"THE REBEL AND THE KING" DI NICK ADAMS



Nick Adams è stato un attore cinematografico e televisivo. Iniziò la sua carriera nel 1950, prendendo parte ad uno spot pubblicitario insieme a James Dean. Lo spot fece da trampolino per entrare nel mondo del cinema e due anni dopo debuttò nel film "Qualcuno mi Ama", ma come è successo anche ad Elvis Presley, l'esercito arrivò a mettere bruscamente in pausa la sua carriera, portandolo a svolgere il servizio militare durante la guerra in Corea.
Tornato a casa, nel 1955 venne scritturato per "Gioventù Bruciata", in cui lavorò ancora con James Dean. Purtroppo ad Hollywood non gli diedero mai ruoli da protagonista, ma solamente di supporto.
Il successo che sperava non arrivò dal grande schermo, ma da quello piccolo. Infatti è con la serie TV "The Rebel", in cui recitò in 76 episodi tra il 1959 ed il 1961, che si realizza come attore.
Durante gli anni '50 strinse amicizia con Elvis Presley e con altri attori dell'epoca, come Natalie Wood, con i quali venne fotografato in più di un'occasione.
La sua vita finì improvvisamente, a soli 37 anni, il 06 Febbraio 1968, quando venne trovato senza vita nel suo appartamento a Beverly Hills.
Sua figlia, Allyson Adams scoprì nella soffitta della casa di Nick un manoscritto, mai pubblicato dal padre, e decise di renderlo pubblico.
E' un libro di 150 pagine circa, in cui Nick racconta l'amicizia con Elvis e, soprattutto, lo ringrazia per averlo riportato "sulla giusta strada", come dice lui stesso e per avergli fatto ritrovare la fede in Dio.
Riportiamo alcuni stralci dal libro, presi dai capitoli 1 e 3.

CAPITOLO 1: DONT' BE CRUEL (NON ESSERE CRUDELE)
In questo estratto Nick difende Elvis dalle dure critiche del reverendo Robert Gray rese pubbliche sul giornale "LIFE" del 27 Agosto 1956:

"Il reverendo disse, e lo cito: "Elvis Presley ha acquisito un nuovo ruolo nella degenerazione spirituale. Se gli venisse offerta la salvezza questa notte, probabilmente lui risponderebbe "No grazie, sono già al top" ". Fine citazione.
Potrei andare avanti per ore raccontando come mi sento a causa del suo commento, reverendo (in inglese Nick scrive ironicamente "rever-end"), ma penso di poterlo riassumere in pochi paragrafi.
E non creda che sia un ateo, voglio che lei sappia che sono cattolico e che sono stato educato in una scuola cattolica. (...) Riguardo il suo commento su Elvis, non credo che lei abbia alcun diritto di calunniare qualcuno di cui non sa nulla.
Soprattutto se provoca qualcosa di dannoso non solo all'individuo, ma anche alla sua famiglia ed agli amici.
Nemmeno un pastore battista potrebbe sapere cosa Elvis Presley direbbe al mondo intero in una circostanza simile. Come può lei dichiarare al mondo intero cosa Elvis Presley direbbe se gli venisse offerta la salvezza? Lei non ha nemmeno mai incontrato Elvis!
Posso dirglielo io, reverendo, cosa direbbe, perché lo conosco. Sono stato con lui e con la sua famiglia e posso tranquillamente dire che la salvezza significa molto per lui, molto più che vendere dischi.
Lui e la sua famiglia credono e amano Dio, e si sono sentiti molto feriti dal commento che lei ha brutalmente fatto.
Se loro non avessero una fede così forte, non gli importerebbe nulla di ciò che lei ha detto. Penso che dopo aver letto questo, lei farà le sue pubbliche scuse e spero che Dio stia ascoltando.
Reverendo, quanti giovani nella sua congregazione, dell'età attorno ai 21 anni non bevono, non fumano, e quanti di loro amano la loro mamma e papà così tanto da lavorare venti ore al giorno, sette giorni a settimana così da poter dar ai loro genitori tutto ciò che hanno sempre sognato?
Non so quanti altri giovani trascorrano le loro serate stando a casa, ma se lei passa a casa Presley a Memphis, dove abita Elvis, lei probabilmente ascolterà Elvis suonare il pianoforte e cantare insieme a sua madre e suo padre.
Loro cantano vecchie canzoni e spirituals e lei non vedrà nessuna bottiglia di liquore in giro. Lei vedrà, invece, una bella casa con un dipinto di Cristo sulla parete della sala da pranzo.
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano" non è solo una manciata di parole per i Presley. Vada fino in capo al mondo e troverà poca gente più riconoscente e grata a Dio dei Presley.

CAPITOLO 3: THE GOSPEL ACCORDING TO ELVIS (IL VANGELO SECONDO ELVIS)

Iniziai a frequentare Elvis e Gene (cugino di Elvis) quasi tutti i giorni e, a poco a poco, diventammo grandi amici.
Un giorno Natalie (N.d.R.: si riferisce a Natalie Wood) era in spiaggia con la sua amica, Barbara Gould, e siccome era il giorno libero per Elvis, gli proposi di andare in spiaggia per incontrare Natalie e Barbara e trascorrere lì la giornata.
Elvis aveva sempre ammirato Natalie, così pensai che potesse essere una buona idea.
Mentre guidavamo su Sunset Boulevard, Elvis ed io parlammo di molte cose. Gli parlai di come iniziai ad entrare nel mondo dello spettacolo, come credevo che fossero le cose quando ero più giovane e come dovevamo sempre lottare.
Sono il figlio di un minatore di carbone del Naticocke e cresciuto nel New Jersey perché mio padre lasciò il lavoro dopo che un incidente nelle miniere uccise mio zio.
Elvis mi fece sentire bene quando mi disse: "Nick, ce la farai. Riuscirai a diventare una grande stella un giorno perché sei sincero e onesto. Abbi fede in Dio perché, se hai la fede grande quanto un granello di senape, puoi smuovere una montagna". 
Elvis continuò: "Nick, quando avevo 18 anni vidi mio padre seduto ai piedi del letto con la testa fra le mani, e si sentiva malissimo, perché le cose non stavano andando bene, c'erano tante bollette da pagare e non trovava una via d'uscita.
Non sapeva come farcela ad affrontare il mondo. Ed io chiesi a Dio di aiutarmi, così che avessi potuto aiutare mio padre, ed ho creduto sinceramente che un giorno sarebbe avvenuto un miracolo ed alla fine è accaduto, perché Dio ha ritenuto opportuno che ciò accadesse.
E non pensare che non sia grato a Lui. Dio ha risposto alle mie preghiere così velocemente, che ancora non riesco a capire da dove tutto è cominciato.
Ancora ricordo le parole della Bibbia che dicono: "Tutte le cose buone vengono da Dio". 
E se più persone ringraziassero Dio e dicessero a Dio: "Dio, grazie per queste bellissime benedizioni che mi hai elargito" ogni volta che accade una bella cosa nella vita che li rende felici, allora loro sarebbero più fortunati e benedetti.
Questo è il mio schietto e sincero modo di pensare. E se domani tutto il mio successo dovesse finire, non smetterò di ringraziarLo. Lo farò per il resto della mia vita, raccontando alle persone quale bella benedizione mi diede una volta.
Questo è il mio modo di pensare e le parole vengono direttamente dal cuore.
E questo è il motivo per cui riesco ad andare oltre le orribili cose che la gente scrive su di me. Perché Dio conosce il mio cuore, pertanto posso dire: "Perdonali Signore, perché non sanno quello che fanno". 
Dio ha un motivo per dare qualche cosa ed ha un motivo per portarsela via. Ma prima che quel giorno avvenga, farò del mio meglio per dare alle persone qualcosa da ascoltare e da vedere, così che possano divertirsi.
Nick, questo non l'ho detto che a te; ti sto parlando dal profondo del cuore e ti sto dicendo la verità. Non sto cercando di sembrare un filosofo religioso, ma non riesco a ringraziare Dio tanto quanto dovrei. Non ho mai avuto l'opportunità di parlare così prima. Ma ogni cosa è stata così bella e tutte le mie preghiere sono state esaudite, perciò penso sia tempo di raccontare la verità a qualcuno sul modo di pensare di Elvis Presley.
Non ho voluto parlarne prima perché avevo paura che alcune persone avrebbero detto: "Ah, sta solo cercando di conquistarsi le persone fingendo di essere religioso", ma la verità non ha mai ferito nessuno. Perciò sto aprendo il mio cuore a tutte le persone che si stanno chiedendo chi è veramente Elvis Presley.
Mi piace godermi la giornata a fare le cose che anche gli altri ragazzi fanno. Non sono diverso dagli altri.
Mi piace andare al cinema, nuotare, stare con un gruppo di amici e divertirmi.
Intendo, guidare fino a Main Street e non fare nulla se non ridere, fare scherzi, andare nelle paninoteche, bere un po' di coca-cola e milk shakes, riportare a casa qualche ragazza in una serata fredda, stare sul suo porticato e darle la buonanotte cercando di evitare di svegliare le persone dentro. Ma ho sempre il pensiero che c'è Dio che ti sta guardando, che sta guardando ogni tua azione.
E se ho fatto qualcosa di sbagliato, Lui lo sa. E un giorno dovrò rispondere per i miei errori. E non pensare che non abbia fatto nulla di sbagliato, perché tutti prima o poi vanno fuori pista, ma è loro dovere nei confronti di Dio e dei loro cari ritornare sulla strada giusta.E chiedere perdono per gli sbagli commessi.
Questo è il motivo per cui mi ferisce quando mi dicono che contribuisco alla delinquenza giovanile. Perché, se i più giovani che vogliono fare qualcosa di male, pensassero a ciò che ho detto, probabilmente cambierebbero il modo di pensarla nella vita e forse avrebbero più speranze che un giorno avranno qualcosa e saranno qualcuno.
Così, a quel punto, non vorranno mettersi in nessun guaio e allora ci sarebbe molta meno delinquenza giovanile. Perché se posso dire o fare qualche cosa che faccia cambiare il modo di vedere la vita a questi ragazzi, allora mi sembrerà di aver contribuito a qualcosa in questo breve tempo della vita in cui tutti viviamo".
Elvis era molto silenzioso quando finì di dire questo. Lo guardai e aveva delle lacrime che gli scorrevano sul viso. Fu allora che realizzai quale grande persona stava seduta vicino a me. Ogni cosa che aveva detto proveniva dal suo cuore e mi fece vergognare un po', perché era da tanto tempo che la pensavo in quel modo. E ringraziai Dio per avermi fatto essere amico di qualcuno come Elvis.
Dicono che Dio agisca in strani modi. Credo sia così. Perché Lui ha mandato Elvis nella mia vita per ricondurmi sulla giusta strada.
Grazie ad Elvis, al suo modo di pensare ed alla sua amicizia, ho iniziato a rimettermi nella giusta carreggiata. E' molto raro che nomini il nome di Dio invano da quando ho conosciuto Elvis.
Ero molto profano prima di incontrarlo, ora molto meno. E quando lo sono, è perché dimentico me stesso e per le cattive abitudini che avevo.
Poco a poco, grazie all'influenza che Elvis ha su di me, ho eliminato tutte le mie cattive abitudini. Prendo una bevanda qua e là, ma grazie all'influenza di Elvis non tocco mai alcolici e, soprattutto, non ho nessun desiderio di farlo.
Quindi, se la gente vuole sapere perché ho molto a cuore Elvis, bene, eccovi la risposta. Spero che un giorno io possa pensare in modo pulito e puro come il mio amico.
Lui è l'amico migliore che abbia mai avuto e ringrazio Dio per avermelo mandato. Finché vivrò lo difenderò sempre e sarò suo amico, non importa cosa pensi il resto del mondo.
Perché lui è la persona più limpida che abbia mai conosciuto.
Come potete vedere, sono la persona più fortunata del mondo perché Elvis è mio amico.

Ringraziamo di tutto cuore Maria Fagiolo, membro del nostro gruppo e della nostra pagina Facebook, per aver reso disponibile questa interessante traduzione ed averci concesso di riportarla qui sul nostro sito.

Source: The Rebel and The King