lunedì 25 ottobre 2021

MOSTRA - ELVIS PRESLEY: DIRECT FROM GRACELAND - BENDIGO ART GALLERY


Nel momento in cui la Bendigo Art Gallery si è trovata ad esaminare e decidere a quali icone di stile concedere spazio nella prossima mostra, che avrà luogo nel 2022, la direttrice Jessica Bridgfoot non ha esitato nel dire: "Elvis?" durante l'incontro con gli altri addetti ai lavori.
Dopo anni di negoziazioni, ora è realtà! La mostra "Elvis Presley: Direct From Graceland" aprirà i battenti a Marzo dell'anno prossimo e metterà a disposizione dei visitatori la vista di circa 300 oggetti, provenienti dagli archivi di Graceland, tramite i quali si percorrerà la vita e la carriera di Elvis Presley.
Dal merchandise del film "Blue Hawaii" alla sua Harley-Davidson; dalle jumpsuits indossate durante i concerti negli anni '70 all'uniforme militare, fino agli abiti nuziali ed ai giocattoli di Lisa Marie Presley.
Jessica Bridgfoot ha dichiarato a tal proposito che Elvis Presley è stato il primo tra i tanti musicisti a trascendere il suo status per influenzare ogni angolo della cultura popolare.
"Il suo look è così incredibile ed iconico, ma anche le sue storie sono affascinanti. C'era molto da dire in questa mostra e c'erano una moltitudine di modi diversi in cui avremmo potuto impostarla".
Per quanto riguarda il momento in cui è stata fatta la proposta a Graceland ed alla reazione dagli uffici di Memphis, Jessica Bridgfoot ha dichiarato:
"Elvis ha una solida base di fans qui in Australia, quindi non credo si siano nemmeno posti la domanda se questa sarebbe stata una mostra di successo qui. Graceland non ha mai allestito una mostra di autentici manufatti e oggetti di Elvis qui da noi, quindi penso che possano vedere il potenziale.
Non lo stiamo impostando necessariamente da un punto di vista biografico. La narrazione che vogliamo estrapolare ed illustrare è l'incredibile senso dello stile di Elvis, che ha permeato tutta la sua carriera ed ha creato questo look iconico, che vive ancora oggi nella moda e nella cultura pop".

Sebbene non ci sia stato nessun contatto personale con Priscilla e Lisa Marie Presley, è noto che sono estremamente coinvolte con la squadra che lavora a Graceland e, forse, arriva proprio da loro il suggerimento di includere nella mostra fotografie di famiglia e gli abiti nuziali.
Lauren Ellis, direttore di Bendigo, si è data un sacco da fare per la mostra.
In condizioni normali, sarebbe andata a Graceland per vedere lei stessa l'archivio, ma a causa delle restrizioni dovute alla pandemia da COVID, si è trovata di fronte ad un gigante Dropbox pieno di immagini da dover confrontare ed elaborare per creare una mostra che avesse un nesso logico.
"È una storia grande ed intensa", dice. "Ci sono così tante sfaccettature nella sua carriera, nella sua vita".
La sua intenzione era andare alle sue origini, nato in povertà nelle campagne del Mississippi, per poi emergere dall'oggi al domani come una celebrità ad un livello mai visto prima.
E mentre la sua musica esplodeva, voleva mostrare come ha costruito la sua immagine attorno a tutto questo.
"E' stato il primo caso di ciò che oggi ormai è la normalità: essere sotto gli occhi del pubblico e costruire un'immagine forte e uno stile da celebrità".
Lauren Ellis ha voluto saperne di più sui designer con cui Elvis ha scelto di collaborare per creare la sua immagine.
Ma sono stati alcuni elementi minori ad avere l'impatto maggiore.
"I piccoli oggetti silenziosi, come le sue ultime due carte di credito, che hanno la data di scadenza nell'anno in cui è morto, o la scatola di pastelli che ha portato a scuola, che puoi immaginare che sua madre conservasse e custodisse perché quello era il suo unico amato figlio".
E, naturalmente, c'è la collezione di dischi che rivela una vasta gamma di interessi in cui ha trovato le sue influenze: dalla musica classica alla musica country e western hillbilly, dal folk degli Appalachi all'avanguardia musicale nera di Memphis negli anni '40.
"Tutto sommato" dice Bridgfoot "si è voluto creare una mostra che non fosse solo per i super fans di Elvis, ma per chiunque fosse interessato alla moda, alla musica, alla cultura delle celebrità e alla storia sociale. Lui è l'icona pop originale. Ha creato la sua immagine da zero: nessuno stilista, nessuna persona che gli dicesse come essere, come vestirsi. Era tutto guidato internamente dalla sua stessa creatività. E questo è notevole.
Non ci sono molte celebrità o musicisti o artisti in giro al giorno d'oggi di cui diresti che, tra 50 anni, le persone ne staranno ancora parlando".

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Source: SMH