KATHY WESTMORELAND - NO, NON VIAGGERO' MAI PIU'!

Oggi, 27 Maggio 2018, Kathy Westmoreland ha scritto una nota, come fa abbastanza spesso da qualche tempo, nel suo profilo Facebook, per condividere con i fans di Elvis Presley i suoi ricordi ed il suo enorme affetto per lui.
Proponiamo qui la traduzione del suo ultimo post.



Sto condividendo molti giorni con Elvis, mentre ci stavamo conoscendo.
Troppi ricordi da postare oggi, ma ho iniziato a scrivere di quei giorni. Giorni pieni della rivelazione della sua anima a me riguardo tutta la sua vita.
Oggi dovrei andare avanti ed occuparmi più tardi di tutto questo, quando avrò finito con quel libro.
Ancora una volta sono nella condizione di gettarmi in un post/nota, pertanto per favore capite che questo è solo l'inizio di una nota troppo lunga...ed ha bisogno di molte, moltissime correzioni. C'è così tanto in questo paragrafo!
Per favore non dite "Mai dire mai", d'accordo?  Oppure dovrei dire "Mai dire...MAI DIRE MAI PIU' ". 
Smettetela adesso...posso sentirvi. Comunque "to be continued" è necessario anche qui.
Nel momento in cui sono arrivata a Phoenix e...non importa...
Partiamo da pochi giorni prima che iniziasse il suo tour successivo. Prima fermata: Phoenix.
Dovevo rimanere fuori solo pochi giorni e non vedevo l'ora di tornare a casa mia, ai miei cavalli, i miei cani e tutte le mie abitudini.
Non vedevo l'ora di concedermi qualche giorno di pausa prima dello show per il  canale TV CBS, che Jimmy Joyce aveva programmato per 6 di noi, suoi cantanti/ballerini (3 ragazze, 3 ragazzi)...per iniziare...
Avevamo terminato le stagioni del "Red Skelton Show" ed ora si proseguiva con il "Tim Conway Show", più le sessions in studio tutte le volte in cui venivo chiamata.
Avevo molti pensieri improvvisi, del tipo "Mi mancherà".
Aveva rivelato se stesso come un amico prezioso con cui mi sentivo finalmente a mio agio.
Avevo trovato qualcuno che mi capiva, tanto quanto io capivo lui. Non mi sentivo sotto pressione nel dover "spiegare" me stessa. Stavamo bene l'uno con l'altra.
Avevo buoni amici, sì, ma persone che non avrebbero mai potuto capirmi completamente. 
Lui ed io eravamo molto simili.
Mi sono sentita isolata, sola, e sì...triste finchè non l'ho incontrato, anche se avevo amici a cui volevo bene. Ho avuto un'esperienza simile il giorno in cui ho incontrato il mio amico Steve (Martin).
Steve ed io vedevamo la vita da un' altra angolazione. Una cosa che la maggior parte delle persone non riesce a fare.
Noi vedevamo tutte le cose della vita in modo ridicolo ed esprimevamo quel concetto quotidianamente, mentre affrontavamo il nostro ultimo anno alla scuola superiore, insieme al suo amico d'infanzia Morris Walker. Noi tre venivamo chiamati "Peter, Paul, and Almond Joy". Ed i nostri giorni erano pieni di creatività e delle più grandi risate che si potessero fare. Ridevamo di tutto.
Elvis ed io facemmo colazione con qualcuno dei ragazzi, che lavoravano per lui in quel periodo, al tavolo da pranzo della suite. Dico poche cose perchè la maggior parte dei ragazzi, di cui avete conoscenza oggi, non erano lì in quei giorni iniziali a Las Vegas.
Charlie Hodge c'era, ovviamente; Joe Esposito, Red e Sonny West, insieme a Lamar Fike e Felton Jarvis (il produttore di Elvis, che si occupava del suono con Bill Porter). Sarei negligente se non menzionassi Patti Perry, che era la parrucchiera di Elvis ed un'amica importante negli anni del suo ritorno.
Che unica, buona persona, con una bassa voce roca, e bravissima parrucchiera. Solitamente lei arrivava dopo gli spettacoli, così non era al tavolo quella sera.
Mentre stavamo finendo ed iniziando ad andare ognuno per conto proprio, mi sono alzata dal tavolo per andare nella mia stanza a farmi la doccia, cambiarmi e dirigermi al piano di sotto verso i camerini, Elvis mi guardò. Uno di quelli che diceva: "Sta per succedere qualcosa".
Si alzò per accompagnarmi alle porte d'ingresso della suite e poi disse: "Ci vediamo giù tra un minuto". Ricordo di aver pensato: "E' strano. Ci vediamo sempre prima dello spettacolo".
"Okay", lo guardai come per dire "Cosa sta succedendo?" e lui mi rispose: "Te lo dico tra un minuto" e fece un sorriso enorme. Sembrava un po' nervoso o ansioso!
Quando arrivai nell'area dei camerini e prima di raggiungere il mio camerino, Elvis arrivò e mi prese per un braccio, quasi trascinandomi nel suo camerino. Indossava pantaloni bianchi, stivali, ed una camicia turchese nel suo stile preferito a quel tempo (le camicie di colori diversi, che sembravano avere una fascia ed una balza che si estendeva sulle mani).
Si sedette sul letto da una piazza, ed appoggiò la testa ed il corpo contro il muro, con un ginocchio appoggiato, mentre l'altra gamba dondolava nervosamente dal bordo.
Rimasi piuttosto scioccata per quello che mi disse; i suoi occhi brillavano ed il suo sorriso era esitante.
"Kathy, voglio che tu venga con me in questo tour". Io, normalmente con la risposta veloce, ho fatto una pausa.
"Cosa?" ho risposto scuotendo la testa "Noooo".
Ho fatto un'altra pausa, mentre il silenzio rompeva la barriera del suono. Mi fissò nervosamente, mentre stavo in silenzio guardando indietro.
"No grazie" dissi educatamente. "Lo sai che ho passato anni sulla strada ed ho deciso molto tempo fa di non viaggiare mai più, ricordi? Ecco perchè ho deciso di lavorare in studio".
Lui ha sospirato e poi ha tentato di persuardermi, mentre batteva nuovamente la testa contro il muro.
"Non ti fa male?" mi chiedevo. L'aveva già fatto prima, la sera in cui ci siamo incontrati, se avete letto quella nota. Si era dimenticato che poteva farsi male alla testa, immagino.
Ha rivendicato con un "Beh, sai...come ti ho detto, ricordi?...Tornare di fronte alle persone è stato il mio sogno per anni. E devo viaggiare per farlo, tesoro".
"No...non posso farlo. Devo tornare a L.A. e la stagione in TV sta per iniziare, insieme alle sessions di registrazione programmate e..." venni interrotta.
"Ma, Katheeeee! Questo sarà diverso. Sarà su un aereo privato (mentre muoveva una mano avanti e indietro), non dovrai mai portare una valigia, puoi portare tutto quello che vuoi ed è SOLO PER SEI GIORNI".
Un grande sospiro ed un grande "Ahem" per come lo ricordo adesso. "Va bene! Solo sei giorni...solo sei giorni!"
Bene, ora sappiamo tutti che non ha funzionato, giusto? Lui iniziò a parlare velocemente.
"Mi costerà un milione di dollari fare questa cosa, ma non mi interessa. Mi costerà 30.000 dollari solo affittare il Forum di L.A.! Io devo provare Kathy...per vedere se le persone verranno ancora a vedermi! Forse si sono dimenticate di me, non interesso più a nessuno, sai? (Voleva la mia compassione? Non riuscì ad averla). Tutto quello a cui riuscivo a pensare era quanto non volevo viaggiare ancora, facendo spettacoli ogni sera specialmente.
Non avere nessuna risposta da me provocò in lui dire: "Forse nessuno si farà vivo!" (sembrava un po' spaventato mentre lo diceva, con gli occhi sbarrati e fissava il vuoto). 
Capite? 
"Ho bisogno di averti con me! Ti voglio con me".
Oh, perchè ha dovuto parlare di questo adesso? Era quasi ora di andare in scena ed io dovevo truccarmi e vestirmi...tutto questo mi frullava nella testa, mentre la scuotevo in un "No...non posso proprio...farlo" (volevo dire "Non voglio", ma...).
"Per favore! Per favore?!" fingeva di supplicare.
Gli risposi con la migliore risposta che potevo; sapevo che dovevo fare in fretta: "Lascia che ci pensi. Non so ancora se avrò tempo libero, potrei essere chiamata anche prima di andare via di qui per una session in studio prima che inizi lo show televisivo!" (il mio cervello urlava "Nooooooo"). Il mio cuore diceva: "Vorrei poter stare di più con te, ma non per strada". 
Già mi sentivo esausta all'idea di passare 6 giorni fuori.
"Lasciami pensare ok?! Ma nel frattempo, tu hai davvero bisogno di trovare qualcun altro, ok?". Questo mi spezzava il cuore un po', ma la mia carriera, che doveva venire per prima, mi stava aspettando. Una carriera che era veramente sbocciata, che mi aveva impegnata per anni per arrivare dove ero arrivata.
Ero felice di poter cantare in voci diverse o stili, come si addice ad una cantante di studio (non ero ancora catalogata come..."high voice") e poter mantenere il mio ranch pieno di tutte le cose che amavo e godermi la vita con più tranquillità. Senza valigie!
Dopo costume e trucco, sono corsa a fare visita alle Sweets, finchè non sono dovute salire per l'apertura del concerto, poi sono entrata ed uscita dal soggiorno del camerino di Elvis per bere un po' di tè caldo con limone e miele per la mia voce. Quando è arrivato il momento di salire per Elvis...era anche il mio momento.
Mentre stavo in piedi sul lato sinistro del palco, lui è arrivato saltando vicino a me, come se fosse sceso dalle travi, sorprendendomi nuovamente, chiedendo, mentre piegava la testa leggermente di lato, facendo un sorriso a labbra chiuse: "Allora, non hai ancora deciso?", trattenendo una risata.
Gli dissi un "NO! Ovviamente no!" con un cipiglio, mentre scuotevo la testa nuovamente.
"Mi stai prendendo in giro? Sono passati solo 45 minuti e difficilmente ho avuto tempo di ragionarci sopra. Oh, tu sei pazzo!". Lui ridacchiò.
Ancora una volta eravamo le uniche due persone che non erano al loro posto all'inizio dello spettacolo; così, mentre ci veniva da ridere per questo, ci siamo accorti che la nostra battuta d'entrata era passata da tempo.
Corsi fuori per prendere il mio posto e sentii il rumore dei suoi stivali correre attraverso il backstage mentre raggiungeva il lato destro del palco.

Copyright Kathy Westmoreland - 2018