INTERVISTA A GLEN D. HARDIN

Glen D. Hardin, nato il 18 Aprile 1939, è diventato famoso nel mondo di Elvis Presley per essere componente della TCB Band, il gruppo di musicisti che lo ha accompagnato durante i suoi concerti a Las Vegas e nel sud degli Stati Uniti negli anni '70. 
Prima di essere chiamato da Elvis ha lavorato con molti altri artisti famosi, tra cui Bing Crosby, Dean Martin, Ricky Nelson, John Denver, Linda Ronstadt, Kenny Rogers, Johnny Rivers, ed altri.


Raccontaci della prima volta che hai incontrato Elvis e com'è stato?
La prima volta che l'ho incontrato è stato quando sono andato ad un'audizione per suonare allo spettacolo di Las Vegas. Non ero prensete al primo ingaggio nel 1969.
Dopo quel periodo Larry Muhoberac, che suonava le tastiere prima di me, per ragioni sue non ha più voluto andare in viaggio. Ad ogni modo, i ragazzi della band contavano su di me ed hanno voluto che lo facessi io, così sono andato a fare un breve provino.
Non riesco a ricordare quando è stato; è accaduto da qualche parte a L.A. (Los Angeles).
L'ho incontrato, è stato molto tranquillo. Mi piaceva molto la sua compagnia; era molto alla mano. Ci siamo semplicemente seduti ed abbiamo esaminato alcuni dei suoi vecchi brani che, ovviamente, conoscevo abbastanza bene.
Sai, sono cresciuto con la sua musica come tutti gli altri e ci siamo divertiti molto. Non ci è voluto molto tempo e sapeva che ero amico di tutti i ragazzi della band. Così abbiamo fatto una breve l'audizione e lui ha detto: "Amico, mi piace davvero come suoni. Usciamo in corridoio e mettiamoci d'accordo".
Così siamo usciti nell'ingresso ed abbiamo chiacchierato solo per un minuto del contratto, della paga e quant'altro; poi ci siamo stretti la mano e basta.

Durante le riprese di "That's The Way It Is" Elvis era davvero pronto per quello show? Raccontaci un po' delle prove. Raccontaci i ricordi di quando faceva cose divertenti.
Oh, faceva un sacco di sciocchezze. Si divertiva. Prima di tutto, gli piaceva stare insieme a tutti. Gli piaceva uscire con i ragazzi, i cantanti e tutti gli altri. Abbiamo lavorato tanto, ma abbiamo anche scherzato molto. Facevamo a braccio di ferro e mandavamo a prendere la pizza. Abbiamo trascorso dei bei momenti ed è stato tutto molto bello.

Elvis ti gettava addosso l'acqua. Cosa ha dato inizio a tutto questo quando suonavi il piano per lui?
La prima volta che lo ha fatto, mi sono portato un ombrello per lo spettacolo successivo. L'avevo posizionato sul pianoforte e lui, ovviamente, pensava che fosse meravigliosamente divertente. Ha smesso di gettare acqua finché portavo l'ombrello. Poi, non appena non ha più visto l'ombrello, ha ricominciato a lanciarla.

Ha fatto scherzi a tutti i ragazzi?
Tantissimi. Sai, quando lavoravi con lui, dovevi tenere gli occhi su di lui. Dovevi osservarlo con molta attenzione perché andava ovunque. Camminava da un lato all'altro del palco. Dovevi davvero guardarlo o ti perdevi qualcosa, perché usava molto il linguaggio del corpo e la cosa bella era che se lo guardavi, era molto facile da capire.

Elvis ti ha mai detto quello che voleva oppure si è limitato a seguirti mentre suonavi?
Non ricordo che mi abbia mai detto di cambiare qualcosa. Sono sicuro che lo avrebbe fatto se avesse voluto qualcosa di diverso e lo avrei fatto per lui. Ma di solito era molto semplice. Gli piaceva il modo in cui suonavamo e, solitamente, ci sedevamo, prendevamo il ritmo e lo seguivamo.

Hai creato arrangiamenti per Elvis?
Beh, ho creato molti arrangiamenti per orchestra, soprattutto cose come "American Trilogy", "The Wonder of You", "I Can't Stop Loving You", "You've Lost That Lovin' Feeling". Sono tante... Non riesco a ricordarle tutte, ma è stata un sacco di musica.

Com'era andare in tour con Elvis?
Era divertente. Avevamo un invito permanente a salire a divertirci tutte le sere. In viaggio oppure a Las Vegas o a Palm Springs. Vivevamo tutti in California, pertanto vivere lì rendeva tutto divertente. C'era sempre un posto dove andare a divertirsi perché tutti, per la maggior parte del tempo, stavano lì. Quindi era bello, ma è stato molto faticoso essere in tour perché non avevamo mai un giorno libero.

Raccontaci com'era solitamente un tour. Un resoconto su come ti preparavi, stavi in viaggio, gli hotel. Era tutto uguale?
E' stata più o meno la stessa cosa anno dopo anno. Se aveva intenzione di fare qualche nuova canzone, di solito ci riunivamo a Los Angeles o da qualche parte, le provavamo e ci lavoravamo sopra un po', le aggiustavamo. Poi abbiamo avuto la nostra band ed i nostri cantanti. Noi avevamo il nostro aereo, Elvis aveva il suo ed il Colonnello aveva il suo. E, naturalmente, eravamo sempre invitati a viaggiare sull'aereo di Elvis, se lo volevamo, e lo facevamo abbastanza spesso.

Hai suonato all'Astrodome con Elvis. Raccontaci la logistica dell'edificio. Hai avuto difficoltà con il suono che ritornava?
È stato difficoltoso suonare nell'Astrodome perché era davvero grande.
Ci hanno messi su uno stupido vecchio pianale e ci hanno portati fuori nel mezzo del ring. Sì, c'era la musica che ci tornava addosso e, quando facevamo una canzone, sembrava che ci volessero alcuni secondi per l'applauso. Non si capiva se stavano reagendo o no; poi, finalmente, si sentiva. Avevi la sensazione di essere seduto là fuori a suonare da solo. Sai, non c'era alcun suono circostante, quindi era davvero difficile suonare.

Non avevate i vostri monitor da alzare per sentirvi?
Abbiamo sempre avuto un monitor molto strano. Era una specie di grande mix. Non riuscivi davvero ad ottenere quello che desideravi, ma di solito riuscivo a capire bene; riuscivo a sentirmi un po'. 

Il concerto "Aloha From Hawaii" è stato solamente un altro concerto o hai dovuto prepararti per quello?
No, "Aloha" è stato davvero speciale. Abbiamo lavorato su un sacco di nuove canzoni per quello. In realtà siamo andati alle Hawaii ed abbiamo suonato qualche mese prima di fare il vero spettacolo. Quindi ci abbiamo lavorato, l'abbiamo perfezionato e provato un po' ad Honolulu. Mi sembra che siamo andati lì e ci sono voluti diversi giorni, forse una settimana, per prepararci a farlo. Ma tutti avevano la sensazione che sarebbe stata una cosa molto speciale, perché andava in onda dal vivo nell'estremo oriente. E' è stato davvero bello. Ma, sai, abbiamo iniziato a girare lo spettacolo alle due e mezza del mattino. Fu un momento un po' strano per iniziare un concerto, ma è successo perché è andato in diretta nell'estremo oriente.

Com'è stato Elvis nella preparazione per lo spettacolo alle Hawaii? Era concentrato?
Sì, era molto impegnato. Aveva perso un po' di peso. In realtà non era molto appesantito o qualcosa del genere, ma ha perso qualche chilo. Era molto in forma ed aveva una voce bellissima. Si sentiva bene e stava bene.

Quali sono state le sensazioni di Elvis riguardo allo spettacolo dopo che è andato in onda?
Beh, non gliel'ho mai sentito dire, ma sono sicuro che ne fosse contento. Sono abbastanza sicuro che lo fosse. Ho pensato che fosse un grande spettacolo.

Com'erano gli spettacoli a Las Vegas? È stato impegnativo? È stato diverso?
Sì. Molto diverso. A Las Vegas facevamo due spettacoli a sera. Quando abbiamo iniziato a farlo, andavamo lì e lavoravamo per un mese intero. Era molto stancante. Voglio dire, era proprio una routine in cui cadevamo: stavamo svegli tutta la notte e dormivamo tutto il giorno. Era diventato molto noioso.

Com'erano il pubblico ed Elvis? Si divertiva con il suo pubblico?
Certo, soprattutto a Las Vegas, si divertiva molto con il suo pubblico perché era molto vicino a loro. Erano proprio lì davanti a noi, pertanto scherzava molto con il pubblico. Baciava molte ragazze, camminava su e giù ed era molto vicino alla gente.

Era molto più rilassato a Las Vegas?
Sì, molto rilassato a Las Vegas.

Venivano molte persone nella sua suite? Le celebrità venivano a passare il tempo?
Sì, molte delle persone che erano in città, persone che si esibivano in altri luoghi, celebrità. Ci diceva sempre che potevamo portare tutti gli  amici che volevamo. Era molto generoso, sai. Veniva sempre a salutare i nostri amici ed a parlare con loro. Lassù c'era un grande bar. Lui non beveva, ma lassù c'era sempre molto da bere. Era un posto fantastico dove stare. Era una suite davvero enorme. Stava in compagnia finché non si annoiava e poi andava a letto, ma la festa andava avanti. Guardavamo veramente il sole sorgere da lassù, al trentesimo piano. È bellissimo con quelle montagne all'orizzonte.

Glen Campbell, Kenny Rogers e Mac Davis. Hai qualche ricordo di loro in visita ad Elvis?
Sì, mi sembra di ricordare che Mac Davis sia stato lì un paio di volte. Ricordo che Kenny era nei paraggi. Conosco tutti e tre quei ragazzi.

Ad Elvis cosa piaceva fare nella sua suite? Cantava o semplicemente gli piaceva parlare?
Molto di entrambe le cose. La maggior parte delle volte ci piaceva sederci, parlare e passare bei momenti; raccontare storie. A volte parlava di com'era stare nell'esercito; io raccontavo di com'era stare in marina.

Ti ricordi quando tre ragazzi salirono sul palco; conosci la storia?
Sì, tre ragazzi a Las Vegas, non sono sicuro di cosa si trattasse.
Qualcuno ha detto che volevano stringergli la mano, ma non ne sono sicuro. Ma, in ogni caso, Red e Sonny West sono entrati in azione molto velocemente e si sono occupati della questione.

Il ragazzo aveva preso di mira Elvis?
Penso che si sia scagliato contro di lui o qualcosa del genere. Forse voleva semplicemente stringergli la mano, non lo so; ma non è andato molto lontano.

Che ne dici delle minacce di morte contro Elvis? C'eri quando sono arrivate?
Penso che ci siano state alcune minacce di morte.
Non sono sicuro se facessero sul serio oppure no. Presumo che sia sempre una cosa seria quando si tratta di una minaccia di morte. Potrebbe essere stato qualcuno che voleva partecipare alla festa e non era stato invitato o qualcosa del genere. Non lo so... Penso che l'FBI sia stata coinvolta. Stavano in guardia per vedere cosa succedeva.

Elvis era molto preoccupato per questo?
Ne ha parlato, ma non so se fosse davvero preoccupato, perché aveva molte guardie del corpo attorno a sé.

Quando è stata l'ultima volta che hai suonato con Elvis?
L'ultimo concerto dal vivo che ho fatto con lui è stato l'ultimo dell'anno 1975 al Pontiac Stadium nel Michigan, ma andai a Graceland in Marzo del '76 per realizzare un album con lui.

Raccontaci del concerto a Pontiac. E' stato davvero quello il pubblico più numeroso per cui Elvis abbia mai suonato?
Non te lo so dire, ma c'era un pubblico molto numeroso. Era un posto enorme. Quello che ricordo dello Stadium di Pontiac era che faceva molto freddo; davvero, faceva un freddo incredibile. Le mie mani non si muovevano. Non aveva importanza perché neanche quelle degli altri si muovevano. E' stato davvero difficile suonare ed il pubblico era così lontano da sembrare davvero irreale e faceva proprio un freddo da star male.

La band era nella buca dell'orchestra e ad Elvis non piaceva...
Lui era su una specie di alzata e noi eravamo ad un livello più basso tutto intorno e non era una sistemazione molto confortevole. Sicuramente non era comodo per lui e nemmeno per noi. Ha reso tutto difficile. Avevamo bisogno di essere proprio dietro di lui ed in gruppo. 

Raccontaci cosa pensava Elvis di Memphis?
Beh, scommetterei che amava Memphis. Immagino perché ha sempre vissuto qui. Ha trascorso molto tempo a Los Angeles, ovviamente, ma ha trascorso molto tempo qui, pertanto sono sicuro che gli piacesse molto Memphis.

Quando è stata l'ultima volta che hai visto Elvis?
E' stato in Marzo del '76 quando andai a Graceland per fare quell'album.

Puoi dirci come si sentiva Elvis a registrare dentro casa sua?
Voleva solo sentirsi a suo agio ed è stato parcheggiato un camion con unità mobile di registrazione nel cortile sul retro ed hanno fatto passare i cavi, i microfoni e cose del genere in casa. L'hanno impostato nel miglior modo possibile. Era un bel posto per registrare. Era comodo.

Elvis cambiava umore in studio, luci di colore diverso, il modo in cui si vestiva, abiti da poliziotto, ecc.?
Beh, è sceso con l'uniforme da poliziotto. Penso che fosse quel Marzo. Si presentò una sera, ti assicuro, con l'uniforme completa, il cappello, la cravatta e tutto. È stato piuttosto divertente. Penso che sia arrivato verso le quattro del mattino ed abbia suonato fino a mezzogiorno. Eravamo esausti.

A Graceland vi ha mai procurato vestiti diversi da indossare?
Non ero lì quando ha distribuito i vestiti. Ma lo fece una notte: portò tutti al piano superiore e cominciò a vestirli. Raccontarono che fu piuttosto divertente.

Dov'eri quando hai saputo che Elvis era morto?
In realtà ero a Memphis. Ero qui per un concerto con Emmylou Harris ed abbiamo fatto l'apertura per Willie Nelson. Sono venuto al bar ad una certa ora della mattina ed un mio amico me lo ha detto. Non riuscivo a crederci, non potevo crederci. Ero sbalordito come tutti gli altri. Ci ho pensato per un po', ma non sono andato a Graceland perché sapevo che c'erano persone da tutto il mondo e che sarebbe stato un manicomio, ed in effetti lo è stato. 

Glen D. Hardin ha preso parte ai festeggiamenti di Elvis Presley a Graceland l'08 Gennaio 2023 ed ha potuto incontrare Lisa Marie Presley 4 giorni prima della sua improvvisa e prematura scomparsa.
Inoltre ha presenziato alla Elvis Week 2023 per il 50° Anniversario del concerto "Aloha From Hawaii"