"MY LIFE WITH ELVIS" DI B. HARTLEY YANCEY: LA POVERTA' DELLA FAMIGLIA PRESLEY

In questo stralcio del suo libro, la signora Becky Hartley Yancey - che ha lavorato a Graceland come segretaria per la famiglia Presley - racconta il momento in cui Elvis Presley ed i suoi genitori hanno lasciato Tupelo, nel Mississippi, per trasferirsi a Memphis, nel Tennessee in base ai ricordi di Vernon Presley.

"Elvis ha lasciato quella casa quando aveva tredici anni. I suoi genitori hanno impacchettato le poche cose che possedevano in sacchi di carta e scatole di cartone ed, in una vecchia Plymouth del 1939, si sono diretti a Memphis.
Il signor Presley aveva saputo che avrebbe potuto avere la possibilità di trovare un lavoro stabile lì. Era il 1948. (N.d.R.: Esattamente era il 06 Novembre 1948).
Il signor Presley ha raccontato che, all'inizio, erano messi peggio di come stavano nel Mississippi. Erano molto poveri ed il signor Presley ha stipato la sua famiglia in un appartamento nelle zone più squallide di Memphis, a circa un miglio dal fiume Mississippi.
Cucinavano su una piastra calda e condividevano il bagno con altre tre famiglie.
Patsy chiese al signor Presley se si ricordava di aver avuto gli scarafaggi in quell'appartamento. Se lo ricordava.
"Erano gli scarafaggi più grandi che avessi mai visto" diceva, facendo una smorfia di disgusto con la bocca. "Alcuni erano lunghi almeno un paio di pollici, e non c'era niente che potessimo fare per liberarcene. Potevi ucciderne qualcuno, ma prima che facesse buio tornavano". 
C'erano dozzine di persone che vivevano in cuccette nella vecchia casa in Poplar Street, e non c'era modo di liberare una stanza dagli scarafaggi, poiché avevano infestato tutte le altre.
I Presley hanno imparato a convivere con loro, come hanno imparato a convivere con altri disagi. Era solamente un altro inconveniente di essere poveri.
Ad Elvis mancavano solo poche settimane per completare il suo primo anno alla Humes High School quando la sua famiglia ha ricevuto l'approvazione per abitare nelle case popolari, così si sono trasferiti in un appartamento con due camere da letto nei  Lauderdale Courts, parte di un progetto di 433 unità, proprio dall'altra parte della strada rispetto alle baracche delle famiglie di colore più povere della città.
Il signor Presley ricordava che c'erano molte cose che non andavano bene, ma i problemi erano nulla in confronto alla disgrazia dell'appartamento tipo scatola da scarpe in cui avevano vissuto a Poplar Street.
C'erano un'infinità di documenti da capire, però, e c'era sempre qualcuno che veniva ad ispezionare il loro appartamento e quello di tutti gli altri.
Quando il signor Presley ne parlava, la sua voce si faceva bassa, rauca e debole. Sembrava provenisse da qualche parte nel profondo del suo petto. Lui odiava quei documenti.
Il lato peggiore di tutto quello che ha raccontato, era che, ogni volta che sembrava che lui e Gladys stessero migliorando la loro situazione familiare, facendo qualche dollaro in più o risparmiando qualche spicciolo, qualcuno che faceva parte dell'autorità abitativa poteva decidere che guadagnavano troppi soldi ed avrebbero dovuto trasferirsi.

Non era per niente bello essere poveri, disse: "Dovevi stare sdraiato sulla schiena e, se provavi ad alzarti, qualcuno ti diceva di stenderti di nuovo. Dovevi accettarlo, oppure te ne dovevi andare". 
Alla fine del 1951, il signor Presley si era trovato un lavoro fisso, ma pagato poco, guadagnando circa duemila dollari all'anno con la United Paint Company a Memphis.
Il signor Presley lavorava come aiuto infermiere ed ha iniziato ad ottenere quattro dollari al giorno per i fondi familiari. Quando il signor Presley ottenne un aumento di dieci dollari alla settimana, fece aumentare il reddito familiare ben oltre il limite di ammissibilità dei tremila dollari stabilito dalla Memphis Public Housing Authority per rimanere nel progetto, così venne comunicato ai Presley che avrebbero dovuto trasferirsi.
Sig. Presley ricordò che l'autorità abitativa decise di lasciarli rimanere dopo che sua moglie lasciò il suo lavoro.
"Semplicemente non ti lasciavano migliorare la tua situazione" diceva, scuotendo la testa come se ancora non riuscisse a capire il ragionamento burocratico.
Il signor Presley aveva trentanove anni quando lasciò la casa popolare, la fabbrica di vernice e la povertà alle spalle grazie ai primi successi di Elvis nel mondo della discografia. Per la maggior parte, quando parlava dei tempi difficili, il signor Presley non dava l'impressione che i ricordi fossero tutti così brutti per lui. Erano, dopotutto, ricordi che condivideva con la madre di Elvis, e non ho mai sentito il signor Presley o chiunque altro dire qualcosa di brutto su di lei. Tutti quelli che l'avevano conosciuta, dicevano la stessa cosa: era una donna gentile, dolce e amorevole, devota alla sua famiglia.
Anche il signor Presley ed Elvis erano devoti l'uno all'altro. Ho imparato presto che, se avevi problemi con uno, non potevi aspettarti di andare dall'altro e dire che suo figlio o suo padre avevano fatto qualcosa di sbagliato. Sarebbe stato un buon modo per ritrovarti definitivamente fuori dai Cancelli della Musica (di Graceland).
Quando Elvis parlava di suo padre lo chiamava "Papà" e gli parlava sempre con rispetto.

(c) Becky Hartley Yancey