INTERVISTA A PRISCILLA PRESLEY & ALTRI AUTORI "ELVIS PRESLEY: THE SEARCHER"

INTERVISTA DEL 09 APRILE 2018

"Voglio essere in grado di raggiungere e sentire tutto quello che viviamo come esseri umani" - ELVIS PRESLEY.

Mentre il 09 Aprile i giornali di tutto il mondo davano notizie false riguardo la morte di Elvis Presley e le dichiarazioni di Priscilla Presley, lei, insieme ad altri autori, rilasciava questa intervista per promuovere il documentario "Elvis Presley: The Searcher", che sarà trasmesso sul canale HBO il 14 Aprile 2018.
Elvis Preslsey non solo impressionava il suo pubblico, ma aveva un impatto sismico sulla musica, specialmente sul rock'n'roll.
"Se non ci fosse stato Elvis, non sarebbero esistiti i Beatles" ha detto una volta John Lennon.

Il nuovo documentario "Elvis Presley: The Searcher" del canale HBO, fa luce sul suo genio musicale e dà modo di parlare della sua vita e del suo talento artistico.
Priscilla Presley, produttrice del film insieme al produttore Jon Landau, al regista Thom Zimny, al compositore, già inserito nella Hall Of Fame, David Porter e Kary Antholistook del canale HBO, si sono riuniti per una conversazione a tutto tondo.
 

"Questo è la verità definitiva di quanto è successo" ha detto Priscilla. Come ha detto nel film, Elvis le ha detto una volta: "Voglio essere in grado di raggiungere e sentire tutto quello che noi viviamo come esseri umani".

La musica di Beale Street a Memphis ha avuto un enorme impatto su Elvis Presley.

DAVID PORTER: Il legame artistico ed emotivo che c'era su quella strada era potentissimo. Se aspiravi ad entrare nel mondo della musica, ti dava il senso di bisogno di metterci l'anima in tutto quello che facevi. Elvis ha assorbito tutto questo e l'ha reso parte della sua personalità. Ed ha anche preso quello che sentiva per la comunità e quello che i club musicali gli davano, unendolo, dentro di sè, a quello che era già naturalmente istintivo in lui. 
Le esperienze dalla chiesa, dalla musica country, qualunque fosse...lui prendeva l'energia dell'anima delle canzoni e la rendeva parte di quello che stava facendo. Era un ragazzo che aveva capito il potere dell'esperienza nera attraverso la musica.

PRISCILLA: La stessa cosa è successa con il gospel. Quando aveva 3 anni è saltato sul palco. I cantanti si muovono in base alle loro emozioni. Quella era libertà per lui. La musica era già nel suo sangue. Lui sentiva dentro di sè la musica. Non è una cosa che si può imparare. Devi sentirla dentro. E quando lui cantava una canzone, lui era nel suo mondo. Stava cantando quello che sentiva dentro, facendo l'esperienza della musica in ogni senso.
Elvis Presley aveva un legame speciale con la sua musica ed il suo pubblico.

JON LANDAU: Lui ha trovato grandezza in cose che altre persone consideravano cliché. Lui le ha elevate. Tutto quello che dovevi fare era ascoltare nel vero senso della parola.

PRISCILLA: Lui entrava in contatto con le emozioni, così quando lui ascoltava una canzone quello è il modo in cui entrava in questo contatto. Poteva prendere una canzone, e alle prime tre, quattro o cinque note, sapeva già se andava bene per lui oppure no.
Aveva un'abilità particolare nello scegliere le canzoni che colpivano tutti. Guardava il suo pubblico. Diceva: "Non sto cantando per i critici, sto cantando per il mio pubblico. Guardo loro e come reagiscono".
Quando cantava una canzone, guardava il pubblico. Molti cantanti guardano altrove, forse in alto, ma in questo modo non si crea un legame. Tutti potevano percepire che stava cantando per loro. Questa era la sua abilità. Lo faceva in ogni singolo concerto. E poi usciva e diceva: "Com'era? Com'è andata?". Lui raccoglieva energia dal suo pubblico. E più ti lasciavi coinvolgere, più lui si donava.

La sensibilità premurosa di Thom Zimny ha fatto in modo che si guadagnasse la fiducia di Priscilla Presley. Si è sentita a suo agio nell'esprimersi nel film come non aveva mai fatto prima.

PRISCILLA: Thom è stato molto delicato, rispettoso e veramente interessato. Questo è stato molto, molto importante per me. Lui non ha chiesto: "Elvis era veramente così? E' veramente questo ciò che è successo?" Questo mi avrebbe demoralizzata. Gli avrei detto: "Scusa, lasciamo perdere. Non vedo nessuna sensibilità".
Volevo che la vita di Elvis venisse rispettata perchè se l'è meritato. Le domande avevano bisogno di risposte. Ho guardato il film quante volte? 10? 11? 12? Mi sono emozionata tantissimo. Dopo averlo vissuto, è difficile guardarlo per me, perchè tante cose sono state messe sul tavolo. Avevo bisogno di qualcuno che fosse davvero sensibile alla questione e a cui potessi dare fiducia. E lui si è guadagnato la mia fiducia.
Siamo molto orgogliosi di questo. Dopo aver guardato il film ho pensato: "Non so se ai fans piacerà, perchè loro vedono un idolo. Loro lo conoscono come una star. Il re del rock'n'roll. Ed ora noi stiamo mostrando quello che succedeva dietro le quinte. Come reagiranno? Vorranno veder tolta quell'immagine? Ma poi ho iniziato a pensare che, beh, se veramente vogliono bene ad Elvis Presley, veramente, allora hanno bisogno di sapere cosa è successo.
Se lo amavi prima di questo, lo amerai anche di più dopo, perchè il film lo umanizza. Te lo fa conoscere davvero.