martedì 12 febbraio 2019

ELVIS PRESLEY AVREBBE DOVUTO MORIRE NEL 2019

Quando il disc-jockey di Memphis George Klein, carissimo amico di Elvis Presley, è morto lo scorso 05 Febbraio, non è stato il primo o il secondo, e nemmeno il terzo, ma ben il quarto amico di Elvis a morire nell'arco di poche settimane dall'inizio dell'anno.
La morte di George Klein arriva a ruota dietro la morte di Reggie Young (morto il 17 Gennaio) e Harold Bradley (morto il 21 Gennaio).
Tutti e tre questi uomini sono morti per cause naturali all'età di oltre 80 anni o 90 anni.
Lo stesso è stato per il batterista D.J. Fontana qualche mese fa e per il fratellastro di Elvis, l'evangelista Rick Stanley, morto pochissimo tempo fa a poco più di 60 anni.
E' una prospettiva che fa riflettere il fatto di vedere così tanti amici di Elvis morire silenziosamente in una volta.
Questo sottolinea una verità: parlando a livello demografico, questo sarebbe il momento in cui Elvis, un uomo americano nato nel 1935 che ha raggiunto un altro livello di ricchezza e comodità, avrebbe dovuto morire.
Ora. Nel 2019, più o meno con un certo margine di imprevedibilità. Non nel 1977.
Secondo le statistiche generali di vita e morte applicate a livello individuale, Elvis avrebbe vissuto vedendo il punk rock, il New Wave grunge. Avrebbe vissuto vedendo l'hip hop soppiantare il rock'n'roll come la musica rivoluzionaria delle nuove generazioni.
Avrebbe dovuto sopravvivere alla sua fase di cantante di Las Vegas e fare come Johnny Cash, che è entrato in contatto con giovani musicisti e cantautori per produrre nuovi lavori sorprendentemente belli in età avanzata.
Elvis avrebbe dovuto avere l'occasione di duettare con Springsteen, con Mariah Carey, con Michael Jackson.  Avrebbe dovuto cantare insieme ad Harry Connick Jr., scuotere il suo corpo con  Shakira, entrare nel ritmo con Bruno Mars.
E, mettendo da parte l'arte per un attimo per concentrarsi sull'uomo, Elvis avrebbe dovuto vedere sua figlia crescere. Avrebbe dovuto conoscere i suoi nipoti. Ma la morte con funziona così. Non arriva solo quando "dovrebbe", non arriva solo quando siamo "abbastanza vecchi".
Ogni vita finisce quando finisce.
Sappiamo quanto tempo ci aspettiamo che una persona possa vivere mediamente, ma non c'è modo di applicare questo ad ogni singola persona, la quale potrebbe sopravvivere alle statistiche per 20 anni, oppure andarsene qualche decennio prima in tragiche circostanze.
Elvis è stato chiamato "The King". Aveva il mondo nelle sue mani. Era profondamente amato, sia da coloro che l'hanno conosciuto, sia da coloro che non lo hanno conosciuto.
Ha vissuto una vita notevole, ed è morto a 42 anni, solo la metà degli anni che avrebbe potuto avere, se le cose fossero state diverse.
Il tempo è prezioso.

Abbiamo bisogno di trovare modi per vivere con questa consapevolezza. 
Fare cose che hanno significato per noi. Occuparci di chi amiamo. Valutare cosa è importante.

Source: legacy.com