliosa. Non riesco a pensare a qualche aneddoto divertente che la coinvolga, ma è stato molto bello averla vicino e siamo stati fortunati a lavorare con lei.


Ricordi Mahalia Jackson venire sul set?
Sì, lo ricordo, e avevo lavorato con Mahalia Jackson quando ho girato "Sounder, Part 2". Mahalia Jackson si è esibita in quello show cantando. Davver, siamo stati molto felici di averla sul set.
Qualche fan dei tour della Universal ha avuto la possibilità di incontrare Elvis mentre stava girando?
Beh, proviamo a tenere i fan ad una certa distanza, sai, ma a volte Elvis si rendeva disponibile. Sai, era molto bravo con cose del genere. Capiva l'importanza dei fans ed il fatto di doverlo fare - non era distaccato per niente. Quindi, di tanto in tanto, firmava autografi o parlava con i fans quando venivano. Ma i tour, in generale, non arrivavano ​​fino al nostro set.

Sapevi che Elvis usava il nome del suo personaggio John Carpenter come alias?
No. No.

Dov'eri quando hai scoperto che Elvis era morto?
Non ricordo, ma ero davvero scioccato e molto triste e lo sono ancora.

Elvis ha cantato solo quattro canzoni nel film. Come sono state decise? 
Abbiamo cercato di non ricavarne dei numeri musicali, ma abbiamo cercato di integrarle nelle scene e le canzoni credo fossero tutte pre-registrate. Abbiamo avuto una session con Billy Goldenberg, il compositore prima di iniziare le riprese.

Grazie per aver dedicato del tempo per ricordarlo.
Beh, è ​​stato uno dei miei preferiti e sono molto orgoglioso del fatto che nella "Elvis Encyclopedia" ci sia una foto mia e di Elvis con il suo nuovo taglio di capelli. Menziona anche nella didascalia che ero uno dei registi preferiti di Elvis e l'articolo dice che, se Elvis mi avesse incontrato all'inizio della sua carriera, avrebbe potuto prendere una direzione diversa. Questo mi fa molto piacere.

Hai qualcosa che vorresti dire ai fan?
Solo quello che dicono tutte le persone con cui ho mai lavorato in tutta la mia vita, ed ho fatto il regista per 47 anni: Elvis è stato l'uomo più simpatico con cui abbia mai lavorato.

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Source: E.com.au