ELVIS PRESLEY - 28 AGOSTO 1956: RIVISTA "ELVIS ANSWER BACK!"

Il 28 Agosto 1956 viene pubblicata una rivista dal titolo "Elvis Answer Back!", in cui era stato inserito anche un disco 78 giri. Nelle pagine della rivista si legge una lunga lettera di Elvis Presley ai suoi fans in cui parla di sé a tutto tondo, ringraziandoli per il loro sostegno ed affrontando anche la questione delle critiche che gli vengono rivolte dagli adulti riguardo il suo modo di esibirsi.

Ciao! Sono Elvis Presley!
Bene, finalmente ho la possibilità di sedermi e parlare con voi, di parlare con franchezza e dirvi le cose che mi passano per la testa.
Volevo raccontarvi di me da molto tempo, davvero da tanto tempo. Ed ora, che ho la possibilità di parlare con voi, spero non vi dispiaccia se mi tolgo un sacco di pesi dal cuore.
Cose che penso voi capirete, sebbene sappia che un sacco di persone non capiranno.
Voglio raccontarvi a modo mio e con parole mie perché faccio le cose che faccio e perché sento quello che sento. E so che se solo mi sedessi da solo con voi da qualche parte, se solo parlassi con voi a quattr'occhi, capireste.

A PROPOSITO DELLA CRITICA:
Quando ho iniziato ad esibirmi, tutti erano felici. Tutti i ragazzi uscivano e trascorrevano dei bei momenti, c'era una bella energia e nessuno si faceva male. E' andato avanti in quel modo per circa due anni. Ho continuato a cantare le canzoni che piacevano a tutti ed ho continuato a fare quello che ho sempre fatto sul palco.
Nell'arco degli ultimi 6 o 7 mesi, ha avuto critiche da un sacco di persone per il fatto di "perdere la testa" durante le mie esibizioni, per il modo in cui canto sul palco.
Non riesco davvero a capire. Questa è l'unica cosa che posso dire, questa è l'unica spiegazione che ho per questo. Sto facendo le stesse cose da quando ho iniziato a cantare sul palcoscenico, da almeno due anni e mezzo. E' solo durante gli ultimi mesi che ho ricevuto tutte queste critiche.
Pertanto immagino sia perché i miei dischi sono diventati più rilevanti e cose di questo tipo. Presumo che più diventi famoso, più ricevi critiche. Se andassi ancora ad un Music Jamboree a Memphis, nessuno si preoccuperebbe di quello che faccio quando canto.
Ma adesso, man mano che incontro sempre più persone ogni giorno e canto in sempre più luoghi tutto il tempo, è una storia diversa.

Posso dirvi questo: canto in quel modo e mi muovo in quel modo perché mi viene naturale mentre sto cantando. Non lo farei se pensassi non fosse la cosa giusta da fare, oppure se pensassi che qualcuno potrebbe offendersi.
Se lo pensassi, prenderei le mie cose e tornerei a casa, non cantando mai più un'altra nota.

SPETTACOLO:
C'è anche un'altra cosa che penso le persone dovrebbero provare a capire.
C'è una grande differenza nel cantare su un disco e cantare per un pubblico. Le persone possono rimanere a casa ed ascoltare i tuoi dischi alla radio o sul giradischi ed a loro non costa nulla. Ma quando pagano per uscire a vederti in un'esibizione dal vivo, queste persone vogliono vedere uno spettacolo. Loro versano i loro soldi per vedere qualcosa che abbia vita, non solo per sentire qualcosa su un giradischi.
Se io rimanessi davanti al pubblico e non facessi niente, se non cantare, mi starei trattenendo deliberatamente. Non mi divertirei, non potrei divertirmi se facessi così. Ed il pubblico lo capirebbe. Sapendo che non mi diverto in quello che sto facendo, non verrebbero a vedermi ancora.


COSI' NON SONO MAI NERVOSO, EH?
Una delle cose che hanno detto di me è che non sono mai nervoso. Dicono che non me ne importa nulla e dicono che dormo 8 o 10 ore per notte. Vorrei che avessero ragione.
Ma non ce l'hanno. Sono sempre stato un tipo nervoso. Ed ora, facendo esibizioni dal vivo tutto il tempo, sono talmente incasinato da non riuscire a rilassarmi.
Dopo uno spettacolo, torno nella mia stanza d'albergo e vado a letto, cercando di dormire. Ma se voi sapeste quanto è difficile riuscire a prendere sonno in una stanza estranea ed in un letto estraneo, lontano da casa, particolarmente quando sei un tipo nervoso ed ansioso.
Vado a letto la notte, chiudo gli occhi e sto lì. E poi inizio a girarmi ed a rigirarmi. E passano un paio d'ore e non riesco ad avere sonno. Dicono che si impara a rilassarsi diventando vecchi. Spero abbiano ragione.
Non posso farci niente. Mi sento semplicemente inquieto. Non so cosa sia. Forse è perché non sono mai stato lontano da casa e dalle persone che mi sono care per così tanto tempo. Non so. Ma è una sensazione strana. Una sensazione di solitudine.
Immagino che capiti a tutti prima o poi di sentirsi così.
Mi piace il sole, l'aria aperta ed il nuoto. Devo solo stare attento al cloro, comunque, perché sono allergico. Ecco perché non lo uso nella piscina che abbiamo appena costruito sul retro di casa. I bambini del vicinato adorano la piscina. Loro vengono là tutto il tempo. Ed anche la mia  mamma, la mia ragazza preferita, sta imparando a nuotare. 

LA MIA RAGAZZA SPECIALE:
So cosa avete letto riguardo quella "ragazza speciale" che ho a casa a Memphis.
Avete letto che abbiamo frequentato le scuole superiori e che ci stiamo frequentando regolarmente da tre anni. Lo so. Ho letto anch'io di lei. Ma questo è l'unico modo in cui ho sue notizie, perché, a dirvi la completa verità, non ho una ragazza speciale. Ora o mai più. Non ho mai frequentato una ragazza per tre settimane o tre mesi di fila, figuriamoci per tre anni.
E proprio adesso, con tutto il viaggiare e gli impegni che ho, non ho il tempo di frequentare qualcuno. Mi piacerebbe, ovviamente, ma non ho proprio il tempo.

Quando torno a casa a Memphis, ogni tanto è più facile per me avere un appuntamento, perché ancora conosco un sacco di ragazze con cui sono andato a scuola. Ma non sono mai uscito regolarmente con nessuna di loro. Trascorriamo dei bei momenti insieme e questo è tutto per quanto riguarda qualsiasi "ragazza speciale" interessata.
Forse non sarà sempre così. Spero di no.
Sì, telefono spesso ai miei amici a casa a Memphis. Quasi ogni giorno.
Ma mi piace sapere come stanno e come vanno le cose. E non ho tempo per scrivere molto, così telefono. E' sicuramente bello sentire le loro voci. A volte mi fa venire nostalgia di casa.
Non sono una persona solitaria, non credo di esserlo. Ma devo ammettere: alcune volte mi piace stare per conto mio. Capite... Staccare la spina da qualche parte da solo. Senza folla o qualsiasi altra cosa, dove c'è pace e tranquillità. E dove si può pensare.

COSA, NESSUNA LEZIONE DI CANTO?
No. Non ho mai preso una lezione in vita mia.
Nessuna lezione di musica di nessun genere.
Ho semplicemente iniziato a cantare quando ero un bambino, come vi ho raccontato, e l'ho sempre fatto da allora. Avevo 11 anni quando sono andato davanti ad un vero pubblico per la prima volta. E' stato alla fiera del paese dove ero nato, a Tupelo, nel Mississippi. 

Tremavo come una foglia, ma ho imposto al mio cuore di cantare e niente al mondo avrebbe potuto fermarmi dall'andare avanti e partecipare al concorso dei talenti alla fiera.
Ho fatto tutto da solo e non avevo la più pallida idea di cosa stavo per fare quando sono uscito davanti a tutte quelle persone. Tutto quello che avevo in testa era il pensiero che stavo per cantare.
Non avevo musica o qualsiasi altra cosa e non potevo avere nessuno che suonasse per me e non potevo suonare da solo perché non sapevo farlo. Così, sono semplicemente uscito ed ho iniziato a cantare. Ho cantato una canzone dal titolo "Old Shep", la storia di un cane, e so che si devono essere sentiti dispiaciuti per me perché mi hanno dato il quinto premio e tutti hanno applaudito. Sapete che vi dico: ero davvero impaurito, tremavo e tutto rigirava dentro di me.
Ma mi sono sentito anche bene. Sono stato sul palcoscenico per la prima volta nella mia vita.
Qualche tempo dopo, quando avevo 13 anni, io ed un gruppo di ragazzini andavamo in giro cantando. Non ho mai provato ad entrare in nessuno degli spettacoli alla scuola superiore o qualcosa del genere, ma mi sono divertito tantissimo a fare un po' di confusione con gli altri ragazzini. E voi sapete com'è... Cerchi modi diversi di usare la tua voce, di cantare le parole e cose del genere, ed in poco tempo ti ritrovi a cantare in uno stile tutto tuo.
Tutti lo fanno, non importa se vuoi essere un cantante oppure no. E' così che ho fatto pratica nel cantare; semplicemente facendo esperimenti e cantando con gli altri ragazzini, divertendomi. E, soprattutto, cantando come mi sentivo di fare. E, a dirvi la verità, penso sia il miglior modo di fare pratica che abbia mai fatto.

LO SCRAPBOOK VERDE:
Sì, è vero che tengo uno scrapbook con un sacco di cose che vengono stampate su di me.
Ma sapete una cosa? Non conservo gli articoli o le storie che dicono belle cose su di me. Il mio scrapbook contiene solo cose che non sono molto amichevoli. Vi dico perché.
Quando ho iniziato, la mia mamma ha voluto conservare tutti i programmi e le fotografie e le cose che venivano messe nei giornali e nelle riviste. Non ero molto interessato a fare questa cosa, perché ero talmente impegnato a cantare ed a lavorare e ad imparare, da non volermi prendere il tempo per sedermi ogni tanto ed iniziare a ritagliare fotografie e cose. 
La mia mamma si è comprata un grande scrapbook verde e mi ha chiesto di inviarle qualcosa ogni volta ne avessi l'occasione.
Per il primo anno circa, non le ho inviato niente e lo scrapbook è rimasto vuoto, eccetto per un paio di ritagli presi dai giornali di Memphis.
Poi un giorno, ho visto questo articolo che parlava di me, dicendo che non ero un cantante molto bravo. L'ho ritagliato e l'ho spedito a mia mamma, la quale mi ha risposto, dicendomi: "Non voglio riempire il mio scrapbook con cose del genere!".
Io le ho risposto, e le ho detto: "Mamma, tutti sono capaci di riempire uno scrapbook con cose belle. Ma dove sta il lato positivo? Io vorrei sapere le cose che non piacciono particolarmente alle persone per studiarle e tentare di migliorare, se posso".

In questo modo è iniziato lo scrapbook verde. Ho un sacco di pagine piene e molte sono ancora vuote, ma vi dico questo: ogni volta che torno a casa a Memphis, prendo lo scrapbook e lo studio. Conosco la maggior parte delle cose che ci sono e sto cercando di fare sempre del mio meglio per migliorare ogni volta che posso e dovunque mi trovi.

LA MIA PIÙ GRANDE AMBIZIONE:
So di essere stato fortunato sotto molti punti di vista. Ma credo che la cosa più bella che mi sia mai successa sia di aver iniziato a realizzare la mia più grande ambizione. Per tutta la mia vita, ho desiderato diventare un attore, sebbene non sia mai stato in una scuola di recitazione o abbia recitato una sola riga, a parte il "Gettysburg Address" per la mia classe durante il sesto anno. Ma ho sempre avuto l'idea fissa che in qualche modo, un giorno, avrei voluto avere l'occasione di recitare.
Sono arrivato ad Hollywood quasi tre mesi fa e Mr. Hal Wallis della Paramount Pictures mi ha chiesto di fare un provino. Ho preso l'occasione al volo. Sono andato a fare il provino ed il signor Wallis mi ha detto di non preoccuparmi di cercare di recitare come John Barrymore o chiunque altro. Mi ha detto di recitare come mi sentivo. 
Ho studiato attentamente quello che volevano che facessi e poi, prima che me ne rendessi conto, mi sono ritrovato di fronte alla telecamera. Mi chiedo se riuscite ad immaginare come sia stare in un set cinematografico, sentire una campanella e persone che urlano "Silenzio", e poi, improvvisamente, ti rendi conto che tutti stanno guardando te e si suppone che tu stia recitando una parte. Vi assicuro che è sufficiente per farvi tremare le gambe.
Ogni volta che mi agito, balbetto un po'. Ho avuto difficoltà nel dire "quando" o "dove" o qualsiasi parola che inizia con "w" o "i". Beh, vi assicuro che ho avuto davvero difficoltà con le "w" e le "i" quel giorno.
Quando è finito il provino, ho pensato di essere stato terribile. Ma il signor Wallis è venuto da me e mi ha detto che perdersi le lettere di qualche parola è in realtà una cosa buona nella recitazione: rende la performance più naturale.
Ho abbozzato un sorriso e l'ho ringraziato, ma ci potete scommettere che non ho detto niente sul fatto che non l'avevo fatto apposta. Se quello era naturale e loro erano soddisfatti, avevo fatto un buon lavoro. Ed è stato anche un vero sollievo.
Il mio provino era finito. Avevo appena fatto il primo passo verso la realizzazione dell'ambizione della mia vita.

LE MIE BASETTE:
Ho sentito così tante storie riguardo il motivo per cui ho fatto crescere le mie basette, che alcune volte non posso fare a meno di ridere. Un giornale ha detto: "...ha iniziato ad avere le basette a 15 anni perché lo facevano sentire maturo ed importante. Le porta ancora per la stessa ragione".
Beh, quel giornale mi ha fatto ridere perché non c'era un briciolo di verità nelle cose che ha detto. Non avrei potuto farmi crescere le basette quando avevo 15 anni, nemmeno se avessi voluto! Non mi radevo nemmeno a quel tempo! Avevo 17 anni quando ho iniziato a farle crescere. E sicuramente non mi sentivo maturo ed importante quando le basette hanno iniziato a crescere. Le ho fatte crescere per una sola motivazione: perché mi sono sempre piaciute. Non ho mai pensato che facessero apparire più vecchi, e certamente non ho mai pensato che mi facessero sembrare più importante. Macché!
Mi piacevano soltanto, questo è tutto. Ecco perché le porto.
Un sacco di persone mi chiedono perché non le taglio adesso. Sai cosa rispondo loro? Dico loro che ho iniziato a portare le basette e sono come quelle persone a cui non piace "cambiare i cavalli nel mezzo del torrente".

A tutti i miei amici sono piaciuto con le basette, pertanto non vedo davvero nessuna ragione per tagliarle. E, oh sì, c'è anche un'altra cosa. Mi piacciono ancora tantissimo, proprio come quando ero un ragazzino.
Mi chiedono perché indosso quel tipo di vestiti. Cosa posso dire? Mi piacciono i bei vestiti, tutto qui. Mi piacciono i colori e cose del genere. C'è qualcosa di sbagliato in questo?

LA MIA VERA RELIGIONE:
L'altro giorno ho letto questo: "Presley ha iniziato cantando nel coro di una chiesa, ma il successo gli ha fatto dimenticare tutto ciò che riguarda la religione".
Mi sono seduto subito ed l'ho ritagliato dal giornale, l'ho messo in una busta e l'ho spedito a casa a mia mamma, affinché lo mettesse nel mio scrapbook.
Mi aspettavo iniziassero a dire cose del genere, dicendo che non sono religioso. Lo capisco. Ma questa è stata la prima volta in cui l'ho visto ovunque.
Beh, non sono esattamente sicuro di ciò che intendano con la parola "religioso" in quell'articolo, ma vi assicuro questo. Non penso abbiano ragione nel dirlo. No, non vado più in chiesa regolarmente, se è questo che intendono con la parola "religioso". Essere sulla strada tutto il tempo e viaggiare tutto il tempo in cui non sto lavorando, non sono nemmeno sicuro di sapere quando avrò una domenica libera per me stesso. Vorrei poterlo fare, come vorrei poter stare con i miei cari più spesso, ma non posso.
Pertanto, se intendono semplicemente che il fatto di andare regolarmente in chiesa, ti renda religioso, allora penso di non calzare a pennello con quello che vogliono. Ma voglio che voi sappiate questo: credo in Dio, credo in Lui con tutto il mio cuore.
Credo che tutte le cose buone vengano da Dio. Questo include tutte le cose buone che sono arrivate a me ed ai miei cari. E per come la penso, essere religioso significa amare Dio ed essere veramente grati per tutto ciò che Lui ha dato, e voglio lavorare per Lui.
Sento profondamente nel mio cuore che lo sto facendo. E prego affinché, se sto sbagliando nel mio sentimento, Dio me lo dica. Perché ogni cosa che mi succede, la devo a Lui.

SONO CAMBIATO?
Scommetto che tutti si chiedano cosa avrò fatto per avere fortuna, per andare davanti ad un pubblico e diventare famoso.
Ricordo che ci pensavo quando guidavo un camioncino a Memphis. Sognavo di avere successo e mi chiedevo come sarebbe cambiata la mia vita, se fosse successo.
Bene, posso dirvi come mi sento adesso a riguardo. Non mi sento per niente diverso adesso rispetto a come ero prima che tutto questo succedesse. Sono com'ero.
Ovviamente, immagino che tutti dicano così. Ed anche se lo dicono, un sacco di persone cambiano in qualche modo, senza saperlo. Ma in realtà, io sono sicuro di non essere cambiato. Non ho mai percepito un cambiamento. Penso le stesse cose che pensavo cinque, dieci anni fa.
L'unica differenza che ho sentito da allora è la felicità e che le cose sono cambiate in meglio per me, che Dio mi ha benedetto e che mi ha donato un sacco di cose meravigliose e buone nella vita.
Spero di non cambiare. Spero di non diventare mai come alcune delle persone che ho visto, che dimenticano che non avrebbero mai potuto avere successo o essere felici senza l'aiuto di Dio. E spero, spero davvero, che tutti possano conoscere lo stesso tipo di felicità che ho conosciuto io da tutto questo. Lo spero più di qualsiasi altra cosa, con tutto il cuore.


COME CHI HO INTENZIONE DI RECITARE?
Ci sono stati un sacco di articoli ultimamente in cui si dice che io abbia intenzione di imitare o copiare James Dean.
Bene, voglio essere chiaro su questo.
Come vi ho detto riguardo il canto, ossia che non voglio copiare nessuno, la stessa cosa vale per la recitazione.
Sono stato un grande ammiratore di James Dean. Credo che lui sia stato uno dei più grandi attori che abbia mai visto. Lui e Marlon Brando e un sacco di altri che potrei nominare.
Comunque non ho intenzione di cercare di copiare nessuno. Cercherò di essere me stesso nella mia recitazione, con il mio nome ed il mio stile personale.
Di sicuro, spero di essere bravo almeno la metà di James Dean un giorno. Lui è stato il più grande, ma non voglio cercare di copiarlo. So che non ci riuscirei, nemmeno se ci provassi.
Ed un'altra cosa. Alcune riviste, circa un mese fa, già mi vedevano interpretare un ruolo nella storia della vita di James Green sul grande schermo. Beh, non è così.
Sarebbe un fantastico privilegio essere abbastanza bravo da interpretare il ruolo di James Dean nella storia della sua vita, ma non è sicuramente in programma adesso.
Tutto quello che spero è fare un lavoro di recitazione che vi renda orgogliosi di me. E voglio che sappiate che continuerò a fare sempre del mio meglio.
Vi racconto una cosa riguardo Hollywood.
E' davvero un posto stupendo. Almeno mi sono divertito tantissimo. Ho appena terminato il mio primo film per la 20th Century Fox, "Love Me Tender", e sapete, è stata la più grande emozione della mia vita. Fare film è...beh...non so esattamente come definirlo, se non dire che è diverso. 
E' qualcosa che ho sempre voluto fare e spero di piacervi sul grande schermo perché mi piacerebbe davvero continuare a fare film per voi.

SUONO DAVVERO LA CHITARRA?
C'è un altro pettegolezzo molto strano. Ho letto su una rivista che io non sarei capace di suonare una nota sulla chitarra e, su un'altra, la stessa settimana, che sono il più grande chitarrista al mondo.
Bene, entrambe queste storie sono sbagliate.
Non ho mai preso lezioni di musica, come vi ho detto, ma mi è sempre piaciuta la musica di qualsiasi genere e gli strumenti musicali. Mio padre mi ha comprato una chitarra quando ero piccolo. Ho imparato a suonare un paio di accordi, ma non ho fantasticato più di tanto.
Posso suonare abbastanza bene e seguire una melodia, se sono costretto a farlo. Ma non ho mai vinto alcun premio e mai lo vincerò.
Poi, quando sono uscito sul palcoscenico nella mia prima esibizione, ho portato istintivamente la mia chitarra con me, quasi perché mi facesse compagnia. L'ho usata come supporto o qualcosa del genere. Per me, in quella prima esibizione, è stata la migliore amica che abbia mai avuto, perché mi ha fatto compagnia e sapevo di non essere solo là fuori, a farmi prendere in giro.
Ho semplicemente continuato a portarla con me e ne ho una nuova adesso, un regalo per me che ha anche il mio nome inciso. C'è sempre un altro tizio nella band che fa la maggior parte della musica, e se mi guarderete da molto vicino in un'esibizione, capirete come funziona... Lui segue i miei movimenti e suona gli accordi al momento giusto.
Nel corso degli anni, mi sono approcciato anche ad altri strumenti, comunque. 
Mi piace la batteria e mi piacerebbe davvero prendere qualche lezione un giorno. Ora li sto provando solo per divertimento e qualche volta sembra diano l'impressione che io sappia quello che sto facendo. Mi piace anche il pianoforte, sebbene immagini di non suonarlo esattamente nel modo in cui si suppone dovrebbe essere suonato.
Premo tutti i tasti che mi sembra vadano bene per me. E' divertente e, qualche volta, lo suono mentre canto. Mai in un'esibizione o in un disco, comunque. Non sono così bravo.
Ho comprato a mia mamma un organo elettrico, che abbiamo ora nella nostra casa a Memphis. 
Tutta la famiglia lo suona e credo sia lo strumento più semplice da suonare. 
Va benissimo anche quando sei in vena di sperimentare qualcosa.
Forse un giorno imparerò a suonare meglio qualcuno di questi strumenti, ma nel frattempo, provo tutti i tipi di strumenti. Lo faccio perché, come ho detto, mi piace moltissimo la musica.

DICO TUTTE QUELLE COSE?
Non sono semplicemente pettegolezzi. Sono le cose che loro dichiarano che io dico che mi abbattono così spesso. Non capisco perché le persone dichiarino che ho detto cose che non ho detto, ma questo è ciò che succede qualche volta. E se ne escono dicendo che gli adolescenti sono molto diversi oggi e tutto quel tipo di cose.
Ve lo dico onestamente. Non lo capisco.

Source: Elvis Answers Back