venerdì 3 novembre 2017

PAUL ANKA PARLA DI ELVIS PRESLEY

Paul Anka parla della sua amicizia con Elvis Presley.
Paul Anka incontrò Elvis per la prima volta agli inizi degli anni '60, dopo aver firmato il contratto con la RCA Victor. Quando Paul Anka sposò sua moglie Anne nel 1963, un altro elemento lo legò ad Elvis. Anne era stata cresciuta in una scuola di suore, nella quale era proibito ascoltare un certo tipo di musica, inclusa quella di Elvis Presley, la sua preferita. Anka spiega come l'ossessione di sua moglie per Elvis aiutò la coppia a fare amicizia con Presley.
"Abitavamo a Las Vegas da otto anni e mezzo e Anne lo odiava. Una delle poche cose che le piacevano era Elvis. Era innamoratissima di lui; dovevano diventare amici. Metteva i bambini a letto, si vestiva, andava a prendere la sua amica e andavano a vedere lo spettacolo di Elvis 25 volte di fila più o meno. Elvis era dolce con lei. Lui andava sempre al suo tavolo e diceva: "Ehi, ciao!", le sorrideva, la abbracciava e le dava un bacio. Andavano nel backstage e stava là con lui, pertanto era divertente per lei".
Anka ricorda come il suo rapporto con Elvis si sviluppò durante gli anni condivisi a Las Vegas.
"A Las Vegas, ci incontravamo e parlavamo di tutto: musica e ragazze e film. Ti sedevi con lui a bere qualcosa e c'erano tutti questi ragazzi intorno a lui, quindi si parlava sostanzialmente poco... Lentamente lui iniziò a venire a vedere il mio spettacolo; si sedeva e io andavo da lui dopo lo spettacolo e parlavamo di musica. Lui era bello quasi come un dio. Aveva tutto. E la voce...che voce meravigliosa che aveva!"
Poichè Paul trascorse ancora del tempo a Las Vegas con l'idolo della sua gioventù, Frank Sinatra, propose un confronto tra i suoi due amici superstar:
"Frank era molto diverso da una persona come Elvis. Elvis leggeva libri di spiritualità e di auto-aiuto, e non aveva nessuna curiosità nei confronti del mondo. Ma Frank era un grande lettore. Lui frequentava molte persone. Lui voleva migliorare se stesso perchè si sentiva inferiore a quelle persone. Leggeva più che poteva, in modo da poter partecipare e venire coinvolto. Voleva imparare. Sapeva molto di qualsiasi argomento. Era molto più  estroverso di Elvis; gli piaceva uscire. Frank era affamato di pubblico. Era una creatura totalmente diversa da Elvis, sebbene le ironie ed i paradossi della vita sono prevalsi, ed Elvis fu sempre affascinato da Frank, anche se Frank lo rifiutava.
Non avresti visto Elvis in un ristorante pubblico nel modo in cui vedevi Frank quasi ogni notte della settimana intrattenere tavoli pieni di amici. Quel tipo di cose non gli interessavano: Elvis aveva una paura da morire di fare quel tipo di cose. Lui pensava di dover essere Elvis tutto il tempo e non era sempre sicuro di cosa questo significasse. Non puoi fare questo, non puoi essere Elvis 24 ore al giorno. Se sei furbo, separi il tuo personaggio da tutto il resto, così da poter avere un certo tipo di vita".
Anka ha anche parlato di quello che lui definiva il "terrore sociale di Elvis".
Quando Paul suggerì ad Elvis di uscire a cena da qualche parte a Las Vegas, Elvis declinò, quasi terrorizzato. Paul ricorda i fogli di alluminio alle finestre della stanza di Elvis all'Hotel Hilton, come se non volesse mai vedere la luce del giorno. Quando erano entrambi a Vail, Elvis usciva solamente la notte per andare sulla sua motoslitta sotto i proiettori sulla montagna. "Era quel tipo di creatura" Paul dice. "Un bravo ragazzo, ma così intrappolato in quella prigione di celebrità, di ciò che era e della sua immagine, che la persona dentro di lui iniziò a spegnersi. Qualche volta ti sedevi e gli parlavi ed era come se se ne fosse già andato. Non lo si è potuto salvare".
Paul ha tentato di salvare Elvis.