martedì 25 maggio 2021

CI RISIAMO! QUINCY JONES: "ELVIS ERA UN RAZZISTA"



Nella foto qui sopra: Elvis Presley e Roy Hamilton agli American Sound Studio di Memphis - 1969.
Negli ultimi giorni hanno fatto particolare scalpore nel mondo della musica le parole del celebre produttore Quincy Jones, il quale, durante un'intervista con "The Hollywood Reporter", ha dichiarato che si sarebbe "..rifiutato di lavorare con Elvis Presley perché il cosiddetto Re del Rock'n'Roll era razzista".
Per la precisione la conversazione durante l'intervista era focalizzata su Michael Jackson e Jones aveva appena affermato che anche MJ stava copiando un po' Elvis.
Davanti alla domanda successiva dell'intervistatore, il quale gli ha chiesto se ha mai collaborato con Elvis, Quincy Jones ha dichiarato: "No, non ho lavorato con lui. Stavo componendo per Tommy Dorsey, oddio...negli anni '50. Ed arrivò Elvis e Tommy disse: "Non voglio suonare con lui". Era un razzista figlio di ****. E' meglio che stia zitto.
Ma ogni volta che vedevo Elvis, si stava facendo dare lezioni da Otis Blackwell (l'autore della canzone "Don't Be Cruel"), il quale gli diceva come doveva cantare".

The Hollywood Reporter ha fatto notare che proprio Blackwell, durante una puntata al "David Letterman Show" nel 1987, disse che lui ed Elvis non si erano mai incontrati.
Le parole di Quincy Jones non sono le prime nei confronti di Elvis Presley in tal senso negli ultimi anni.
Elvis Presley è sempre stato accusato da alcuni di appropriazione, se non addirittura di furto, della musica degli artisti di colore.
E' rimasta famosa la dichiarazione di artisti come Public Enemy di qualche anno fa, che ha detto: "Elvis era un eroe per la maggior parte delle persone, ma per me non ha mai significato un c***. Era proprio un razzista quel cretino".
Nel 2002 Mary J. Blidge ha cantato "Blue Suede Shoes" in occasione dello special "Divas Live" e, rispondendo alle critiche per la sua decisione di cantare una canzone di Elvis Presley, ha risposto: "Ho pregato per questo, perché so che Elvis era razzista. Ma quella è solo una canzone che VH1 mi ha chiesto di cantare. Non significa nulla per me. Non ho indossato la bandiera di Elvis. Non ho rappresentato Elvis quel giorno".
Ma le voci su presunte dichiarazioni razziste da parte di Elvis risalgono al lontano 1957, quando è stato fatto credere che, in occasione di una sua esibizione, abbia detto che le persone di colore possono solamente pulirgli le scarpe ed ascoltare i suoi dischi.
Chi è fan di Elvis, chi ha imparato a conoscerlo e conosce la sua storia personale e professionale, sa benissimo che il razzismo era la cosa più lontana dalla sua mentalità e dal suo modo di essere, dalle sue frequentazioni e da tutto il suo mondo. E se anche si fosse "appropriato" della musica di artisti di colore, non l'ha fatto sicuramente per rubare qualcosa a qualcuno, ma con la buona fede di colui che ha trovato ispirazione in quel tipo di musica. Pertanto, più che una forma di razzismo e furto, si può solamente parlare di volontà di voler dare risalto e far emergere quel genere musicale.
Ma si sa...a volte le persone, per 5 minuti di gloria, sarebbero disposti a dire e fare qualsiasi cosa...
Complimenti al signor Quincy Jones per la pessima figura!