KATHY WESTMORELAND - ANDARE O NON ANDARE




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Tutti i diritti riservati a Grazie Elvis Official Fan Club per la traduzione in italiano. Nessuna parte di questo scritto può essere riprodotta in qualsiasi forma senza il permesso scritto del proprietario dei diritti d'autore.

(n.d.r. Vi consiglio di leggere anche la traduzione "No, non viaggero' mai più!" . Le due traduzioni sono collegate.)

Elvis era uno studente del "Self Realization Fellowship" di Yogananda e divenne amico dell'allora capo a livello mondiale Sri Daya Mata. Elvis la chiamava spesso "Madre". Credo che sia tornata in India recentemente, poco tempo prima di morire, ed abbia costituito un tempio od un centro di auto-realizzazione là. Charlie Hodge, amico fidato di Elvis, chitarrista, cantante, pianista (l'unica persona ad aver vissuto con Elvis 24 ore su 24 / 7 giorni su 7 e da cui Elvis dipendeva in tutto, incluso avere consigli su come ritmare uno spettacolo), ha scritto che, quando Elvis chiese a Daya Mata: "Perché Dio mi ha reso Elvis Presley?", la sua risposta fu consegnargli alcuni antichi manoscritti, dicendogli che avrebbe potuto trovare la risposta alle sue domande al loro interno.
"Lo so, alcune delle cose che penso sono lontane...ed io non incontro molte persone con cui posso relazionarmi, e con quelle che incontro che hanno bisogno di sapere di più riguardo il loro sé spirituale, faccio del mio meglio, ma vorrei essere in una posizione che mi permettesse di raggiungere quelle persone che sono là fuori, io lo so, ed io-io non riesco a raggiungere quella posizione. La mia carriera non me lo permetterà, chi mi gestisce non lo permetterà, i miei amici non lo permetteranno...Sono stato fortunato nelle possibilità che ho, se leggo qualcosa che qualcuno ha scritto e ne rimango coinvolto, oppure ho bisogno di saperne di più, posso contattare l'autore, e le possibilità sono che loro mi risponderanno per merito di chi io sono, e quello è una bella cosa perché mi è di aiuto, e nell'aiutarmi, hanno aiutato anche altre persone, ma io ho questo bisogno di qualcosa di più, e mi sta facendo impazzire, mi sta facendo impazzire. Diventerò matto se non riesco a risolvere questa cosa in qualche modo. Io-io non so, forse il tempo metterà tutto a posto. Il tempo ha la possibilità di farlo, lo sai".
-- Elvis ad un amico
Se avete letto la mia prime note, ricorderete che questo interesse nella Ricerca della Verità, studiare per capire, "stare sotto" e sbucciare gl strati per rivelare i significati segreti nascosti nei testi antichi, la Bibbia e le parole scritte da molti che avevano raggiunto l'auto-realizzazione, era un nodo che legava Elvis e me insieme. Ci fu un contatto immediato tra me e lui. Vi ho raccontato come rimasi impressionata dall'uso delle sciarpe durante i suoi spettacoli la prima sera, mentre guardavo ed ascoltavo i due spettacoli prima di salire sul palcoscenico la sera seguente (credo di aver scritto quella storia sulla pagina, e non in una nota). 
"Sicuramente non si è reso conto di cosa stava facendo" ho pensato. "Elvis Presley No.. non potrebbe saperlo in alcun modo".
La mia idea di un cantante i cui dischi avevo venduto da ragazzina nel negozio di dischi di mio padre, non poteva permettere questo. Sapete anche che io non ero chiaramente una fan. Avevo nella mia mente solamente la sua immagine commerciale, e non lo conoscevo ancora come uomo. La persona...l'uomo...differiva dall'immagine. Ancora non sono capace di mettere le due insieme...per niente.
"Mi piace quello che fai con le sciarpe", gli dissi in una delle nostre prime conversazioni. Una che abbiamo avuto mentre stavamo insieme platonicamente per conoscerci reciprocamente. Non c'era un posto per trascorrere del tempo insieme, eccetto nella suite, stanze di hotel in cui potevamo stare soli...letteralmente impossibile andare da qualche parte al sicuro dalla confusione o dal pericolo.
Docilmente menzionai le sciarpe poiché non volevo essere diretta nel chiedergli se ne conosceva il significato simbolico. La sua risposta mi mise al tappeto (beh, non proprio...ero pronta per addormentarmi, quindi ero già vicino al pavimento). Lui, dall'altra parte della stanza, si diresse velocemente verso il letto, fece un sorriso enorme, dicendo entusiasta: "L'ho appreso dai monaci Buddhisti. Dai Lama Tibetani!". I monaci Buddhisti ed i Lama Tibetani si salutavano tra di loro e salutavano chiunque incontrassero con una sciarpa, mettendola intorno al collo, benedicendo ogni anima che incontravano...onorando la Coscienza Cristica (Buddha) in tutti.
(note: Guarda il Dalai Lama in tutti i luoghi in cui va, credo di aver postato un video della sua visita a Memphis. Ha messo lunghe sciarpe intorno al collo delle autorità cittadine mentre le salutava in questo video,
https://www.youtube.com/watch?v=J1K83R3qm8I&feature=youtu.be



Mi ci volle un po' di tempo per riprendermi dall'essermi resa conto che "Avevo seriamente giudicato male questo uomo!". Ero sbalordita. "Lo sa! Oh, Signore...lo sa? Elvis Presley? Lui?...sa?". Cavoli! Sono sicuramente rimasta in silenzio mentre elaboravo che sapeva effettivamente cosa stava facendo.
Questo aprì un'altra porta sulle nostre innumerevoli...sì, innumerevoli conversazioni, il nostro scambio di idee, il nostro leggere insieme, meditare insieme, cantare insieme, studiare insieme e scoprire insieme che ognuno di noi...entrambi...portavamo come minimo dieci libri che portava anche l'altro. Ognuno di noi era stato per anni in un viaggio spirituale donatoci dal nostro Maestro, Gesù e le sue parole...in parabole per il proposito della segretezza, e pregando per avere risposte. Gesù sapeva che era pericoloso e che non tutti erano pronti per ricevere il Suo messaggio. La maggior parte delle persone non erano pronte per il significato nascosto e profondo. (Molti sono chiamati..ma Pochi vengono Scelti).
"Coloro che hanno occhi per vedere, vedranno; coloro che hanno orecchie per sentire, sentiranno" Elvis disse. "Chiedi e ti sarà dato, Cerca e troverai, Bussa e la porta ti verrà aperta. A.S. K.**". Elvis ed io stavamo dicendo l'uno all'altra quasi allo stesso tempo, provocandoci una risata. Poi rincarò in modo eccitato, ad alta voce: "Il Regno dei Cieli è Dentro di Te" mentre batteva sul suo petto vicino al suo cuore. "Il Regno dei Cieli è vicino, non è in qualche luogo lontano" mentre allungava il suo braccio, guardando la sua mano. Il suo sorriso era contagioso.
Entrambi ci rendemmo conto che avevamo menti, spiriti simili, ed avevamo un profondo legame. Ci fissammo negli occhi stupiti, chiedendoci: "Chi è questa persona che ho appena incontrato nella più improbabile circostanza ed ambientazione?"
"Come è possibile incontrare qualcuno matto come me?" ho pensato, silenziosamente. E "Continua a stupirmi. Hmmm". Mentre mi chiedevo, lui disse qualcosa sulla stessa linea "Non posso credere di aver incontrato qualcuno matto come me".
Ho alzato in modo secco la testa per affrontarlo, mi sono schiarita la voce, ma ridendo: "Ahem...Non l'ho apprezzato tantissimo", il che ci portò ad una risata imbarazzata ed a scuse da parte sua: "Non intendevo in quel senso". 
Siamo diventati piuttosto tranquilli mentre ci fissavamo l'un l'altro. Non dimenticherò mai quel momento, quando eravamo così felici di aver incontrato qualcuno...qualcuno che era "allo stesso punto di un viaggio...un viaggio ed un percorso che ci portava a comprendere la verità". E, per completare il tutto, eravamo entrambi cantanti...menestrelli.
Mentre scambiavamo idee e pensieri in quelle prime settimane, era nata un'amicizia speciale. Un'amicizia che ci avrebbe portato all'amore. Un amore molto speciale ed incondizionato. Io non ero ancora pronta per una relazione fisica, e lui, anche se gentiluomo affettuoso, pazientemente aspettava la mia decisione. Come vi ho raccontato nelle prime note, non rimasi per nulla attratta fisicamente da lui nell'immediato. Sì, lui era "carino...più bello della maggior parte delle donne,  per l'amor del Cielo...Solamente non era il tipo con cui ho sperimentato un'immediata alchimia fisica per la maggior parte della mia vita. Era dotato di senso artistico, sì, ma io ero attratta da un tipo di uomo più robusto.
Fornirò dettagli di altre conversazioni più avanti. Conversazioni nelle quali lui ha rivelato se stesso riguardo la sua intera vita. Alcune divertenti, alcune profonde. Quello che è gli è successo, dove voleva arrivare nella sua vita, discussioni sulle malattie genetiche ereditarie e le malattie ereditate da sua Madre e da quella parte della sua famiglia.
Mi disse: "Mentre facevo quegli stupidi film, volevo solo diventare un monaco. Sono andato al "Self Realization Center" di Yogananda e la donna responsabile ed io siamo diventati amici.
Le chiesi soltanto: "Perchè Dio mi ha reso Elvis Presley?". Non sapevo cosa fare della mia vita in quel momento, ma lei...uh... Il suo nome è Daya Mata. Lei mi disse solamente: "Tu non hai bisogno di diventare un monaco. Tu stai facendo quello che dovresti fare. Rendere felici le persone con la tua voce, la tua musica". Ricordo chiaramente il silenzio prima che lui dicesse, pensieroso: "Mi disse anche che questa era la mia ultima vita". Mi guardò per capire cosa ne  pensassi, poi rise mentre lo diceva, aspettando la mia reazione.
"Wow...Questo è fantastico! Lei ti ha detto che non devi nascere nuovamente? Sei libero?". Lui annuì. Mentre gli sorridevo, dissi: "Questo è quello che tutti cercano. Spezzare il ciclo delle nascite, ed arrivare al Nirvana! (Paradiso). Non avere paura della morte, ma sapere che si è pronti per andare avanti, vivere eternamente...in...Paradiso" dissi quello che pensavo, e risposi: "Sì, credo che sia possibile per te".
"Credi che sia quello di cui ha parlato Gesù quando ha detto a quell'uomo (un uomo di cui disapprovava le azioni). 'Devi rinascere' ?". 
Fece questa domanda più volte, perchè questa domanda era importante per lui.
"E' una possibilità. Ma...io...non...so. Potrebbe essere che noi rinasciamo ogni secondo, credo...se viviamo nell' "Adesso"...ma c'è una possibilità che sia questo che intendeva dire".
"Quanti grandi saggi antichi e figure simili a Cristo sono state nominate nella storia antica...chi ha detto questo a qualcuno, Kathy?"
"Molti. Hmmm. Ma non sono ancora sicura che fosse quello che intendevano. E' una possibilità" meditavo.
"Kathy, sto impazzendo. Il Colonnello ha persino mandato uno psichiatra per battermi la testa con uno di quei piccoli martelli!. Rise rumorosamente mentre gettava la testa all'indietro. "Ma ti rendi conto?".
Ho quasi smesso di respirare mentre...ridevo...sì, ridevo tanto...per questo. Era così dannatamente bello in quel momento. Riuscii a malapena a recuperare la voce. "Beh...immagino...di sììììì". Non riuscivo a smettere di boccheggiare. Oh, Signore... "Tu? Uh..Un monaco...hm hm ha!...un monaco?".
Non riuscivo proprio ad immaginarmelo in un lungo indumento rosso, con una sciarpa d'oro intorno al collo, per quanto insistentemente ci provassi. "Oh Signore, non ci riesco...non riesco proprio ad immaginarlo" quasi soffocando. "Ma so cosa vuoi dire quando si raggiunge quel punto di frustrazione. Nessuno con cui condividere quel tipo di pensieri. E' triste...o no? E...qualcuno che parla di queste cose?...è...beh, è considerato insano dalla maggior parte delle persone, a meno che... ". Cercai di continuare, ma il modo in cui mi guardava con gli occhi spalancati, mi ha bloccato per un momento, finchè non sono riuscita a riprendere "a meno che non lo condividi ...uh...come un monaco, o ne parli ...uh...con un monaco". Entrambi abbiamo tentato di trattenere la risata, ma non ci siamo riusciti.
Ho continuato con un paio di cose alle quali volevo avere risposte. "Ho avuto problemi da bambina nel tentativo di capire questo. Se tutta l'umanità discende da Adamo ed Eva, da dove arriva allora la moglie di Caino?". Ed una cosa che ho chiesto ad un ministro da bambina, Elvis. Cosa ne pensi di questo?" chiesi. "Nella Genesi, la Bibbia dice chiaramente: "Facciamo l'uomo a nostra immagine. Uomo e Donna li hanno fatti". E poi dice: "Ed ora l'uomo è diventato come uno di NOI". Chi cavolo è questo NOI?"
Elvis si mise a ridere al "Chi è Noi?", anche ripetendolo a voce alta. "Chi è Noi?" ma ci ha riflettuto un secondo.
"Non so da dove venisse la moglie di Caino, e me lo sono chiesto. Per quanto riguarda Noi Dio o Dei. Forse significa "Dei minori". Chiesi: "oppure Dio è o era sia uomo che donna. Anche questo ho chiesto al mio sacerdote quando non ero ancora adolescente e lui si è agitato. Non ho avuto risposta.  Altre persone che ho pensato dovessero saperlo? Beh, ognuna aveva risposte diverse, ho deciso che non avrei più fatto una domanda a nessuno in chiesa, ed ho cercato di capire da sola". Poi proseguii: "Ho bisogno di meditare, ma poi è impossibile non pensare. Poi sto pensando "Non pensare". Ho moltissime difficoltà a meditare perchè non riesco a smettere di pensare "Non pensare!". Ecco perchè ripetere Om(aum) più volte mi aiuta. Sostituisce il mio pensare con un suono, così non penso "Non pensare!".
"Ho esattamente lo stesso problema" disse. "Come posso provare a pensare a quale potrebbe essere una risposta, se sto pensando "Non pensare"? Sì...ma la risposta più probabile è fare quello che fanno i monaci buddhisti. E cosa dire degli oltre 24 figure profetiche nella storia antica, che hanno la stessa storia o molto simile a quella di Gesù? Cavoli! Nato da una vergine, visitato da 3 saggi uomini, aveva dodici discepoli, faceva miracoli, fece un ultima cena, venne crocifisso su una croce, sepolto e poi risuscitato dai morti?". 
Allora io menzionai: "E chi era il Maestro di Giustizia degli Esseni, di cui si è scritto nei Rotoli del Mar Morto?". Insegnava le stesse cose di Gesù".
Entrambi abbiamo scosso la testa pensando a Horus, Mithras, Zoroaster, gli antichi miti greci e poi entrambi, quasi nello stesso momento, abbiamo detto "Anch'io ho quel libro" (I Rotoli del Mar Morto).
Elvis ed io eravamo entrambi esausti e lui disse quello che stavo pensando: "Si riesce a pensare a queste cose per molto tempo, poi si deve smettere per un po' ". Mentre stavamo distesi lì, scuotevamo la testa in accordo. E' ora di metterlo via, è ora di riposare. Sì...conserviamo le domande più importanti della vita per un altro giorno. Ma non riuscivo a smettere mentre pensavo a me stessa ed a come mi sentivo da moltissimo tempo.
Anch'io ero sola in questo. Molto sola. "E' così difficile trovare qualcuno che possa capire le domande e gli argomenti, le figure storiche, i grandi pensatori. Volevo parlarne con qualcuno! Nella speranza solamente di ottenere più comprensione, per poter dire a me stessa: "Ero cieca...ma ora..ci vedo!" senza coloro che ruotano gli occhi...non volendo più parlarmi nuovamente. Loro erano così "chiusi in un sistema di fede di una religione organizzata, da rifiutarsi anche di chiedere, di fare anche domande, che potessero minacciare il loro luogo di conforto. Io ho solo capito una cosa fino ad ora. Ho capito che non so nulla" ho detto.
"Una volta che mi sono resa conto che...le possibili risposte hanno iniziato ad abbattersi su di me come un monsone. Ed è stato lo stesso per te...e tu od io abbiamo fatto ricerche privatamente oppure...Oh, mio Signore...è pericoloso limitarsi a parlare di questo percorso senza..." stavo dicendo, mentre lui mi stava interrompendo, dicendo "Certo. Bisogna stare attenti, oppure ti manderanno i camici bianchi". Ovviamente serie risate seguirono quella frase. (Divertente, ma serio allo stesso tempo).  Ha continuato, mentre stava ovviamente riflettendo sul nostro scambio.
"Esatto, Kathy! Esatto! Riesci ad immaginare se Gesù si dirigesse verso qualcuno oggi, cosa pensi farebbe?". 
Siamo quasi morti dal ridere. "Lo spingerebbero più lontano possibile da loro, dicendogli di farsi una doccia, tagliarsi i capelli e Dio solo sa cos'altro. Probabilmente gli sparerebbero". Ha ripetuto la domanda nuovamente. Era ovviamente urgente per lui avere un qualche tipo di risposta. 
"Pensi forse che quello che Gesù intendesse quando ha detto a quell'uomo (quelli di cui disapprovava le azioni). "Devi rinascere"...Lui potesse intendere qualcosa del tipo...Amico, tu non sei ancora pronto per andare in Paradiso. Devi passare per questa scuola di vita ancora, amico". Ho risposto "Sì, forse...lui non aveva passato il primo grado, non era pronto per il secondo livello. Hmmm. E' una forte possibilità. Ma...ancora non lo so. Potrebbe essere". Aveva ancora qeulla domanda precedente nella sua mente, così chiese di  nuovo.
"Quanti saggi anziani, Maestri hanno detto quella cosa a qualcuno, Kathy?" girava in aria le mani mentre chiedeva.
"Troppi per contarli, ed alcuni di quegli uomini possono aver rappresentato simboli di conoscenza astrologica. I dodici apostoli rappresentavano lo zodiaco che circondava il Sole di Dio, ma...non sono ancora sicura di sapere qualcosa. Ho bisogno di altro tempo di meditazione. Pensa solo a quello che ci è stato insegnato dai ministri o dai sacerdoti in un edificio creato dall'uomo per capire cosa significa rinascere, quando... E' una possibilità che significhi avere bisogno di un'altra vita qui sulla terra prima di essere liberi. Wow" riflettevo. Okay. Dobbiamo fermarci adesso. Dormi adesso, così avremo voci per cantare domani, eh?
Scrivo questo adesso, solo per ricordare a coloro che hanno letto, e per informare coloro che non hanno letto le note/storie, di cliccare su "Altro" per leggere le storie precedenti riguardo la mia relazione con Elvis, scritta nella sezione delle note. Avevo bisogno di fare questo promemoria per voi, così forse capirete perchè ho vacillato, singhiozzato, facendo tira e molla sul fatto di andare in tour con lui. 
Per prima cosa: ero felice, a mio agio a livello emozionale e finanziariamente stavo bene con i progressi che faceva la mia carriera. Progressi che mi avevano tenuta impegnata per anni, letteralmente, per arrivarci. Inoltre mi ero messa al sicuro sul fatto che "NON VIAGGERÒ' MAI PIÙ' " andando in studio (tv, flm, dischi, pubblicità, ecc...) per anni da quel momento, per evitare una notte o lunghi periodi lontano da  casa mia, dai miei cavalli, dai miei cani, ecc... come minimo. UGH! Stavo affrontando la fine della nostra amicizia, non ancora completamente esplorata. E molto probabilmente anche una prospettiva peggiore, non vederlo mai più.
Sono arrivata ad una decisione per un breve periodo di tempo, del tipo: "Andrò per questi sei giorni perchè so che mi mancherà". Beh, ha funzionato per un'ora o due. Poi tutte le ripercussioni di quella decisione mi hanno portata a: "No, non ci andrò. Ci sono troppi ostacoli da superare qui, solo per poter parlare con lui". Questo durò per un'ora o due e, per dirla in parole povere, sono stata "sotto tortura, in agonia" con entrambe le decisoni dopo un periodo di tempo. QUESTO ERA CHIARO COMUNQUE. "Avrò rimorsi andando, avrò rimorsi non andando". Quale dei due è "il rimorso più grande o più piccolo?". E non credo nel Rimpianto. Gli errori illuminano, ti insegnano qualcosa, e si spera si possa sorridere un po' imparando un'importante lezione.
Ho ragionato su quello che sapevo di lui, specialmente le cose che non mi piacevano. Quando gli chiesi: "Perchè non porti la tua famiglia con te?". La sua risposta fu un veloce e fermo "No! Non voglio". Infatti ha insistito affinchè non ci fossero mogli in visita, eccetto per le Serate di Apertura, Serate di Chiusura, ed occasionalmente durante i fine settimana. Inoltre, ero a conoscenza di almeno altre due ragazze che lui vedeva, che non sarebbero state un problema, ma noi saremmo stati nella posizione di vedere "altri". Strano, anche se non avevo alcun desiderio di sposarmi. Impossibile in ogni caso in quel periodo. Ovviamente non avrebbe dovuto essere sposato in quel momento, non ci pensavo. Semplicemente non era pronto per quell'istituzione. Ho sentito Elvis e Vernon discutere un divorzio, e l'ho sentito alzare la voce con sua moglie, dicendole: "Ti avevo detto di non chiamare mentre sto lavorando!". Non mi piaceva questo suo lato e mi sentivo male per lei. Sì, tanti ostacoli. Ostacoli spiacevoli. Dovevo prendere una decisione velocemente...troppo velocemente, pertanto una sera (ancora ricordo che io dico "sera" ma era "giorno" quando dormivamo poche ore) poco prima che lui avesse bisogno di una risposta perchè il tempo per una decisione stava finendo, scuotevo la testa: "Non posso venire in tour con te. Devo tornare a casa, ho solamente pochi giorni prima che gli spettacoli della serie TV/stagione inizi, ed inoltre...non c'è futuro in questo!". Wow...questo ha provocato una risposta forte da lui: "Tu non lo sai, Kathy! Tu non lo sai! Tu già mi appartieni. Tu Mi Apparterrai Sempre!" disse alzando la voce, mentre faceva un sorriso smagliante. Stava scuotendo la testa da una parte. In realtà dondolando avanti ed indietro! "Signore caro, cosa stava dicendo? Cosa ha detto?". Allora mi arrabbiai. "Io non appartengo a nessuno!".
(allarme spoiler :)  L'ho sentito nel corso degli anni, seguito da: "Capirai...più avanti" o qualcosa del tipo "Tutto poco a poco", citando una canzone gospel che entrambi conoscevamo. Sto ridendo adesso, poichè mi piacerebbe dirgli oggi: "No, ancora non lo capisco!". Signore aiuto.
Tornando al prendere la decisione su fare quel tour che pensavo fosse solo di circa sei giorni.
"Come è possibile anche frequentarsi?" mi chiesi, conoscendo già la risposta. (e a proposito, la parola "frequentare" significa qualcosa di totalmente diverso oggi rispetto a quello che significava allora. Allora significava andare a cena, andare al cinema, conoscersi reciprocamente). Frequentarci non era possibile nel modo cosiddetto "normale". Ma avevo già vissuto la mia vita in modo "anormale" secondo la maggior parte delle persone. Quello che era "normale" per me, non lo era per chiunque conoscessi quando tornai a casa.  Fatta eccezione per i miei coetanei del settore, è stato difficile relazionarmi con quello che poteva essere definito "normale" a casa. Insieme ad altri "menestrelli" ero abituata ad essere l'unica ragazza a viaggiare con un gruppo di uomini, o una delle poche. Ero abituata a non pensare in modo romantico riguardo a qualcuno con cui lavoravo. La maggior parte degli uomini erano uguali, sorprendentemente. Il gruppo che lavorava con Elvis, comunque, era un po' più aggressivo. Penso che darò credito alle "buone vecchie tradizioni del ragazzo del sud", insieme ai tipi da rock'n'roll, molto diversi dai classici gruppi a cui ero abituata. Sapevo che non potevamo uscire a cena senza la sicurezza pesante ed affittare l'intero ristorante, oppure al cinema senza affittare l'intero cinema. Potrebbero verificarsi confusione, lesioni o persino la morte.  Oh, questa era una "situazione" in cui non avrei mai, mai pensato avrei potuto trovarmi. E per concludere: "Come poteva questa persona essere diventata Elvis? L'unico artista per cui avevo così poco rispetto musicalmente e di cui mi importava di meno? Questo non può essere! Poi ho pensato: "Lo...è...comunque, Kathy. Lo...è".
Ricordo mio padre che mi portò a cantare per Jay Rubinoff, il direttore d'orchestra di "Hollywood Bowl" a quel tempo, il quale amava assolutamente la mia voce, ma che mi consigliò di non entrare nel campo della musica a causa di questo ragazzo Elvis...che ha cambiato la musica così tanto da non lasciare spazio per me, una cantante classica, e che avrei dovuto tristemente seguire un'altra strada. Beh...mio Dio!
Ero certa del fatto che un grande burlone ... La Vita ... Sì, "Il Grande Buffone" aveva colpito. Colpito duro! Questo Buffone che arriva da qualche parte. Qualche bizzarro giro di eventi ... Qualcosa di importante...nella mia vita...mi è appena successo ... A DISPETTO di quello che avevo pianificato...o che mai mi aspettavo. Mi era rimasto solo un giorno per decidere, e quella decisione è avvenuta in un momento sconvolgente e terrificante per me. Sì ... che sciocchezza da parte mia non aver pensato a cosa sarebbe successo dopo. Come ho potuto essere così ingenua?

(n.d.r.: ** Nella lingua inglese: Ask and it shall be given, Seek and ye shall find, Knock...and the door will be opened unto you. L'anagramma è A.S.K.)

Tutti i diritti riservati a Kathy Westmoreland.
Tutti i diritti riservati a Grazie Elvis Official Fan Club per la traduzione in italiano. Nessuna parte di questo scritto può essere riprodotta in qualsiasi forma senza il permesso scritto del proprietario dei diritti d'autore.
Il testo originale potrebbe venir modificato da Kathy Westmoreland.

Post originale: https://www.facebook.com/notes/kathy-westmoreland-official-fanpage/to-go-or-not-to-go/1913684355316465/


PARTE 2:










Nella parte 1 di questa storia di "Andare o Non Andare" ancora on the road, ho terminato dicendo: "Come ho potuto essere così ingenua?". Sto ancora scuotendo la testa su questo.
Ma torniamo indietro di un giorno o due prima che la realtà che non mi aspettavo mi colpisse ovunque potesse colpirmi ed in alcuni posti che non sapevo esistessero vicino a me.
C'erano molti pensieri nella mia testa ora riguardo se dovevo o non dovevo andare con Elvis in questo tour di ritorno della durata di sei giorni, o tornare a Los Angeles come avevo programmato.
Se fossi stata fortunata (e non avessi avuto chiamate dallo studio), mi sarei goduta qualche giorno libero per giocare con i miei adorati cavalli e quasi ogni altro animale a cui si possa dare un nome. (Avevo una bella menagerie in quel piccolo ranch dovuto al mio amore per tutte le creature e per i Grandi Spazi Aperti). Come ho detto precedentemente, prendere questa decisione era un'agonia. Elvis mi supplicava di andare ogni volta che ne aveva l'opportunità, dicendo: "Ho bisogno di te, Kathy! HO BISOGNO CHE TU venga con me!".
Io, dall'altra parte avevo molte ragioni per non andare. Tu, lettore, puoi andare alla parte 1 e leggerne la maggior parte. Un'altra grande ragione che ho dimenticato di menzionare e che è emersa mentre stavo decidendo, era la mia cavalla mezza araba, campionessa regionale, Tessa. Si era qualificata per le Nazionali che si tenevano ad Oklahoma City. Se fossi andata in tour con Elvis, avrei perso quell'evento finale, quello che qualsiasi cavallerizzo sogna.
Dopo un anno di spettacoli di cavalli uno dietro l'altro, di regione in regione, avrei perso l'evento finale e più importante di tutti gli anni in cui ho amato i cavalli.
Solamente un'altra "persona amante dei cavalli" può immaginare quale duro, preoccupante e costoso lavoro possa essere tenere il proprio cavallo in condizioni ottimali e prepararlo per questo.
Lei era una "pistola di metallo grigio"...iniziava a macchiarsi...la figlia di "Iwonkatez"...il più bel stallone Arabo Polacco nero e di una cavalla da sella. Il proprietario di "Iwonkatez" (Brian Kirkpatrick) viveva di fronte a me e la addestrava per me. Questo livello di equitazione era "oltre le mie capacità". A questo livello, non potevo fare altro se non guardare lo spettacolo, aiutare lo stalliere, nutrirla e forse dormire in un fienile con lei per proteggerla dai concorrenti gelosi.
Così...ho chiamato i miei impresari per scoprire se mi stavo perdendo qualcosa di urgente che potrebbe essere appena uscito (film, tv, registrazioni, etc...), e mio padre accettò di trasportare Tessa in Oklahoma sul mio rimorchio. E' arrivata seconda in quel campionato nazionale, ed ancora oggi vorrei averla potuta vedere.
Una o due conversazioni con Elvis sono necessarie anche, principalmente, per decidere se partire o non partire per il più eccitante viaggio che lui aveva desiderato, anticipato per anni, affrontando valorosamente le sue paure di sapere se qualcuno si sarebbe presentato per vederlo dopo dieci anni in cui aveva fatto film ed era rimasto lontano da quello che amava di più. Esibirsi davanti ai suoi fans, "dal vivo" e facendo quello che faceva meglio. Era entusiasta oltre misura, sebbene pieno di paure allo stesso tempo. Questo esperimento gli avrebbe indicato cosa avrebbe dovuto decidere di fare per il resto della sua vita. Questo...questo tour sperimentale...stava per diventare la più importante impresa della sua vita fino a quel momento, e della sua carriera se tutto andava bene.
Quando gli chiesi precedentemente, nel periodo in cui ci stavamo conoscendo: "Cosa vuoi fare della tua vita adesso?"
La sua risposta fu immediata. "Vivo per rendere felici le persone. I momenti più felici della mia vita sono stati sul palcoscenico. Non mi fermerò fino al giorno in cui morirò!".
Una notte, mentre ci stavamo preparando per andare a dormire, disse qualcosa che non solo mi sconvolse, ma che mi scoraggiò un po'. Ero già nel letto aspettando mentre faceva la doccia, poi arrivò un po' più velocemente del solito con quel sorriso compiaciuto che mi faceva capire che stava per farmi un 'brutto scherzo'.
"Lo so che posso fidarmi di te, Kathy". Silenzio e shock da parte mia. Sconcertata e ancora un po' arrabbiata, chiesi in modo severo: "Cosa?!!". Poi, in modo sospettoso, in un discorso deliberatamente lento, fissandolo dritto negli occhi: "Come...lo...sai?". Avevo la sensazione che mi stesse spiando, ho anche pensato che avesse messo delle cimici nel mio telefono.
La sua risposta, mentre aveva ancora il sorrisetto, ma aggiunse anche gli occhi strabici: "Ho i miei metodi". 
"Aha" pensai. "Mi sta spiando allora".
"SO CHE POSSO FIDARMI DI TE". Immagino che, in base alla mia reazione, che non è stata di quelle felici, poteva dire di aver bisogno di dare ulteriori spiegazioni. "Io devo capire, Kathy. La maggior parte delle donne avrebbero potuto rivolgersi alla stampa adesso o aver detto a tutti che conoscono i miei sentimenti per te, e come trascorriamo il tempo insieme, e...beh... Tu non l'hai fatto. Sai quante relazioni con me sono state rovinate da qualcuno a cui ero interessato perchè sono andati alla stampa? Non hai parlato della nostra relazione nemmeno con qualcuno del gruppo qui! (Vero...Non ho mai parlato di nessuna relazione personale con nessuno... MAI...nemmeno ad un amico/a quando sapevano che stavo frequentando qualcuno. Quella era una mia abitudine da molto prima che incontrassi Elvis, e l'ho portata avanti per tutta la mia vita. Non so perchè...sono solamente fatta così... (Ma...COME LO AVEVA SAPUTO? Mi allontanai da lui). Con lui avevo abbastanza buon senso per sapere che era molto più serio assicurarsi che questa relazione rimanesse privata. Forse a causa del mio essere cresciuta nell'ambiente dello spettacolo ed aver lavorato con moltissimi grandi artisti nella mia carriera.
"Non voglio che nessuno lo sappia, Elvis. Sono sicura che molti nel gruppo ne hanno sentito parlare, ma...potrebbero pensare noi non stiamo ancora...capisci cosa intendo". Lui sorrise: "Uh, huh. Capisco. Sei una donna forte, Kathy...una donna forte. La maggior parte non potrebbe capire il rapporto che abbiamo adesso, ma capiscono che voglio starti più vicino. Diamine, gliel'ho detto".
"Cosa?". Rimasi senza fiato quando me lo disse. Lui aveva questa terribile abitudine di dirmi esattamente quello che diceva a qualcuno di noi...ed aveva, in special modo, l'abitudine ancora peggiore di vantarsi davanti ai ragazzi intorno a lui. Il suo senso dell'umorismo era crudo davanti a loro, ma era sempre un perfetto gentiluomo davanti a me. "Ho imparato questo linguaggio volgare sotto le armi...scusa, tendo a spifferare a volte tutto quello che dovrebbe rimanere privato. Mi dispiace, tesoro...mi dispiace". La sua voce si alzò un po' qui, così sì, ero in grave stato di allerta mentre continuava.
"Sento come se non riuscissi ad avvicinarmi a te...awwww...anche se mi sento più consapevole di te e più vicino a te di qualsiasi altre persona abbia incontrato! Dannazione, Kathy. Io non...questo amore che ho per te...è...è...è così diverso! E' ogni tipo di amore io possa immaginare ed ho bisogno di te!".
Non dissi niente per un secondo. "Sento di non andare abbastanza bene per te. Riesco solamente a visualizzarti con una delle più belle bionde tipo Marilyn Monroe o Lana Turner e non con la piccola brunetta di tipo medio come me".
"Non è quello che mi importa, Katheeee!!!". Allungò il mio nome all'infinito. "Mi interessa la persona! Ogni donna a cui mi sono interessato voleva solamente pubblicità...voleva una carriera, lo sai? Tu non sei così! Ma non potrei mai chiederti di rinunciare alla tua carriera, dannazione!". Mentre si appoggiava sul suo cuscino, con le braccia sotto la testa ed un mezzo sorriso sforzato: "Una persona nella famiglia nello show business è abbastanza, o no".
L'ho interrotto mentre fissavo il soffitto... "Una persona nella famiglia...nello show business...è troppo".
Eppure...sentivo le stesse cose riguardo questo strano tipo di amore per il quale non riesco a trovare un nome, che stava diventando sempre più serio di giorno in giorno... Stava diventando sempre più difficile mantenere la relazione platonica che condividevamo. Sapevo che l'amore che sentivo per lui stava inevitabilmente andando verso la direzione di una situazione molto più seria, a meno che non ci mettessi fine non andando con lui in tour. Il mio problema? Oltre ad essere "senza esperienza", mi preoccupavo 'Se dovessi rimanere fisicamente coinvolta e la situazione venisse scoperta, chi mai al mondo potrebbe capire il mio non volermi sposare a questo punto della mia vita, e se mai frequentassi un altro uomo o decidessi di sposarmi in futuro, quali sono le possibilità di trovare un uomo sufficientemente forte a livello emotivo per non paragonarsi ad Elvis. Inoltre, se tutto diventasse pubblico, cosa succederebbe alla mia carriera nella musica sacra, nella musica gospel? Questo amore che provo per lui, che stava crescendo giorno dopo giorno, sicuramente mi avrebbe portato non solo a sentirmi a disagio perchè non avrei potuto spiegarlo a  nessuno, ma avrebbe potuto mettere in pericolo la mia carriera. Assolutamente mi importava quello che le persone pensavano e sapevo oltre ogni ragionevole dubbio che pensavano il peggio, non importa quale grado di vicinanza avessimo Elvis ed io in quel momento. Per carità, non avrebbero mai creduto che avevamo condiviso lo stesso letto insieme per tutto quel tempo senza aver ancora consumato l'aspetto fisico della nostra relazione'.
Questa è una delle motivazioni per la quale ci ho messo dieci anni dopo la morte di Elvis per scrivere un libro. Non volevo, ma quando mi è stato chiesto se mi sarebbe piaciuto, ho deciso di farlo per molte ragioni. Primo, una conversazione che ho avuto con lui mentre stava morendo e mi stavo occupando di lui mentre soffriva enormemente. Una in cui trascorreva ore a chiedersi come la gente si sarebbe ricordata di lui. "Non si ricorderanno di me. Non ho mai fatto niente che durasse. Non ho mai fatto un film classico oppure..." e così via. Quella conversazione è ben nota adesso, ed andrò a quelle notti in cui entrambi sapevamo che la fine si stava avvicinando...in modo dettagliato in un altro capitolo.
L'unico modo in cui potrei spiegare alcune idee sbagliate su di lui era finalmente rivelare la nostra relazione. Era l'unico modo in cui potevo spiegare quanto lo conoscessi bene...rivelando l'intima relazione che abbiamo avuto. Con Quel libro ho avuto problemi con l'editore, non l'ho mai modificato, poichè è stato messo velocemente in stampa prima di essere pronto, così non l'ho potuto promuovere. Il "succo" di una parte della storia era lì, ma cose come quella che segue furono scritte dallo scrittore che mi intervistò. Lui scrisse che non ero mai stata in una stanza da sola con un uomo prima. Non è così, e nelle mie note, pronti per la modifica? la spiegazione necessaria doveva essere aggiunta. Come vi ho raccontato precedentemente, quando si viaggia on the road essendo l'unica donna con un gruppo di uomini, oppure una di poche donne, spesso eravamo in stanze di albergo insieme come amici, platonicamente. Proprio molte, molte cose come questa non sono mai state chiarite. Una deve esserlo in modo molto, molto attento proprio parlando con qualcuno, scegliendo le parole molto attentamente, "troppo attentamente" in effetti. Inoltre, gli scrittori si prendono libertà e non sono corretti finchè la persona proprietaria della storia...in questo caso io...fa delle modifiche, spiega. Non ho mai voluto scriverne un altro finchè voi, i fans, avete fatto domande qui su FB, e avete condiviso fotografie, nastri, storie con me che mi hanno ricordato di quante cose non ho mai parlato. Pertanto...eccomi qui nuovamente. Ora vedo e credo sia importante condividere come si è comportata questa figura storica con me, e soprattutto...mi sento in debito con lui nel dover condividere un grado di comprensione che è mancato in tutti i ritratti che sono stati fatti della sua storia. La storia di un genio...un genio il cui successo commerciale ha oscurato la sua genialità...e come "il più grande interprete della canzone".

Nota: Devo aggiungere questa storia "da qualche parte": gli scrittori che intervistano una celebrità. Non c'entra nulla qui. La mia prima lezione sulle interviste. Le Sweets vengono intervistate nel loro camerino. Stavamo andando a cenare insieme. Tutte le domande riguardavano loro, le Sweet Inspirations (degne di libri su di loro, le loro persone...nella storia della musica). Mentre stavo aspettando, la ragazza fece una domanda riguardo Elvis e come era lavorare con lui. Myrna la interruppe subito. "E' un'intervista su di noi?...o riguarda Elvis!?". In quel momento rimasi a bocca aperta, vedendo Estelle, Sylvia e Myrna diventare scortesi, LOL. L'intervista che avevo sentito era tutta fatta di domande riguardo le Sweets ed il rifiuto a rispondere ad una domanda su Elvis: come era lavorare con lui. Hmmm. Perchè? Mi chiesi. La rivista uscì e sulla copertina? Titolo gigantesco: "Ragazza di colore rivela i segreti della vita amorosa di Elvis". Uh Huh. Yep. Questo è quello che "loro" fanno.  Una volta che confermano di averti parlato...in questo caso con le Sweet Inspirations, sono liberi di inventarsi e scrivere qualsiasi cosa. QUALSIASI. Elvis ci chiamò al piano di sopra e mentre stavamo seduti sul pavimento guardando questa spazzatura, Lui chiese a Myrna: "Hai fatto tu questo?". Lei ovviamente scosse la testa dicendo "NO". Mi intromisi e gli dissi: "Sono stata testimone dell'intera intervista! Sono state TUTTE domande che riguardavano loro! Le Sweets! E a proposito, ho pensato che loro (le Sweets) fossero state scortesi quando si sono rifiutate di rispondere ad una domanda su di te! Come è lavorare con te! Elvis! Loro si sono rifiutate anche di rispondere a questa sola domanda su di te! E quella ragazza si è presa la nostra ora di cena scrivendo un libro su di LORO?". Questa fu la mia presentazione ai cosiddetti giornalisti e...beh...sapete il resto. E' successo in seguito con me, più di una volta. Ahem.

ORA TORNANDO AD ELVIS ed al mio tentativo di spiegare quanto fosse orribile quella decisione di andare o non andare per quanto riguarda la storia di Phoenix. Buon Dio! Andrò mai a Phoenix? Ed a proposito, amici miei di Facebook che mi state osservando, prendendomi in giro, pubblicando contorni per il nuovo libro che solo voi potete leggere ora...VI SENTOOOOO...cantare adesso "Quando arriverai a Phoenix, Kathy...saremo "base del terreno o cibo per pesci" la la leeeee! Ma ricorda, Tu sei l'unica che l'ha chiesto!".



Oh, beh, voi mi conoscete abbastanza bene adesso per sapere che non ho mai avuto paura di prendermi in giro. Nota: la fotografia sopra. Steve (Martin) ed io mentre recitiamo la nostra commedia musicale di successo per gentile concessione di Morris Walker, di Steve e del mio aimco, della scuola superiore, dal suo libro "The Magic Years", disponibile in vendita online. In realtà possiedo una copia di questa foto, ma desidero condividere questa copia del libro di Morris, così ne venite a conoscenza e potete acquistarlo. Questo libro e la mia collezione contengono altri racconti e fotografie dei nostri anni incredibilmente divertenti passati insieme. Sì, eravamo Maestri del prenderci in giro, ed ancora oggi non abbiamo idea del perchè il pubblico ridesse così tanto e per così tanto tempo, tanto che il nostro numero di 5 minuti "stupidi" diventò di almeno 10 minuti, poichè dovevamo aspettare che le risate si calmassero. Questo distruggeva i nostri "tempi comici". Posterò altre fotografie in seguito (questa parola..."in seguito"...mi sta dando sui nervi).

Anche Elvis diceva: "Visto che sei anche tu nell'ambiente dello spettacolo, sai quanto è importante non far sapere di malattie a promotori, agenti, proprietari di locali ed a tutti. Se l'avessi detto ad Uno dei ragazzi eccetto Charlie...si sarebbe venuto a sapere e non sarei più stato ingaggiato. Cacchio, non avrei più lavorato! Nessuno avrebbe mai rischiato il valore di milioni di dollari di vendite di biglietti o affittato un auditorium per le persone che venivano a vedermi. Anche il pubblico non sarebbe stato felice...tutti avrebbero pensato a quanto stavo male".

Ora, questo è vero. Nell'ambiente dello spettacolo...ed io ci sono cresciuta dentro...(la mia intera famiglia ci stava dentro molto prima che io nascessi)... non si parla proprio e non ci si rende consapevoli delle malattie. PER NIENTE.
Ad un certo punto lui ha rivelato una delle cose più importanti e profetiche riguardo se stesso.
"Mia Madre è morta a 42 anni...ed io morirò a 42 anni. So esattamente quanto tempo mi rimane, Kathy". Poi proseguì raccontandomi delle malattie genetiche che aveva ereditato dalla parte della famiglia di sua madre. "Ho una condizione simile al cancro del fegato (anemia perniciosa). Il mio corpo non riesce ad assimilare le vitamine B. Il mio cuore è grande il doppio da una parte rispetto all'altra (tipo di condizione del cuore dell'atleta e malattia cardiaca congestizia), pertanto la mia pressione sanguigna è sempre alta. Ho ritenzione di liquidi. Mio fratello gemello è morto alla nascita per tutto questo. Ho un colon spastico, ed è troppo lungo. I medici vogliono operarlo, ma...non voglio andare in un ospedale, mentire ed aspettare di morire!".
Non ha menzionato il glaucoma in quel momento, ma ha continuato con "Ho un'insonnia patologica. Non riesco a spegnere il cervello. Papà ed io siamo sonnambuli". (In effetti, questa è un'altra ragione dietro al perchè per sicurezza delle persone stazionavano alla porta...Per assicurarsi che non fosse sonnambulo come faceva da bambino. Una volta è anche uscito in strada con solo la biancheria addosso. "Mi sono vergognato da morire").
La cosa strana è questa: Sua madre, secondo i documenti, è morta all'età di 46 anni. Ora, lei aveva cambiato la sua età su diversi documenti per potersi sposare, per avere un lavoro, ecc. Ma la maggior parte delle persone nella sua famiglia dicono che aveva 46 anni. E...a proposito...nella famiglia dalla sua parte...quasi tutti sono morti tra i 42 ed i 46 anni. Se voi studiate le sue fotografie e di altri della sua famiglia, noterete gli occhi cerchiati di nero, ed alcune altre stranezze.
(Tutte queste condizioni ed altre...sì, altre...sono state confermate da molti medici. Solo ricordate le ragioni per cui coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo non rivelano le loro malattie. Non solo per gli ingaggi ed i milioni di dollari in ballo, ma un'altra serissima ragione. L'assicurazione. Lascerò questo argomento inerente l'assicurazione per un'altra volta).
Elvis non mi disse soltanto una volta che sarebbe morto all'età di 42 anni! Mi disse questa cosa moltissime volte nel corso degli anni! Beh...Era la persona più "paranormale" che abbia mai conosciuto...ma ovviamente questo non ha valore nei documenti legali. La risposta alla sua convinzione che sarebbe morto all'età di 42 anni, come è stato, è ancora un punto di domanda. Ho sentito un'intervista a Lisa Marie una volta, nella quale lei tirò un grosso respiro nel dire: "Sono stata così felice di aver superato i 46 anni. Credo di avere i geni di mia madre".
Sarei negligente se non parlassi anche di alcune questioni molto gravi delle quali si stava occupando Elvis in questo momento. Ci fu un uomo che inviò una foto di Elvis con una pistola disegnata sopra il suo cuore dicendo "Questo sei Tu". E chiedeva anche denaro per "Non" ucciderlo sparandogli mentre era sul palcoscenico. A tutti noi era stato detto di metterci a terra se fosse successo qualcosa con questo uomo. Questa minaccia venne presa seriamente, pertanto c'era un'ambulanza che aspettava proprio fuori dallo showroom nel caso avesse messo in pratica la sua minaccia. Vernon ed Elvis decisero di non pagare l'idiota. La maggior parte delle volte, se qualcuno faceva una minaccia, non veniva presa seriamente. Ce n'erano un sacco in questo periodo di Agosto, insieme a minacce di rapimento. Come ciliegina sulla torta, questo è stato il periodo in cui una donna di nome Patricia Parker gli fece causa per paternità. Elvis richiese un esame del sangue ed un test rilevatore di bugie ed ha superato entrambi i test, dimostrando di non essere il padre. Questo caso andò avanti per un po' di tempo, a causa dei potenti avvocati che la donna aveva assunto. Una notte mentre stavamo per addormentarci, Sonny entrò nella stanza e disse ad Elvis: "Ora, quando sarai in tribunale lei probabilmente tenterà di superare i fans che ti chiedono l'autografo, così potrà notificarti altri documenti. Beh...quello è esattamente quello che successe. Lui era così arrabbiato con questa donna, con cui aveva fatto una fotografia, ma con cui non aveva avuto nessun coinvolgimento, che stava tremando mentre diceva: "Non ho avuto niente a che fare con quella donna, Kathy! Farò qualsiasi cosa necessaria per dimostrarlo. (In seguito, e non sono sicura della data in questo momento, ma farò una ricerca, disse: "Ho passato i test! Il test del sangue ed il test del rivelatore di bugie! Lei ha chiesto 1.000 dollari al mese per il mantenimento del bambino. (Non sono nemmeno sicura dell'ammontare, ma devo fare una ricerca). Non credo davvero che fosse il padre. E vi dirò il perchè. Non era il tipo di uomo che si negava al figlio che aveva generato. Inoltre, questo è uno stratagemma comune nelle donne... Ne sono stata testimone in precedenza ed ho sentito innumerevoli storie da altre celebrità maschili...di questo tipo di estorsione. Lei ha alimentato questo caso per lungo tempo, e quando Elvis fece qualsiasi testo...passò. La più seria preoccupazione antecedente a Phoenix, ed il tizio ha fatto preoccupare Elvis e chiunque altro...fu la minaccia di morte. Tutti noi eravamo seriamente preoccupati per questo tizio.

Tutto quello che potevo fare era abbracciarlo, confortarlo mentre lui cercava di mettere questi orrori in una scatola da qualche parte nella sua mente, ed aiutarlo a concentrarsi sull'entusiasmo del tornare finalmente davanti ai suoi fans.

Ricordo che tentavo così duramente di rassicurarlo che sarebbe andato tutto bene, e meditavo con lui per eliminare le paure, mentre allo stesso tempo...tremavo dentro di me al pensiero di "omicidio sul palco, rapimento in un corridoio o in una stanza, e donne ovunque come Patricia Parker". Nel momento più emozionante e luminoso della sua vita e della sua carriera, si manifestavano le più buie e terribili minacce. Mi sentivo così indifesa. Volevo solamente cancellare le cose brutte, calmare il suo spirito e ricordargli che stava per realizzare il suo sogno. Quello che aveva aspettato e desiderato tanto, programmato. Questo sogno che stava per realizzare finalmente...sì finalmente...era alle porte, aspettava solo che venissero aperte nell'arco di un giorno o due.

C'erano così tante cose che lui veramente voleva che sapessi di lui. Lui desiderava fortemente portarmi dentro il suo mondo, per vedere la sua bella mente curiosa, che lui stesso aveva istruito...per aprirsi, esporsi e permettermi di sentire il suo cuore...per comprendere il suo vero essere. E lui voleva questo così tanto, da raccontarmi troppo in quelle prime due settimane per raccontarlo qui adesso. Molto altro ancora. Quelle rivelazioni sono ancora chiare come il cristallo per me... Credo perchè stavo iniziando a conoscerlo, così mentre condividevamo quei momenti di esplorazione delle vite l'uno dell'altra, prestavo attenzione, e...mi sono ritrovata ad amarlo sempre di più ogni giorno.


Per quanto riguarda le note come questa, mi chiedo se le modifiche che ho fatto in queste ultime settimane alla maggior parte delle note più recenti, lo faccia vedere alle "condivisioni". Qualcuno lo sa? Ne dubito. Alcune di quelle "modifiche" sono importanti.

Tutti i diritti riservati a Kathy Westmoreland.
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Il testo originale potrebbe venir modificato da Kathy Westmoreland.

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