INTERVISTA A LISA MARIE PRESLEY - LARRY KING SHOW 2003



Nel 2003 Lisa Marie Presley è stata ospite del celebre programma "Larry King Live" trasmesso dal canale CNN. In quell'occasione ha rilasciato un'intervista della durata di un'ora, durante la quale sono stati affrontati tanti argomenti: il rapporto con suo padre, la notorietà del suo nome, i problemi che ne conseguono, la sua musica e molto altro...
L'intervista è stata trasmessa sul canale CNN a Maggio 2003. 

LARRY KING: Questa sera, Lisa Marie Presley, unica figlia di Elvis Presley, ex moglie di Michael Jackson ed ora cantante a pieno titolo. Avete letto di lei nei tabloids, ora sentirete tutto direttamente dalle sue labbra in una rara ed approfondita ora dedicata alla sua persona.
E' un grande piacere dare il benvenuto a Lisa Marie Presley al Larry King Live, l'unica figlia di Elvis Presley e Priscilla Presley, precedentemente sposata con Michael...sapete già tutto.
Il suo album di debutto "To Whom It May Concern", è entrato nella classifica Billboard alla posizione 5.
Rolling Stone ha assegnato all'album 3 stelle, dicendo: "Lisa Marie si sfoga e rende orgoglioso il suo papà. Se è all'altezza del potenziale mostrato in questa occasione, la figlia del Re del Rock ha la possibilità di diventare la Regina del Rock".
Hai sempre cantato?

LISA MARIE PRESLEY: Da quando avevo 20, 21 anni. Ma non per tutti, sai, era un mio modo per superare certi momenti...

Allora perché adesso?
Mi ci è voluto un sacco di tempo per avere il giusto stimolo per farlo, ho usato il disco come uno sfogo, un mezzo per (incomprensibile) per molto tempo... Pertanto questo è qualcosa del tipo...

Davvero?
...come se avessi dovuto venire a patti con l'idea che doveva succedere e dovevo sentirmi pronta a dedicarmici completamente. Ci è voluto tanto tempo; ho dovuto crescere come artista, come cantautrice, non facendolo davanti a tutti. E' una specie di...

Tu scrivi le tue canzoni?
Sì, ho scritto l'intero disco; ovvero, l'ho scritto in collaborazione...

Ne ho ascoltato la metà. E' pazzesco. Hai un sacco di talento.
Grazie.

Perché...quando avevi 14 anni, non cantavi?
No. L'ho sempre fatto da quando avevo 3 anni. Ma mai davanti agli altri.

Cosa è cambiato quando sei arrivata a 20 anni?
Oddio. Penso avessi bisogno di iniziare a... Non so, ho semplicemente iniziato a scrivere per aiutare me stessa a superare certe cose, così...

Stavi passando un brutto periodo nella tua vita?
Sì, credo di aver passato davvero dei brutti momenti...

E scrivere ti ha aiutata?
Scrivere mi ha aiutata a superarli, sì. Era molto catartico, molto terapeutico, così l'ho fatto.

E poi, come sei arrivata alla decisione di dire: "Ho intenzione di incidere, di esibirmi, concerti..."
Credo sia successo tutto durante un buon periodo, durante il quale avevo superato il mio secondo divorzio ed ero senza fare niente e qualcuno - Foster - David Foster è venuto a trovarmi. Avevamo lavorato a qualcosa e, sostanzialmente, mi ha detto: "Perché non lo fai adesso? Dovresti farlo, sai, puoi farlo e dovresti" ed è arrivato in un momento in cui, in qualche modo, ero senza progetti nella mia vita, senza obiettivi, non ero sicura di quello che volevo fare ed ho pensato che potesse essere una grande idea incidere un disco, mettere tutto quello che provavo e tutto quello da cui ero passata dentro ad un album.

Dovevi sapere che, con il cognome che hai, non solo quest'album avrebbe attirato gli sguardi e gli ascolti, ma anche un bel po' di pressione.
Lo so.

Come hai gestito tutto quanto?
Ho dovuto mettere tutto da una parte, onestamente, perché se avessi dovuto...

Mettere da parte?
Sì. Se mi fossi messa a pensarci, se mi fossi preoccupata di questo, che è ciò di cui mi sono preoccupata per tanto tempo, non avrei mai fatto quello che era innato nel mio cuore e nella mia anima, così ho dovuto smettere di preoccuparmi di quell'aspetto. Altrimenti diventa qualcosa che intimorisce troppo.

Ma te lo aspettavi, vero? Portando quel nome per tutta la vita, ti dovresti aspettare attenzione, qualsiasi cosa tu faccia.
Sì, quello è il motivo per cui non volevo attenzione, perché se ci sei nato, non vuoi veramente quello che puoi ottenere facilmente, ovvero ce l'hai già, pertanto non lamentarti. Quando quel qualcosa ce l'hai addosso tutto il tempo, non necessariamente lo chiedi. Lo chiedi se pubblichi un disco o se canti davanti ad un pubblico, capisci?

Certo. C'è un doppio senso nel titolo "To Whom It May Concern"? (N.d.R.: "To Whom It May Concern" significa "A chi può interessare")
Probabilmente sì. E' il lato sarcastico della vita. Credo di essere stata simile a quelle persone che sono effettivamente in grado di ascoltare e lasciar perdere qualsiasi cosa.
Ho pensato che il potenziale del disco fosse alto. La figlia della celebrità che cerca di fare un disco e tutto il resto, è come una specie di maledizione e benedizione. Ma il mio obiettivo sono coloro che vorranno ascoltare "To Whom It May Concern" nel suo doppio significato.

L'hai fatto ascoltare a tua madre?
Lei ha avuto la sua copia recentemente.

Solo recentemente?
Sì, perché non sono riuscita ad avere la mia scatola di CD fino a tre settimane fa, poi sono stata fuori città e, quando sono tornata, gliene ho dato uno.

Ti ha detto qualcosa?
Lei. Oh, gliel'ho regalato per Pasqua. E' venuta a trovarmi. Non ancora, non l'ho ancora sentita. Devo chiamarla e scoprire cosa ha da dire.

Scommettiamo che le sarà piaciuto! Sicuramente, devi avere fiducia in te stessa. Lo sai di essere brava.
Non ce l'avevo. Sono molto severa con me stessa, pertanto non potrei mai dire che sono fantastica, sentendomi a mio agio. La maggior parte degli artisti che conosco e che valgono qualcosa, solitamente non si crogiolano in loro stessi.

Cosa significa, Lisa Marie, avere sia i vantaggi che gli svantaggi della vita, che è quello che hai? In altre parole tu puoi far fare un disco agevolmente.
Esatto.

Una donna comune non può entrare ed incidere un album. Tu puoi avere un album pronto. Puoi avere persone famose che lavorano con te, musicisti famosi. Puoi avere i migliori arrangiatori. E' tutto un vantaggio.
Esatto.

Poi c'è il lato negativo. Com'è? Come riesci a bilanciare i due aspetti?
Cerco di non... Come in questo disco, so che avrei potuto avere chiunque e fare qualsiasi cosa, ma ho voluto che tutto fosse a carico mio. Non volevo fare affidamento su altre persone e si potesse pensare che non so fare niente o che ho avuto bisogno di qualche persona per fare qualcosa. Ecco perché non sono molto propensa a fare troppe collaborazioni.

Hai fatto tutto da sola?
Sì. Ho voluto fare tutto. Ho scritto una canzone insieme a Billy Corgan, ma praticamente è tutto lì. Ho messo le mani nell'intera faccenda. Non è che mi sono seduta ed ho avuto delle altre persone che hanno sfornato idee per me.
Pertanto capisci che se sei per conto tuo una volta che inizi; puoi riuscire a portare a termine qualcosa ed, onestamente, se avessi voluto fare un disco pop e essere una regina del pop o qualsiasi altra cosa, quando ero un'adolescente, avrei potuto facilmente chiedere di esserlo, avere contatti con certi autori, che mi avrebbero fatta diventare una pop star. Non è mai stata mia intenzione.

Avresti potuto avere qualsiasi cosa desiderassi?
Esatto. Veramente, sì, avrei potuto, ma questo non significa che tu possa sfondare, capisci? Lo fai, hai talento, e poi dipende da te. Possono farti entrare dalla porta, ma è tutto, capisci?
E quando fallisci, il lato peggiore, quando inizi a crollare, scendi a tutta velocità e non è per niente bello se hai un alto profilo. 

E la gente, certa gente, gente di dubbio gusto, gode del tracollo.
Oh sì, certo.

Hai mai cercato di capire perché alcune persone non vogliono che alla gente vadano bene le cose?Credo...oddio...è...Tutti abbiamo cose belle e cose brutte che succedono e, alcune volte, la parte cattiva è predominante in alcuni a differenza di altri.

Fare il tifo perché agli altri vada male. E' un po' strano.
E' vero. Non so cosa dirti, non ho colpe in tal senso.

Certo, ma in un certo senso siamo tutti colpevoli... A volte ci piace ascoltare storie volgari.
Oh sì. Credo che David Bowie abbia fatto una citazione a riguardo, del tipo: "Le persone vogliono sentire i pettegolezzi, vogliono sapere cosa succede alle altre persone, in modo da poter valutare la loro vita o qualsiasi cosa stiano facendo". Può essere un metodo di valutazione di loro stessi.

Ma tu lo accetti, come tuo padre ha dovuto accettarlo. Una volta che si entra in quell'ambiente, fa parte del gioco.
Certo, a quel punto, devi accettarlo.

Infatti, non si ha scelta.
Esatto, esatto.

Pertanto, anche se hai provato ad avere la tua privacy, hai dovuto condurre una vita pubblica?
Sì.

Intendo dire, Lisa Marie Presley è diventata famosa molto presto?
Esattamente.

E' stato difficile per te alla scuola superiore?
Alla scuola superiore ero una specie di ragazzina emarginata...

A Memphis?
No, sono andata a scuola qui, a Los Angeles, pertanto non ero una persona famosa, sai?

Non eri una persona famosa...
No, non lo ero...

Davvero?
Sì. Mia madre ha cercato di mettermi in una specie di scuola francese per figli di celebrità, ma ne ho combinate di tutti i colori. Non mi trovavo bene con tutti i figli delle altre celebrità e tutto quell'ambiente.

VIDEO CLIP:
Dov'eri quanto è morto?
LINDA THOMPSON: Ero a Los Angeles a casa mia.

Come l'hai saputo?
E' suonato il telefono ed era Lisa Marie, che all'epoca aveva solo 9 anni e mi chiamava di tanto in tanto perché eravamo molto legate e lei ha detto: "Linda, sono Lisa".
Ho detto: "Sì, so chi sei piccola". Aveva un tono disperato nella voce. Ho pensato che stesse giocando e fosse solamente senza fiato.
Ha detto: "Il mio papà è morto. Il mio papà è morto".
Ho lanciato il telefono in aria ed ho detto: "No, no. Non è morto". Poi ho guardato il telefono per terra ed ho pensato che c'era una bambina di 9 anni che ha avuto la forza di spirito di chiamarmi da così lontano. Dovevo prendere il telefono e dirle qualcosa che la possa aiutare.
Così ho ripreso il telefono e le ho detto: "Tesoro, sei sicura? Sei sicura che non sia andato solo in ospedale e non abbia solo un malore o un problema di respirazione?".
"No, no. Mi hanno detto che è morto"

Linda Thompson è tornata sull'argomento recentemente ed ha detto di aver parlato con te, giusto? Tu eri a casa con tuo padre quando è morto, vero?
Non parlo di questo, lo sai?

Cosa?
Solitamente non parlo di questo; la notte della morte e tutto il resto.

Ok, allora non dobbiamo parlare di questo. Ma quello che la maggior parte delle persone... Ho perso mio padre quando avevo nove anni e mezzo. E' un'età difficile in cui perdere un genitore, pertanto non voglio entrare nei dettagli della serata.
Va bene. 

Ma come è stato, psicologicamente, affrontarlo, visto che hai dovuto avere a che fare con una perdita a nove anni? La morte è qualcosa di nuovo a 9 anni.
Esatto. Sai, credo di aver conosciuto la morte molto presto in modo piuttosto duro ed, in un certo senso, è stato l'inizio di una serie di cose.

Hai avuto a che fare con la morte presto?
Oh, lui e poi mio nonno e poi mia nonna e dei miei amici ed è stato senza tregua per tanto tempo. Pertanto è stato qualcosa che è diventato molto reale molto presto per me.

Sapevi cosa fosse la morte a 9 anni? E' un'età di transizione...
Lo è. Non so, probabilmente no, onestamente. Tu lo sapevi? Intendo dire, non...

No, non lo sapevo. Sono andati da qualche parte? Mi hanno abbandonato? Ecco cosa ho pensato.
Avevo un'idea di cosa volesse dire; non sapevo cosa fosse nella realtà probabilmente.

Eri molto legata a tuo padre?
Sì.


Era qualcosa del tipo legame "padre-figlia"?

Sì, moltissimo.

Com'era come padre?
Molto amorevole, molto dolce, molto... Voglio dire, sapevo che era pazzo di me.

Hai mai cantato con lui?
Con lui no. Mi faceva cantare per lui sopra al tavolo, sai...

Ti metteva sopra al tavolo e ti faceva cantare?
Sì sì.

Sapevi cos'era lui per il mondo all'età di 9 anni?
Sì. Sai, in qualche modo strano mi sono interamente adattata a cosa significasse fin dall'inizio. Non so come sia successo; in qualche modo quella era la mia vita, non conoscevo niente di diverso.

Come ti sei rapportata a tutta l'attenzione riguardo la sua morte?
È stato difficile sotto certi punti di vista; sai, probabilmente ho attraversato molte fasi diverse. E' stato un po' strano perché stava sicuramente accadendo, ma c'erano così tante persone in lutto.

Questo è ciò che intendo.
Sì. Davanti a me, svenivano continuamente e venivano portati di peso e ricordo che guardavo mentre la bara era lì e loro arrivavano. C'era una fila e ricordo solo di essermi seduta in cima alle scale e non sapere come reagire, perché era una cosa così enorme che non potevo ancora capire da sola. Sai, ero praticamente sotto shock.

Hai avuto il tempo di vivere il tuo dolore?
Non in quel momento. Era una situazione troppo pesante ed io ero completamente sotto shock per quello che stava succedendo. E' successo tutto così velocemente e c'erano persone che entravano nella mia casa ed io me ne stavo in cima alle scale a guardare.

Inoltre sentivi la sua musica ovunque, giusto?
Sì.

La sua musica ti stava sempre intorno.
Esatto

Pertanto hai dovuto convivere con tutto questo. Non hai avuto scelta. Tu eri l'unica figlia, giusto? Tutto è caduto addosso a te.
Esatto. Esatto. Grazie, sì.

Credi che ti abbia fatto maturare?
Maturarmi? Probabilmente ho vissuto situazioni che mi hanno reso una persona davvero forte, sai? Più forte di qualcun altro perché ci si ritrova ad affrontare un sacco di cose, esperienze di vita che alla maggior parte delle persone potrebbero non capitare , tramite le quali o ti irrobustisci oppure ne vieni distrutto.

Quando lo senti, quando senti la sua musica, come quando stavi crescendo, quale credi sia la sua grandezza? Cosa aveva lui che altre persone non avevano?
Direi che la sua grandezza sia stato esprimersi, il suo spirito si è espresso attraverso la sua musica e la sua voce e credo che lui fosse così. Onestamente, conoscendolo come uomo e come artista...

Intendi dire che la sua personalità si è espressa mediante cosa...
La sua anima, la sua personalità è emersa attraverso la sua musica, la sua arte e la sua voce ed in tutto quello che ha fatto. Pertanto io non vedevo una persona diversa esibirsi ed una persona diversa a casa per quanto riguarda la grandezza della sua dinamicità. Sai, lui era straordinario. Credo che questo sia stato percepito ed abbia pervaso tutti.

E se non si ha quel talento non lo si può inventare.
Certo.

O ce l'hai o non ce l'hai.
Giusto.

E lui sicuramente ce l'aveva.
Esattamente.

Credi di averlo?
Oooh, non so cosa dire. Non so risponderti. Ma faccio del mio meglio. Non vorrei mai stare da sola o cose del genere.

Beh, tu hai i geni, esatto?
Beh, sono sicura di averne qualcuno. Almeno credo.

Come ti rapporti con tutto il gossip su di lui?
Nello stesso modo in cui mi rapporto con quello su di me.

E sarebbe?
Ho una corazza.

Sei immune a tutto questo?
Non completamente. Ultimamente non lo sono stata. Non lo sono. Ha effetto su di me, non voglio mentire, ma devo ignorarlo o affrontarlo in un modo o nell'altro. Non passa inosservato.

C'è mai stato un momento nella tua vita in cui le cose sono state tranquille? In cui non eri sui giornali e la vita è andata semplicemente avanti? Forse in occasione del tuo primo matrimonio. Ha ricevuto molta attenzione il tuo primo matrimonio?
Il mio primo matrimonio ne ha avuta un sacco, sì. E' stato una cosa scioccante in realtà, perché non stavo sposando nessuno con un alto profilo o qualcosa del genere, così è sembrano un po' strano avere tutta questa attenzione non appena mi sono mossa.
Ogni volta che mi muovevo si scatenava un sacco di attenzione e credo ci sia voluto un sacco di tempo per abituarmi all'idea. Ma prima di tutto questo, anche durante il mio primo matrimonio c'è stata una specie di quiete. Non facevo niente di che ed ero felice di essere semplicemente una moglie ed una madre felice, pertanto non c'era molta attività da parte della stampa e dei tabloids.

Ma quando ti sei sposata c'è stato?
Poco dopo, sì.

Non senti mai un contatto con tuo padre? Non senti mai un canale di contatto? Alcune persone dicono di sentire loro padre o la loro madre scomparsi vicino a loro.
Non lo so. Stiamo entrando in un campo spinoso e controverso e preferirei...

Puoi sentire o percepire...
No, sai, come dire...non voglio rispondere.

Non sei obbligata. Non siamo in tribunale.

VIDEO CLIP:

PRISCILLA PRESLEY: Mia figlia, abbastanza sorprendentemente, non credo si sia resa conto dell'impatto, nemmeno credo avesse capito cosa stesse succedendo...

Nove anni è un'età difficile.
PRISCILLA: Nove anni è un'età molto delicata. E' stato molto difficile per lei crederci. Ricordo che era...prese il suo golf cart, che usava per girare intorno a Graceland, e rimase fuori con la sua amica. Io pensai che fosse un po' strano, ma poi, riflettendo sulla sua età, in realtà ho preferito che fosse fuori anziché in casa, perché era una situazione davvero deprimente.

Un po' di cose riguardo tua figlia. Primo, il suo disco. Lei sa cantare.
PRISCILLA:
Oh sì!

Sapevi che fosse capace di cantare?
PRISCILLA: 
Sai, Lisa, per la maggior parte del tempo, non ha cantato ed io non avevo idea nemmeno che avesse una voce. Ascoltava la musica a tutto volume, come la maggior parte degli adolescenti. Ma ricordo anche di averle detto di abbassare il volume perché era troppo alto. Lei ha fatto pratica, probabilmente, per tutti quegli anni.

Quando è successo?
PRISCILLA:
Lei voleva iniziare a cantare credo circa...forse 10 anni fa. Ho cercato di incoraggiarla a prendere lezioni perché, ovviamente, aveva una situazione non indifferente con cui confrontarsi e la mia preoccupazione era che volesse tentare senza nessuna pratica. Alla fine ha preso lezioni di canto, ma non so nemmeno se ne avesse bisogno.

Sei rimasta sorpresa quando hai ascoltato il prodotto finito?
PRISCILLA:
Beh, veramente no. Credo che abbia molto talento. Io sono probabilmente la sua più grande fan.

Com'è il rapporto con tua madre?
E' fantastico.

E' sempre stato bello?
No, no no. Ma ci è voluto molto tempo perché siamo talmente diverse l'una dall'altra, che è come essere il bianco ed il nero; ed il sono il nero e lei è il bianco, pertanto...

Beh, molti rapporti madre-figlia sono così, pertanto non è insolito per i Presley.
Esattamente, è la stessa cosa. CI è voluto un sacco di tempo per arrivare ad un adattamento reciproco.

Quanto tempo hai trascorso con tua madre e quando con tuo padre?
Per la maggior parte erano sprazzi di tempo. Era molto altalenante. Alcune volte un'auto veniva a prendermi a scuola e non ero pronta per andare se lui l'aveva inviata per me, così era un po' problematico. Ma sempre durante le vacanze, l'estate, a Pasqua stavo con mio padre, oppure andavo in tour con lui.

Andavi in tour con lui, a vederlo esibirsi?
Sì.

Com'era?
Era fantastico! Sì.
Stavo con mia mamma la maggior parte del tempo, dato che dovevo andare a scuola, pertanto direi che era una situazione più stabile con mia madre.

Sapevi di essere una bambina privilegiata?
No, no davvero. Voglio dire, non l'ho pensato perché era proprio l'opposto, specialmente dopo che mio padre morì, mia madre si assicurò che fossi in una situazione in cui non mi sentissi o venissi trattata in modo diverso da quello chiunque altro. E la mia famiglia da parte di mia madre era particolarmente attenta, era interessata a fare in modo che non mi sentissi troppo viziata.

Quella è stata una cosa intelligente, non credi?
Certo.

Fai lo stesso con i tuoi figli?
Sì.

Non è facile.
No. Loro hanno una buona testa sulle spalle adesso, pertanto credo che... Io non capivo di essere particolarmente privilegiata. Ho cercato di esserlo, sai... Credo all'inizio, ho cercato di far pesare la mia posizione da bambina. Si vuole rendere orgogliosi i propri genitori e sono sicura di aver detto cose che suonano un po' arroganti e viziate, ma fortunatamente non è durata.

Eri molto legata anche a Linda Thompson, l'ultima fidanzata di tuo padre, giusto?
Sì.

Siete ancora legate?
Sì.

E' bello che tu sia stata capace di trovare un punto d'incontro e che Priscilla sia stata capace di fare altrettanto.
E' vero. Sì, lei ed io siamo rimaste molto amiche ed io sono molto legata a David Foster.

Ora, tu hai ammesso con "Rolling Stone" di aver fatto uso di droga da ragazza.
Sì.

Perché?
Perché alcuni adolescenti lo fanno, lo sai? Non credo di essere stata diversa da chiunque altro, crescendo, facendo esperienze, sperimentando, non sentendomi capita, essendo un'adolescente piena di rabbia.

Ribellione?
Ribellione, sì.

Diresti che eri difficile da gestire?
Ero difficile da gestire, sì. 

Cosa ti ha rimessa in carreggiata?
Ad un certo punto ne ho avuto abbastanza e ne sono uscita. Stavo male, avevo esagerato ed ho voluto smettere.

Ti sei concentrata sui tuoi studi?
Sì. Ti riferisci a Scientology?

No, ci arriveremo. Parlo della scuola.
No, ho lasciato la scuola quando ero all'11° grado.
(N.d.R.: per noi in Italia, l'11 grado americano sono le nostre scuole superiori e corrispondono ad un'età di 16-17 anni).

Non hai mai terminato le scuole superiori?
No. No. Vedi, quello era il problema. Non avevo uno scopo, non capivo bene cosa stessi facendo lì, ed ero ancora in preda a questa rabbia.
Mia madre stava con questo ragazzo che odiavo, ed in una relazione davvero strana in cui non ero felice. Non volevo stare a casa e lei continuava a mandarmi in collegio. Era solo che non ero concentrato, non avevo uno scopo, fondamentalmente.

Poi quella relazione finì?
Grazie a Dio, sì.

Deve essere stato difficile per una figlia vedere la madre con qualcuno che si odia.
Sì, questo tizio era... Potrebbe anche essere venuto al tuo show. E' venuto?

Quale era il suo nome?
Michael Edwards.

No.
Ok.

Non in questo programma. Non ho mai sentito quel nome.
Bene. Comunque, sì, non è stato facile.

Raccontami del tuo primo marito. Quanto è un buon padre per i figli?
I miei?

Sì.
E' il mio migliore amico.

Davvero?
Sì sì. In realtà sta sorvegliando il forte in questo momento mentre sono occupata. Quando sto facendo le mie cose, è lui che a casa gestisce un po' tutto.

Quindi è stato un buon rapporto.
Era una relazione meravigliosa, sì.

Perché è finita?
E' difficile quando tu sei un uomo ed hai una donna che ha soldi, fama, si ha tutto quello che si può desiderare per essere felici, dei talenti straordinari, eppure si viene presi a pugni dalla mia immagine, diventando "il signor Presley". Questo crea una certa quantità di risentimento e, di conseguenza, delle controversie. E questo non era quello che... Voglio dire, quando ho incontrato Danny ho capito che sarebbe stato il padre dei miei figli, così...

L'hai capito?
Sì. Ho capito che sarebbe diventato qualcuno con cui sarei stata bene e sarei rimasta legata per tutta la mia vita.

Cosa faceva lui per vivere?
Era un bassista, un musicista. Ma era un grande musicista ed è diventato una specie di... dopo che mi ha sposato e tutta l'attenzione è arrivata lui non ha potuto fare a meno di sentirsi schiacciato ancora ed anche adesso...dopo che ha collaborato con me per il mio disco e gli ho dato tutti il merito perché volevo che l'avesse, dato che ha avuto un ruolo molto importante nella mia crescita come artista...lui non vuole mostrarsi. Lui...le persone cercando di intervistarlo e lui non vuole; lui non vuole niente di tutto questo...

Non gli è mai piaciuto essere il signor Presley?
No. Ed io lo capisco, sì.

E' bello, comunque, che siate ancora legati. Quanto tempo siete stati sposati?
Sei, sette anni. In realtà siamo stati insieme per 10 anni. Otto tra alti e bassi. Era un rapporto fatto così.

VIDEO CLIP:

Era un buon padre?
PRISCILLA:
Beh, io ero quella che imponeva la disciplina. Lui  non voleva...

L'ha viziata?
PRISCILLA:
L'ha viziata, sì. A lui piacevano i bambini e l'ha veramente viziata ed ha lascIato a me la parte della disciplina. Io ero il soggetto cattivo. Così Lisa voleva sempre stare insieme a lui perché non le veniva imposta alcuna disciplina insieme a lui. Lui rimaneva sveglio anche fino alle 3 del mattino, niente bagnetto, niente lavare i denti ed io ero quella che al telefono le diceva: "Ti sei lavata i denti?".

Come hai gestito il momento in cui ha ricevuto tutta quell'attenzione per aver sposato Michael Jackson? Come madre, come l'hai gestita?
PRISCILLA:
Preoccupazione. Preoccupazione. Credo...credo che qualsiasi madre sarebbe stata preoccupata. Ovviamente se mia figlia è felice, allora non ci sono problemi per me. Ma lei è molto volitiva.

Chissà da chi ha preso...
PRISCILLA:
Non lo so.

Era felice per una volta?
PRISCILLA:
Credo di sì. Credo di sì.

Bene, dobbiamo chiederlo. Come spieghi la situazione con Michael Jackson?
Sai, non faccio altro che spiegarlo ancora e ancora e ancora...

Sì, ma io non l'ho sentita...
Tu non l'hai sentita? Oddio... Non era...era semplicemente...

Come la spiegheresti al piccolo Larry?
Ok. Ho semplicemente incontrato una persona con cui - dato che siamo nati, cresciuti in situazioni diverse, educazioni diverse, c'è stato un punto in comune da quel punto di vista. Capisci?

Superstars, superstars.
Sì, questa vita tipo acquario, stranezze, circostanze diverse. Credo che all'epoca stessi cercando di sposare qualcuno che non fosse, sai come si dice, abbastanza famoso o abbastanza da solo. Non aveva davvero funzionato così.

In altre parole, lui non si sarebbe infastidito del fatto che tu fossi una Presley.
Esatto. In un certo senso...esattamente...se posso essere sincera, nella mia mente, all'epoca, pensavo di voler sposare qualcuno che fosse persino più famoso o almeno famoso quanto me e di potermi sentire come una moglie, sentirmi qualcuno che mi piaceva davvero essere. Mi piaceva l'idea di poter stare vicino a qualcuno che possa avere tutta l'attenzione ed io ero contenta di questo. Capisci? Sembrava una cosa più naturale, come essere un normale tipo di donna.

Molto comprensibile.
Così ho pensato fosse una buona cosa e le cose sembravano abbastanza normali all'inizio.

Perché non ha funzionato?
Per un sacco di ragioni, ma io...sai, era davvero un casino... non è mai... Quando ti trovi in  quella situazione, allora ci sono degli svantaggi che sono, sai, entourage di persone. Non mi piaceva l'attenzione, in particolare. Sono davvero stata felice nell'essere finalmente una donna che poteva prendersi cura di qualcuno e fare in modo che quella persona ricevesse tutta l'attenzione. Mi è piaciuta l'intera idea. Ma oltre a quello, c'erano le conseguenze di questo...

Così sei stata abbastanza furba da capire che, una volta che la situazione avesse preso piede, sareste stati sui tabloids ogni settimana.
In un certo senso sì. Non stavo tentando di vivere la mia vita attraverso quei dannati tabloids, scusa il francesismo, ma volevo fare quello che volevo, ma ho capito che...

E' stato buono con i tuoi figli?
Sì, è sempre stato buono con i miei figli.

Siete amici ora?
Non parlo con lui adesso. Ma sai, è qualcosa da cui sono scappata molto tempo fa, non è qualcosa che voglio cercare di avere ancora nella mia vita.

Credi che la sua vita si stia raddrizzando?
Non ne ho idea.

Sembra sempre che abbia qualche problema, come se ci fosse una nuvola che lo segue ovunque insieme a tutto quel talento.
E' vero. Non so... Non so davvero predire niente. Non riesco proprio a stargli dietro. E' in continuo cambiamento, non riesco a stare al passo.

Credi sia un buon padre per i suoi figli?
Ne sono sicura. Ho avuto la possibilità di incontrare suo figlio ed è adorabile; lui è sempre stato fantastico con lui. Ma quando l'ho incontrato è stato per un breve momento. E' stato molto tempo fa; stava bene.

A proposito, lui era interessato alla musica di tuo padre?
Sai, non ha fatto nulla per farmelo capire, ma ho avuto notizie da altre persone e credo che lo fosse.

E Nicolas Cage...com'è andata? Mi piace Nic.
Sì.

Non ti piace Nic?
Adoro Nic. Davvero.

Com'è andata? Cos'è successo?
E' stato...ancora...Sono stata insieme a due persone che, tra una frequentazione e l'altra, erano persone molto famose.

Solo frequentazioni.
Sì, oppure fidanzamenti con qualcuno o con qualcun altro e poi non funzionava, così mi sono legata a Nic ed è finita... Nuovamente sembrava bello poter essere alla pari. Situazioni simili, background simili. Così ci sentivamo legati, avevamo grande intesa. Eravamo un po' come degli spiriti zingari, come dei pirati. E quando un pirata ne sposa un'altra, fondamentalmente affonderanno la nave ed è quello che è successo.

Siete amici?
Sì, molto, davvero.

Ci è voluto poco tempo prima di renderti conto che è stato un errore?
Sai, è stata una di quelle situazioni in cui si sposa qualcuno sperando... Eravamo stati insieme per due anni prima di sposarci...  Una di quelle situazioni in cui ci si sposa sperando di trovare una stabilità e di migliorare quello che c'era, prima che tutto diventasse problematico. Invece ha avuto il sopravvento la seconda cosa, questo è tutto.

Lui aveva a...perché per quanto famoso sia, lui non è un Presley.
Esatto.

Aveva difficoltà con questa cosa?
Vedi, sì, ancora una volta... Questo è ciò che è sorprendente. Questo è esattamente quello che è successo. Io stavo seduta fuori perché lui era nei tabloids e c'era tutto questo interesse per Elvis e l'ossessione per Elvis ed io ho detto: "Non posso credere che lo stiano davvero facendo anche con te adesso. Sto frequentando te. Ed hai, non so, più di 50 film..."

Premio Oscar.
... "Un Premio Oscar, sei un attore incredibile e ti stai deprimendo per delle persone, come un ossessionato da Elvis, perché hai fatto alcune cose. E loro troveranno un modo per denigrare il tuo..." Come si dice...denigrare, giusto?

Denigrare, sì.
..."Te o qualsiasi altra persona con cui sto".

Così ha iniziato ad avere problemi con questa cosa.
Si è infastidito, sai, ed io ho iniziato ad infastidirmi. 

VIDEO CLIP:

Che tipo di padre era?
JOE ESPOSITO:
Fu un bel giorno. Elvis amava i bambini e gli animali. Anche quando ho avuto le mie due bambine, Debbie e Cindy, giocava con loro tutto il tempo. E poi è arrivata Lisa e lui gongolava come padre. Adorava viziare sua figlia.

E' vero che fumi.
Sì, è vero.

Non riesci a smettere?
Sto provando. Ci provo.

Io ho fumato per 35 anni.
Davvero?

Un attacco di cuore mi ha fatto smettere.
Sì, sì. So che non è una buona cosa.

Hai mai provato a smettere?
Sì. Orribile.

Fumi molto?
Come hai smesso?

Ho avuto un attacco cardiaco. Mi sono spaventato a morte.
Sì, ha quell'effetto. E' quello che è successo a mio nonno.

Il padre di Elvis?
No, il padre di mia madre.

Ha avuto un infarto?
Ha avuto un infarto ed allora ha smesso e da quel giorno non ha più fumato.

Hai mai cercato di smettere?
E' un incubo. Sì sì. Devo venire sequestrata.

Vuoi accenderne una adesso, giusto?
No, sto bene così. Non sono una fumatrice incallita. Semplicemente, quando lo faccio, è perché lo devo fare.

Ma puoi farne a meno.
Sì, posso farne a meno per ore.

Beh, se puoi fare così, puoi farne anche senza.
Esatto.

Come hai scoperto Scientology?
Mia mamma mi ha presentato John Travolta quando avevo 10 anni come regalo di compleanno, mi sembra, perché ero pazza di lui quando lavorava in "Welcome Back, Kotter" (N.d.R.: Serie TV americana trasmessa dal 1975 al 1979 sul canale ABC).

Davvero eri innamorata di lui? E' una cosa sorprendente.
Sì, è dei tempi quando c'erano "Kotter" e "Grease" e "Saturday Night Fever". Mi ha portata sul set per incontrarlo e loro finirono per parlare ed avere le loro discussioni ed io, non so, in qualche modo lui gliene ha parlato. E lei ne ha parlato a me. Sapevo che era una cosa buona e che mi sarebbe piaciuta. Ma non ero pronta. Sapevo che dovevo ancora passare la fase dell'adolescenza prima. Quando mi sono sentita pronta, ci sono andata.

Fantastica persona John Travolta.
Sì, è un tesoro.

Perché se ne parla così male?
Penso che sia solo che le persone non capiscono. Sai, quando le persone non capiscono qualcosa tendono a fare così. Sai, non si capisce bene cosa sia. Vengono dette così tante cose diverse ed io penso che sia una religione nuova di zecca, è una religione relativamente nuova. La religione è molto controversa. È un argomento delicato. Soprattutto uno nuovo che si sta evolvendo molto rapidamente. Fa un po' paura. Lo capisco, sai?

Ti chiedi perché spaventa le persone? Le persone che potrebbero saperne un po' sminuiscono Scientology. Ti chiedi perché?
Per le ragioni che ho appena detto. In un certo senso, capisco la natura umana e capisco che sia una cosa che mette timore essendo una religione e per questo ci sono molte controversie.

Cosa ti dona?
Mi ha aiutata molto a capire chi sono. Ci è voluto molto tempo, ma mi ha aiutata a capire.

Ho incontrato L. Ron Hubbard.
Davvero?

Sì, davvero. Ho intervistato L. Ron Hubbard perché era uno dei più grandi scrittori di fantascienza di sempre.
Esatto.

Ha scritto alcuni bellissimi libri di fantascienza. L'ho intervistato negli anni '60, poco prima che morisse.
Certo...

...E lui è stato il fondatore di Scientology.
Esatto.

Stai crescendo i tuoi figli per diventare adepti di Scientology?
Loro possono, ma non lo sto facendo. Non forzo nulla in loro. Ma, sostanzialmente, ce l'hanno intorno; hanno familiarità con l'argomento. Ma possono scegliere da soli. Tendenzialmente rende la vita più sana, le cose più sane. Pertanto quando ce l'hai...

Ti è stata molto utile quando hai affrontato il divorzio, il primo divorzio e...
Sì, è sempre stato una buona cosa per poter rimettere insieme i pezzi...

In altre parole, per te funziona.
Sì, per me funziona. Sì.

Come è stato essere un genitore single per te? Tu devi crescere due bambini giusto?
Sì, lo ero e lo sono ancora. E' stato fantastico. Davvero. Non c'è nulla che ami di più di essere genitore perché mi dà modo di essere responsabile per altro oltre che per me stessa e questa è una buona cosa, quindi mi piace. Danny è un grande, enorme aiuto per me, siamo genitori insieme in un modo strano. Andiamo ancora in vacanza insieme e viene a trovarci ad ogni festività. Siamo ancora legati.

Perché non lo sposi?
Non lo so.

Sembra un bravissimo ragazzo.
Sai, non abbiamo quel tipo di rapporto. 

I vostri figli hanno una fortuna. Il loro cognome non è Presley.
Sì, l'ho fatto per loro, sai. Mi chiedo ora se non sia stata una buona idea, ma...

Perché? Perché?
Perché sono gli unici eredi di... Loro sono i discendenti, sono gli eredi. Lo saranno. Io sono l'unica in grado di tramandare il nome, quindi forse non avrei dovuto farlo. Ma allo stesso tempo, non volevo che vivessero in modo troppo strano. La mia più grande paura è stata che perdessero la loro identità e sprofondassero dentro a tutto quello a cui sono legati, inclusa me stessa.

Chi gestisce Graceland?
Io.

Per legge, tramite le regole del fondo fiduciario.
Sì, in base a quello. Sono il presidente del consiglio di amministrazione.

Com'è?
E' qualcosa...

Quanti anni hai?
Quanti anni ho... 35 credo...35.

Una bella responsabilità.
Sì.

Devi andare alle riunioni del consiglio e prendere decisioni riguardo... Cos'è Graceland oggi, un bene nazionale, un'organizzazione privata, è...
E' privata.

Pubblicamente, è un'attrazione turistica.
Sì, esatto. E' un monopolio a sé. Sai, è attiva e funzionante in questo modo da 25 anni, quindi ci sono i capi dei dipartimenti e delle diverse aree, licenze, editoria, e sono molto bravi in quello che fanno. E, quindi, sostanzialmente facciamo riunioni. Abbiamo uffici qui (N.d.R.: intende a Los Angeles) e ci sono uffici a Memphis. Sono stata cresciuta, in qualche modo, in questo ambiente da quando avevo 17 anni. Venivo portata alle riunioni ed in qualche modo ho fatto esperienza.

Un sacco di pressione.
Sì. Mia mamma... Sai, mia mamma è stata fantastica nel gestire tutto questo, nel lasciarmi gestire e fare le mie cose.

I tuoi figli erediteranno tutto questo?
Sì.

Qualche aspetto negativo?
No. Intendo dire, in termini di...

Beh, un aspetto negativo potrebbe essere che, economicamente, sono già pronti per la vita, giusto?
Lo sono, ma questo non significa che io non voglia che sappiano come vivere le loro vite. Voglio che siano persone produttive, che siano in grado di creare qualcosa.

Non viziati.
Esatto.

VIDEO CLIP:
LINDA THOMPSON:
Ho conosciuto Lisa quando aveva 4 anni.

Hai incontrato anche Priscilla?
LINDA:
Ho incontrato Priscilla. Elvis mandava le sue guardie del corpo a prendere Lisa...

Era un buon padre?
LINDA:
Era un padre meraviglioso. Adorava la sua bambina. Se l'amore è un metro di misura, ed io credo che lo sia, credo che sia tutto quello che c'era.

DIANE SAWYER - ABC NEWS: Ditemi chi ha detto per primo la parola matrimonio.
MICHAEL JACKSON:
Io l'ho detta.
LISA MARIE: Lui l'ha detta.

DIANE SAWYER:
Quando? Dove?
MICHAEL JACKSON: Oh sì, al telefono.
LISA MARIE: Lui me l'ha chiesto per primo.

DIANE SAWYER: Quando?
LISA MARIE: Ci stavamo frequentando da quatto mesi, esatto? Quattro mesi?
MICHAEL JACKSON: Non ricordo.
LISA MARIE: Beh, comunque, trascorrevamo un sacco di tempo insieme. Non stavamo gestendo la questione della stampa perché non ci stavamo nascondendo. Io ero a Las Vegas. Eravamo a Neverland.
MICHAEL JACKSON: Noi eravamo ovunque.
LISA MARIE: Ovunque. Sono stata in libreria. Non ci nascondevamo.

DIANE SAWYER: E tu hai detto subito sì?
LISA MARIE: Ero separata da 4 mesi e dissi... Lui disse: "Cosa faresti se ti chiedessi di sposarmi?" E io dissi: "Lo farei".

Ricordi quell'intervista di Diane Sawyer a te e Michael Jackson? Fu strana?
Sì, è stata un po' strana. Tutto era molto strano. Voglio dire, ero nervosissima...

Ti sei pentita di averla fatta?
Mi sono pentita dopo essermi chiarita le idee ed essermi ripulita da tutto quanto. Mi ci è voluto un bel po' di tempo per uscirne emotivamente ed una volta uscitane, l'ho guardata nuovamente ed è stato un po' inquietante, sconcertante.

Metti molto della tua vita nella tua musica?
Sì, è tutto molto autobiografico. Ogni cosa.

Parli di tuo padre in una delle tue canzoni.
Sì. Scrivo riguardo la perdita di una persona amata. Ho cercato di renderla universale, un'ode a chiunque abbia perso una persona cara.

Hai avuto a che fare con la perdita nella tua vita.
Sì.

Qualche buon consiglio da dare?
Oddio. No, io non... Oddio, non è mai qualcosa che si supera. Ti mette a terra. Ogni volta è una batosta che ti butta a terra. Non è qualcosa a cui ci si abitua o con cui si vuole avere a che fare. 

Andrai in tour?
Sì, ci andrò.

Quando?
Prossimamente andrò in Europa e poi inizierò un tour a Luglio, credo.

In Europa per un tour promozionale?
No, dovrei andare con qualcuno, ma non è ancora sicuro. Ne stiamo ancora parlando...

Tu ed un altro gruppo?
Sì.

Puoi dirci chi sono?
No, non posso perché non è ancora stato deciso.

Sono famosi anche loro?
Se sono famosi? Sì.

Lo sono. Pertanto sarà una specie di doppio spettacolo.
Esatto.

Ok, allora è lecito chiedere questo. Hai uno spettacolo? Non puoi semplicemente salire sul palco e cantare una canzone dietro l'altra. Giusto? Non hai bisogno di uno spettacolo?
Ti riferisci alla teatralità?

Sì, parlare con il pubblico, spiegare un po' le canzoni, che canzone seguirà... Esistono esperti in queste cose.
Certo. 

Ci sono persone nel mondo dello spettacolo che, in passato, hanno commesso l'errore di fare un album ed hanno pensato di poter salire sul palco e cantare il loro album di successo..
Esatto.

...Non funziona così...
Ci sono le luci, l'alchimia con la band, l'alchimia con il pubblico... Sto trovando il mio percorso con tutto questo adesso.

Tuo padre faceva un grande spettacolo. Non era solo cantare, faceva un numero meraviglioso. C'era un motivo per cui una canzone seguiva un'altra canzone.
Certo.

Il suo scambio di batture con la band, con il pubblico. Ti senti a tuo agio...
Mi stai spaventando adesso (ride). Ho una...

Dovrebbe essere naturale per te tutto questo.
Sì, beh, ci stiamo lavorando. E' giusto. Faccio qualsiasi cosa istintivamente venga al momento, il che ha funzionato molto bene fino ad ora. Vedremo quando smetterò di essere nervosa. Mi stanno mettendo all'opera in fretta. Non sto facendo le cose di corsa come fanno la maggior parte delle band, che firmano un contratto e quando esce il loro disco, partono subito per andare in tour. Con me è una cosa del tipo...la prima esibizione è stata davanti a Robert Hillburn, che è come essere in vetrina. Ero nevrotica. La seconda è stata a "Good Morning America", la terza è stata al "Letterman". Capisci? E' qualcosa del tipo: "Oddio, posso avere una passerella, gente?".

Stai progettando un nuovo album?
Sì, sostanzialmente sì. Scrivo sempre.

Scrivi tutto il tempo. Vorresti scrivere anche per altri?
Se mi venisse chiesto, potrei pensarci, ma solitamente parto dai fatti della mia vita, dalle mie cose.

E' molto personale.
Esatto.

Perché Capitol Records?
Capitol Records è fantastica, fa cose fantastiche in questo periodo. Andy Slater, ecco perché.

E' grandiosa, è sempre stata una grande compagnia.
Sì, lui è... E' una grande azienda, ma Slater è stata la ragione per cui sono rimasta con Capitol.

Ti piace registrare?
Adoro registrare. E' molto naturale per me. Ho trascorso molti anni in studio. E' come una seconda casa e mi sento molto a mio agio in studio.

Ora, riguardo le tue relazioni. Vuoi incontrare finalmente la persona giusta o comunque si chiami? E sposarti? Vorresti avere altri figli?
Sì, vorrei. Ma cerco di non focalizzarmi su questo adesso. Non sono molto pronta ancora per questo adesso, quindi me la prendo con calma finché deciderò.

Perché credi di non essere adatta adesso?
Perché vivo una situazione insolita. 

Direi...
Sì, non sono una persona normale, non vivo una situazione normale, in cui è facile incontrare la persona giusta. Con me è un po' diverso. Ti ritrovi con qualcuno che non è famoso o che non ha quello che serve per stare insieme a me e ci si sente sommersi. Allora si sta con qualcuno che è una celebrità, che ha la sua vita, dove tu diventi troppo ingombrante e sorge un altro problema. Pertanto sto cercando di trovare qualcosa che stia nel mezzo, qualcosa di giusto.

Non esiste la vita normale per te. Se incontri un ragazzo che non è molto conosciuto, lui passerà un  brutto momento. Se incontri un personaggio famoso, lui passerà un brutto momento per il motivo opposto al primo.
Esattamente.

Quindi sei quasi in un vicolo cieco.
Quasi.

Ti manca essere innamorata?
Se mi manca?

Beh, presumo tu non sia innamorata adesso.
No. Se mi manca? E' una fonte di troppe distrazioni.

Sai come sono certi momenti.
Divento troppo distratta quando sono innamorata. E' meglio che non lo sia.

Frequenti qualcuno?
Non in questo momento.

Intimidisci gli uomini?
Probabilmente...

I ragazzi normali non ti chiamano dicendoti: "Ehi Lisa Marie, cosa fai sabato sera? Andiamo al cinema?"
No, non capita molto spesso.

E tua figlia quanti anni ha?
Tredici.

E l'altro figlio?
Dieci.

Lui ha dieci anni e loro sono molto diversi?
Non troppo, no. Onestamente direi di no. Sono dei piccoli discendenti di me e di loro padre.

Bravi bambini?
Sì, sono bravi bambini.

Hanno una brava mamma.
Grazie.

Grazie Lisa Marie Presley. 
L'album è "To Whom It May Concern"; è alla quinta posizione della classifica Billboard. Andrà in tour in Luglio con qualcuno di molto famoso, ma non più di lei. Molto famoso. Nei tabloids ci sarà la caccia per sapere di chi si tratta.