venerdì 11 febbraio 2022

MOSTRA - "ELVIS DIRECT FROM GRACELAND": PRISCILLA RACCONTA...


Il mese prossimo, esattamente dal 19 Marzo, aprirà alla Bendigo Art Gallery la nuova mostra "Elvis: Direct From Graceland", in cui verranno esposti oltre 300 oggetti appartenuti ad Elvis Presley, che ne raccontano la vita privata e professionale. Priscilla Presley, restrizioni Covid permettendo, sarà presente.
I manufatti spaziano dall'eccentrico, come la sua prima domanda di lavoro e la sua scatola di pastelli di prima elementare, allo strettamente personale, come il suo smoking da sposo, l'abito da sposa di Priscilla e le sue uniformi militari.
Ci saranno anche le sue jumpsuits luccicanti, divenute simbolo del suo stile sul palcoscenico e le sue iconiche chitarre, come pure la sua moto Harley-Davidson Bicentennial del 1976 personalizzata rossa e l'auto decappottabile usata nel film "Blue Hawaii".
Priscilla, che ora ha 76 anni - ne compirà 77 a Maggio - ha accettato di sedersi e parlare di Elvis per supportare la mostra. Lo descrive come innatamente timido. E' un aspetto della sua personalità che non è facilmente conciliabile con lo showman che i suoi fans hanno nella mente.
"La gente non ci crede quando dico che era timido per natura, ma si è praticamente chiuso al mondo", dice.
"Sul palcoscenico vedevi la sua personalità. A volte parlava con il pubblico ed era molto trasparente sulle cose. Aveva sempre molta energia, ma era anche un uomo molto premuroso, molto preoccupato per le persone e si prendeva cura della sua famiglia. Ci teneva moltissimo a compiacere il suo pubblico, andava a trovare i suoi fans ai cancelli di Graceland, la casa di famiglia, perché voleva ringraziarli di essere fans. Ecco perché la gente adorava lo spettacolo: perché aveva modo di vedere un lato di Elvis che amava".
La mostra è stata curata da Angie Marchese, vicepresidente degli archivi e delle mostre della Elvis Presley Enterprises, insieme a Bendigo Art Gallery, e con la supervisione di Priscilla.
"L'archivio completo contiene più di 1 milioni e mezzo di articoli. Trarre 300 da quel tesoro per catturare l'essenza della vita di Elvis è stato un compito impegnativo" dice Priscilla.
"Quando li vedo esposti, a volte mi vengono i brividi. Suo padre, Vernon Presley, è stato colui che ha salvato tutto. Qualunque cosa. Non una cosa gli è sfuggita di mano, perché non voleva che qualcuno prendesse qualcosa e la vendesse.
La cosa pazzesca è che aveva cose che non ho visto, o che sono state immagazzinate per tantissimo tempo. Sapere che sto condividendo Elvis, aneddoti ed oggetti che possedeva, è fantastico. Voglio condividerli perché voglio che le persone sappiano chi era Elvis, come viveva, cosa ha comprato, cosa gli è stato dato, le sue cose preferite".
Riguardo ai suoi amici:
"Aveva i suoi ragazzi, che gli stavano vicino, non solo per proteggerlo, ma per essere lì per lui, e quello era fondamentalmente il nostro mondo. Non gli interessava socializzare molto perché si sentiva meglio con le persone che conosceva. Per questo non usciva mai".
In privato, Priscilla dice che Elvis era autoironico.
"Non si è mai vantato; amava i suoi fans e voleva fare un buon concerto. Si innervosiva quando non faceva un bello spettacolo. Era una persona molto speciale.
Una volta gli chiesi: "Come fai a sapere, quando canti una canzone, come fai a sapere che i fans si stanno divertendo?" Perché, alcune volte, erano davvero silenziosi, mentre ascoltavano ogni parola.
Lui ha detto: "Quando iniziano a sbadigliare, so che non sto facendo il mio lavoro". Così si è assicurato che non accadesse mai. Ecco perché ha messo in scena uno spettacolo così grandioso".
Il loro matrimonio è durato solo sette anni ed Elvis è morto nel 1977, quattro anni dopo la loro separazione Eppure, negli anni a seguire, Priscilla è diventata la custode della sua eredità.
"La prendo come una grande responsabilità. Sto realizzando sogni che Elvis Presley non è mai stato in grado di realizzare e sto aggiustando le falsità che la gente pensava su Elvis. Si tratta solo di mantenere la sua eredità fedele a quello che era e sento una grande responsabilità in merito.
Molti di noi non ci sono più e per me è una cosa seria. Sono molto esigente in quello che faccio. Voglio rappresentarlo nel modo in cui rappresenterebbe se stesso, o forse nel modo in cui non ha avuto l'opportunità di farlo".

Per quanto riguarda Graceland, aperta al pubblico nel 1982, Priscilla è molto schietta.
"Ho dovuto arrendermi e, ad essere onesta con te, aprire Graceland è stata la cosa più difficile che ho dovuto fare. Per me è ancora una casa privata".
Dopo la morte di Elvis nel 1977, c'erano preoccupazioni che la tenuta non avesse abbastanza soldi per continuare a pagare per il mantenimento di Graceland. Quindi, invece di perdere la proprietà, Priscilla ha chiamato il manager degli investimenti Jack Soden per rilevare Graceland e gestirla come attrazione turistica.
"Non è stata una decisione facile".
L'incontro di quel periodo con contabili e banchieri è qualcosa che non dimenticherà mai.
"Il contabile disse: "Bene, dobbiamo solo vendere Elvis". Quelle parole, non le dimenticherò mai. Dissi che non accadrà mai, che non venderemo Graceland. Non ha mai voluto venderla, questa era la casa che amava e che ha comprato per sua madre. Non verrà venduta".
Priscilla vive a Los Angeles, ma visita spesso Graceland.
"Quando entro in casa, è come se non me ne fossi mai andata. Tutto è esattamente lo stesso. Sento la sua presenza. C'è calma. C'è bellezza e rispetto".


Parlando dei loro abiti da sposi, Priscilla dice che lo smoking nero in broccato di seta paisley indossato da Elvis è stato realizzato da Lambert Marks, uno dei sarti dell'MGM Studio; mentre il suo abito è stato acquistato in un negozio nel tranquillo sobborgo di Westwood, a Los Angeles.
Se la coppia si fosse sposata nel 2022, senza dubbio avrebbe avuto un'etichetta di designer. Ma era il 1967... "...e non uscivamo con i designer" dice Priscilla.
"Così sono andata in un negozio di abiti da sposa travestita, e Charlie Hodge è venuto con me, fingendo di essere mio marito", racconta Priscilla, ridendo.
"Innanzitutto, sono stata molto cauta sulla spesa. E in secondo luogo, ho fatto tutto di nascosto. Avevo paura di dirlo a qualcuno, anche se era qualcuno che disegnava abiti da sposa. Ero preoccupata che si venisse a sapere. Era un grande, grande segreto".
La mostra è un modo per i fans di Elvis di esplorare la sua vita, ma è anche una finestra sull'uomo e sulla sua musica per una generazione che non l'ha mai incontrato prima.
"La conservazione dell'arte di Elvis" dice Priscilla "è la cosa più importante.
È estremamente importante che le persone vedano la vita che ha vissuto. Conoscere Elvis, l'uomo, chi era, cosa gli piaceva. Ed è una rarità, onestamente, portare così tanti oggetti lontano da Graceland contemporaneamente, affinché le persone vengano a vedere davvero la vita di Elvis Presley. Conosciamo tutti la sua musica, ma questa è un'occasione per saperne di più sull'uomo".
Una mostra di questa portata è una cosa rara.
"Non lo facciamo spesso, davvero non lo facciamo. L'abbiamo fatto a Londra, ma questo è enorme. È una grande impresa. E nessuno ne sarebbe più divertito dello stesso Elvis.
Vedere ancora persone, tantissime, che vanno a casa sua, semplicemente non ci crederebbe. Lo immagino solo con un sorriso.
È bello vedere la gente parlare di lui, o scrivermi di lui, sapere che suonano ancora i suoi dischi. È come se l'eredità continuasse e qualunque cosa io possa fare per dare una mano in tal senso, sono disposta a farlo".
Tra gli oggetti che saranno esposti durante la mostra:
Scatola di pastelli, 1941
Elvis usò questa scatola di pastelli durante la sua prima elementare alla East Tupelo Consolidated School nel 1941, all'età di sei anni. Il suo nome, scarabocchiato a pastello rosso, è ancora visibile all'esterno. Il team di Graceland Archives ha trovato la scatola, insieme ad altri documenti scolastici e ricordi, in un vecchio baule di legno in soffitta.

Source: The Sidney Morning Herald